Sporoforo: che porta le spore. Termine impiegato per indicare indifferentemente un ascoma o un basidioma; spesso sinonimizzato impropriamente con fungo

Sporoforo: dal greco sporá = seme, origine; e dal greco fóros (dal tema di féro = portare); quindi: portatore di semi, portatore di spore.


 

In Micologia è il nome propriamente usato per designare il basidioma nei Basidiomiceti o l’ascoma negli Ascomiceti: cioè quell’entità che porta a maturazione gli organi riproduttivi (spore) per poi liberarli nell’ambiente, e che viene chiamato genericamente “fungo”.


 

In realtà con “fungo” si dovrebbe intendere tutto l’organismo nella sua complessità: composto principalmente dal micelio e di cui lo sporoforo rappresenta solo una piccola (ma significativa, sotto tutti gli aspetti!) porzione.

 

 

 

Il paragone delle spore con i semi contenuti nel frutto di una pianta fanerogama non è del tutto appropriato in quanto il seme risulta dalla trasformazione dell’ovolo già fecondato, mentre le spore in quanto tali non sono fecondate ma possono considerarsi esse stesse come gli organi riproduttivi del fungo. In questa ottica lo sporoforo può essere paragonato al fiore delle fanerogame: cioè alla struttura che reca gli organi riproduttivi. Quindi il termine carpoforo (“portatore di frutti”) non è etimologicamente corretto.

 

 

 

D’altra parte è talmente comune e quotidiano l’uso del termine “fungo” per indicare unicamente lo “sporoforo” che, molto spesso e quando ciò non porta ad equivoci, tale termine “fungo” finisce per sostituire il più corretto termine “sporoforo”.

 

 

 

 

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Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.