Tabescens: che si decompone

Tabescens: aggettivo latino = che si decompone; dal verbo latino tabescère = sciogliersi, consumarsi, decomporsi.

In Micologia è epiteto specifico di Armillaria tabescens (Scop. : Fr.) Emel, oggi sinonimizzata con Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Kpch & Aime (data l'assenza dell'armilla in tale specie, diversamente dalla simile Armillaria mellea).

Per la commestibilità e le "buone regole" da seguire al fine di evitare spiacevoli intossicazioni, vedere quanto scritto a proposito di Armillaria mellea.

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Armillaria tabescens (Scop. : Fr.) Emel = Desarmillaria tabescens (Scop.) R.A. Kpch & Aime; dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 58, Pag. 162: "Facile la separazione dagli altri funghi appartenenti al Genere Armillaria, in quanto è l'unica priva di anello. Occorre invece prestare la massima attenzione nel separarlo da altre specie lignicole, sempre a crescita cespitosa, come quelle appartenenti al Genere Hypholoma di cui alcune specie sono tossiche.

Fruttifica all'inizio della stagione autunnale con temperature medie ancora elevate e normalmente prima della "sorella" con anello, Armillaria mellea.

È un buon commestibile ben cotto, ma tossico da crudo; usufruire solo dei cappelli scartando i gambi, come per il più conosciuto Chiodino, l'Armillaria mellea, con il quale condivide molte caratteristiche. È consigliabile la prebollitura e la successiva eliminazione dell'acqua di cottura. Si presta ottimamente alla preparazione e conservazione sottolio.”

Armillaria tabescens = Desarmillaria tabescens; foto di Mario Iannotti