Chrysenteron: con l' interno di color oro

Dal greco  chrysòs = oro; composto col greco  ènteron = intestino, parte interna. Quindi, alla lettera: con l'interno color oro.

 

In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, in riferimento al colore dorato della carne. Tra cui:   Xerocomellus chrysenteron   (Bull.) Sutara [che è nome prioritario rispetto al sinonimo  Xerocomus chrysenteron  (Bull.) Quél.] ;  Rugosomyces chrysenteron    (Bull.) Bon;    Cortinarius chrysenteron    Rob. Henry;   Clavaria chrysenteron   Maas Gest.

 

 

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Xerocomellus chrysenteron   (Bull.) Sutara; cappello con cuticola  asciutta-tomentosa, caratteristicamente screpolata-areolata, che lascia intravedere la carne rossastra sottostante. Le colorazioni pileiche sono di un brunastro più o meno intenso con sfumature olivastre, decolorano al nocciola-grigiastro in vecchiaia, il margine è generalmente giallo-verdognolo, a volte sfumato di rossastro.


Gambo abbastanza slanciato, cilindriforme o irregolarmente ingrossato e/o attenuato alla base, asciutto, liscio o leggermente solcato-fribilloso, di colore giallastro all'apice e rossastro in modo non omogeneo verso il fondo, consistenza legnosa.


Carne poco consistente e spugnosa nel cappello, tenace e coriacea nel gambo, giallognola, rossastra nella zona sottocuticolare, vira leggermente al bluastro dopo alcuni minuti specialmente nella zona tra il cappello e il gambo, di colore rossiccio con toni fino a vinosi nella zona corticale e verso la base del gambo. Odore   fruttato  e  sapore  acidulo.


Specie abbastanza diffusa, cresce preferibilmente nelle foreste di conifere o nelle fresche faggete dall'estate al tardo autunno.


Xerocomellus chrysentheron  è stato spesso determinato e confuso con specie vicine per la variabilità delle colorazioni pileiche; l'associazione con le conifere può facilitarne la separazione.


La poliedricità di questa specie comporta, per una corretta determinazione, l'esperienza diretta sul campo in aggiunta ai caratteri microscopici, a volte di difficile interpretazione.

 

Note nomenclaturali
Questa specie era tradizionalmente inserita nel genere  Xerocomusrecenti studi molecolari hanno però dimostrato la polifilia di questo genere che di conseguenza ha perso validità tassonomica. Per tale ragione il genere  Xerocomus s.l.  è stato smembrato e le specie appartenenti sono state inserite in altri generi già esistenti o creati ad hoc fra cui  Xerocomellus  Šutara 2008. Le specie appartenenti a questo nuovo genere sono distinguibili dagli altri funghi  xerocomoidi  per dettagli microscopici quali la struttura della pileipellis a palissadoderma, la trama imeniale più simile a quella del genere  Boletus  e la superficie sporale liscia o striata longitudinalmente ma mai bacillata nelle osservazioni al microscopio elettronico. Indagini molecolari hanno dimostrato l’effettiva validità tassonomica di questo nuovo raggruppamento.

Commenti di Massimo Biraghi

 

 

 

Carne gialla (prima che inizi il viraggio al bluastro) in  Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

 

Particolare del gambo di  Xerocomellus chrysenteron; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Viraggio dei pori in  Xerocomellus chrysenteron; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Franco Sotgiu 

 

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

Xerocomellus chrysenteron; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.