Cleistotecio: ascoma il cui imenoforo e' immerso disordinatamente nella gleba che a sua volta e' completamente racchiusa dal peridio

Cleistotecio: dal greco  kleistós = chiuso e dal greco  thêke = scrigno, cofanetto, ricettacolo. Quindi col significato di: ricettacolo chiuso; tecio (nel senso di imenio) chiuso.


 

In Micologia così viene detto l’ascoma in cui l’imenoforo è immerso in una struttura più o meno compatta (gleba) a sua volta completamente racchiusa (ad eccezione parziale degli pticoteci) da uno strato esterno membranoso, protettivo e sterile (peridio), anche colorato. Si tratta quindi di una struttura chiusa che di solito è globosa, ipogea o semiipogea.

In tale ascoma gli aschi sono disposti senza simmetrie particolari all’interno della gleba; a maturazione delle spore il peridio si lacera e il cleistotecio si frattura: saranno poi gli animali (attratti dall’odore dell’ascoma in disfacimento e che hanno reperito scavando nel terreno) a disperdere nell’ambiente le spore mature.


 

A seconda della sua conformazione, il cleistotecio può assumere forme e, di conseguenza, denominazioni più specifiche come pulverotecio (con peridio spesso e gleba pulverulenta; ad esempio negli Ascomiceti del Genere Elaphomyces), pticotecio (con l’imenoforo collocato sulle numerose pieghe e circonvoluzioni che ne costituiscono la parte interna e, in parte, collegate anche con l'esterno; ad esempio negli Ascomiceti del Genere Choiromyces) e stereotecio (con gleba compatta, racchiusa dentro un peridio sottile ma resistente e più o meno duro o coriaceo; ad esempio negli Ascomiceti del Genere Tuber, conosciuti popolarmente col nome di tartufi).


 

Il cleistotecio rappresenta, assieme all’apotecio, al peritecio e allo pseudotecio, una delle principali tipologie che si riscontrano negli Ascomiceti.

 

 

 

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Consultare anche la scheda riguardante la  Divisione Ascomycota.

 

 

 


 

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Peridio spesso e gleba pulverulenta nel pulverotecio   Elaphomyces granulatus  Fr.: Fr.; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 


Peridio dall’aspetto esterno granuloso: caratteristica che ha dato il nome al pulverotecio   Elaphomyces granulatus; foto di Pietro Curti


 


 

 


 

 

Esemplari di  Elaphomyces granulatus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 



A maturazione: massa pulverulenta composta da spore mature e da ciò che resta dell’imenio: il pulverotecio  Elaphomyces granulatus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 



Il pulverotecio  Elaphomyces granulatus  parassitato da  Cordyceps ophioglossoides  (Ehrenb. : Fr.) Link; foto di Gianni Pilato

 

 

 

 


 

Il pulverotecio  Elaphomyces granulatus  parassitato da   Cordyceps ophioglossoides; foto di Gianni Pilato

 

 

 

 

 

 


 

Esempio di stereotecio: Tuber melanosporum  Vittadini; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 


 

Un classico stereotecio, ottimo commestibile: Tuber magnatum  Pico; foto di Pietro Curti


 

 

 

 


 

 

 

Stereotecio: Tuber brumale  Vittadini; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 


 

La gleba compatta nello stereotecio Tuber borchii  Vittadini; foto di Gianni Pilato

 

 

 

 

 

 


 

Peridio duro, coriaceo, costituito da verruche in rilievo di forma tronco-piramidale e tronco-poligonale nello stereotecio 

  Tuber aestivum  Vittadini, detto volgarmente "scorzone"; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 


 

 

Gleba e peridio dello stereotecio  Tuber aestivum; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Balsamia vulgaris   Vittad.; un ascomicete cleistotecio, ipogeo, di forma subglobosa, più o meno irregolare.

Di dimensioni non molto grandi (1-3 cm). Foto di Maria Tullii

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.