Helveticus / Helvetica / Helveticum: elvetico; inerente alla Svizzera

Helveticus / a / um: aggettivo latino = elvetico; inerente alla Svizzera.

 


 

In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra cui:  Arcyria helvetica  (Meyl.) H. Neubert, Nowotny & K. Baumann; Entomophthora helvetica  S. Keller & Ben Ze'ev;  Chalazion helveticum  Dissing;  Nephroma helveticum  Ach.; Chroogomphus helveticus  (Singer) M.M. Moser;  Clavariadelphus helveticus  Rahm & Schild; ecc.


 

N.B. La raccolta per uso edule di C. helveticus deve essere fatta solo da micologi esperti poiché non è raro confondere questa specie con il tossico - mortale   Cortinarius speciosissimus   Kühner & Romagn.  =  Cortinarius rubellus  Cooke.

 

 

 *********************** 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus (Singer) M.M. Moser; alcune caratteristiche utili al riconoscimento di questa specie abbastanza comune nei boschi di Peccio e, sporadicamente, presso Cirmolo (specie di Pino a 5 aghi): sporata in massa quasi nera; colore pressoché uniforme sia del cappello che del gambo (color mattone, ruggine, arancio, ocra-rosa, ecc.); lamelle di colore ocra, poi rosso-vinoso, arcuate e più o meno decorrenti sul gambo; carne compatta, di colore arancio-pallido ma giallastra nella parte inferiore del gambo, con debole odore un poco fruttato e sapore gradevole anche se un po’ acidulo; nei giovani esemplari è presente una cortina arancio chiaro che, depositandosi sul gambo, può lasciare traccia di sé sotto forma di una zona anulare più o meno squamulosa; cuticola del cappello finemente vellutata e secca, appena vischiosa a tempo umido.


Nei boschi misti di conifere è possibile la confusione con  Chroogomphus rutilus  (legato esclusivamente con Pini a due aghi) che ha tuttavia taglia più grande, lamelle più scure, cuticola pileica più vischiosa, gambo di solito cosparso da bande brunastre disposte a zig-zag.


Entrambe queste specie, conosciute in alcune regioni coi nomi popolari di Ciodeti, Ciodetti, Chiodetti, Ciodini (e simili) sono commestibili di scarso pregio ma che vengono frequentemente raccolte per la preparazione dei “misti”.


Occorre fare molta attenzione alla confusione con specie pericolose (anche mortali) come  Cortinarius orellanus  (con habitat presso latifoglie) e, soprattutto,  Cortinarius speciosissimus  (con habitat presso Peccio) che hanno tuttavia lamelle smarginato-uncinate (e non decorrenti), odore rafanoide e sporata color ruggine. Per evitare spiacevoli inconvenienti è sempre consigliabile astenersi dal raccogliere e consumare sia  C. helveticus  che  C. rutilus.

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus   (Singer) M.M. Moser; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

Il  velo parziale cortiniforme  presente in giovani esemplari di  Chroogomphus helveticus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

Confronto tra Chroogomphus helveticus (a sinistra) e Cortinarius speciosissimus = Cortinarius rubellus (a destra); foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

La tonalità della carne è la stessa: Chroogomphus helveticus (a sinistra) e Cortinarius speciosissimus = Cortinarius rubellus (a destra); foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

Diversa la sporata sulle lamelle: grigio-nerastra in Chroogomphus helveticus (a sinistra), ocraceo-rossastra in Cortinarius speciosissimus = Cortinarius rubellus (a destra); diversa anche l'inserzione delle lamelle al gambo: decorrenti nel primo (a sinistra) e smarginate-sublibere nel secondo (a destra). Foto e commento di Pietro Curti

 

 

 

 

 


 

Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Mantovani

 


 

 

 


 

Confronto tra  Chroogomphus helveticus  (i due esemplari a destra) e  Cortinarius speciosissimus  Kühner & Romagn.; ad un raccoglitore inesperto possono sfuggire i caratteri distintivi come (ad esempio) le lamelle decorrenti nei  Chroogomphus, ma uncinate o smarginate nei  Cortinarius.
Foto di Federico Calledda

 

 


 

 


 

 

 

Chroogomphus helveticus; l'imenoforo dell'esemplare di destra è stato attaccato a un fungo parassita, probabilmente un  Penicillium glaucum  o altra specie di  Penicillium  (particolari tipi di "muffe" impiegate per produrre formaggi "blu" come il Gorgonzola, il Roquefort, lo Stilton, il Rochebaron, ecc.); foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 


 

Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 


 

Chroogomphus helveticus; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 


 

Lamelle decorrenti di  Chroogomphus helveticus; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

Choogomphus helveticus; l'esemplare di sinistra è stato colpito probabilmente da una "muffa" del  Genere Penicillium; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 


 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 

 


 

Chroogomphus helveticus; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Imenoforo di  Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 


 

Chroogomphus helveticus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


 

 

 Chroogpmphus helveticus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

Imenoforo di  Chroogomphus helveticus; foto di Roberto Cagnoli


 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomphus helveticus; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chroogomhus helveticus; con imenoforo parassitato probabilmente da una "muffa" del  Genere Penicillium; foto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 


 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.