Luridus / Lurida / Luridum (Pag. 1.): livido, giallastro; lurido, sporco

Luridus / a / um: aggettivo latino = livido, giallastro (o anche con accezione spregiativa dovuta al colore giallastro tipico di cose corrotte: lurido, sporco).


 

In Micologia è epiteto specifico di molte specie, tra cui:  Boletus luridus  Schaeff. : Fr. = Suillellus luridus  (Schaeff. : Fr.) Murrill  che è, attualmente, nome prioritario;  Lactarius luridus  (Pers. : Fr.) Gray;  Tricholoma luridum   (Schaeff. : Fr.) Quél.;  Hyphoderma luridum   (Bourdot & Galzin) J. Erikss. & Hjortstam;  Lycoperdon luridum   Hedw.;  Pannaria lurida  (Mont.) Nyl.;  Dactylospora lurida   Hafellner;  Mollisia lurida   (Pers.) W. Phillips; ecc.

 

Per ulteriori immagini vedere alle successive  Pag. 2  e  Pag. 3.

 

 

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 Per alcune informazioni riguardanti la creazione di nuovi Generi a partire dal "vecchio" Genere Boletus in base a ricerche filogenetiche, vedere alla voce Boletus.

 

 

 

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Boletus luridus  Schaeff. : Fr. = Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill (che, attualmente, è nome prioritario); cappello con notevole varietà cromatica: da giallo-pallido a bruno-olivastro passando attraverso sfumature ocra, brune, camoscio, fulve e spesso con tali sfumature miscelate tra di loro (senza comunque toni netti sul rosso vivo); cuticola  asciutta e vellutata; tubuli lunghi e liberi al gambo  gialli all’inizio per poi divenire verde-oliva scuro a maturità, comunque viranti velocemente al blu al taglio; pori giallognoli nei giovani esemplari (quando il cappello è ancora racchiuso sul gambo) ma molto presto dal rosso-arancio al rosso laterizio, viranti al blu al tocco; anche il gambo presenta vari cromatismi che vanno dal giallognolo (più verso l’apice) al rosso-brunastro; a maturità la base è di solito scurita in bruno-nerastro o violetto-scuro; il gambo è coperto da un reticolo di solito a maglie evidenti, strette, allungate-poligonali e di colore rossastro più scuro del colore di fondo. Tutte le superfici virano al blu al tocco. 

 

Conosciuto nel Nord Italia (soprattutto in Piemonte) anche col nome popolare di Feré.


La carne (anche lei!) presenta varie colorazioni: giallo pallido quella del cappello e sotto la cuticola, rossastra anche assai scura quella alla base del gambo, caratteristicamente arancio-rossa quella aderente ai tubuli. Proprio questo strato rosso-arancio che separa i tubuli (sul giallognolo) dalla carne del cappello (sul giallognolo) dà adito alla cosiddetta "linea di Bataille" visibile per pochi attimi alla sezione: pochi attimi perché tutto lo sporoforo tende a virare molto velocemente al blu a contatto con l’aria. Sapore  dolce  e  odore  buono, fruttato.



Dal TUTTO FUNGHI Pag. 564, Scheda 212: “È il capostipite del  Genere Suillellus  comprendente funghi con pori arancio-rossi e carne virante al blu se contusa o esposta all’aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nell’identificazione delle numerose entità boletoidi che possono avere pori rossastri, è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione.

Buon commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Velenoso anche se la sua ingestione è contemporanea all’assunzione di sostanze alcoliche (anche fino a 72 ore di distanza), provoca la sindrome coprinica, altrimenti detta effetto antabuse.”

 

 

Consulta  Micotossicologia - Intossicazioni da Funghi, a cura del Dott. Claudio Angelini; e, in particolare, Sindrome Coprinica. (Riservato ai Soci A.M.I.N.T.); oppure vedere sul TUTTO FUNGHI da pag. 71.

 

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


 

Suillellus luridus; è il capostipite del Genere  Suillellus, già capostipite della Sezione  Luridi  col "vecchio" nome di  Boletus luridus.
Sostanzialmente sono tre le caratteristiche prioritarie che ci consentono una determinazione agevole: pori aranciati rossi, carne sotto l'imenoforo rosa carnicino e per finire un reticolo ben definito a maglie larghe e allungate che attraversa l'intero gambo.
Alcune volte il colore rosa del derma sotto l'imenoforo non è nettamente pronunciato e si limita alla zona centrale a ridosso del gambo, per cui bisogna asportare i tubuli nella loro interezza per verificarne la presenza. In rari casi questa caratteristica può essere del tutto assente e 
per questo alcuni autori hanno creato una specie separata: anche in questo caso la presenza dell'importante reticolo, nettissimo e visibile, sempre a maglie larghe e allungate, vi consentirà di determinare il  Suillellus luridus  con certezza. Nessun  Suillellus  con pori aranciati o rossi, ha un reticolo con queste caratteristiche di ampiezza e visibilità.

La "Linea di bataille"  che spesso si sente nominare in riferimento a  Suillellus luridus = Boletus luridus  è in realtà una semplice visione prospettica della superficie rosa rosso carnicino che si trova nella carne sopra i tubuli. Questa superficie colorata per quanto sottile ha un suo spessore, i tubuli sono gialli, la restante massa carnea del cappello pure, se noi eseguiamo un taglio in sezione, potremo vedere una linea rossastra tra la carne del cappello e i tubuli dell'imenoforo, questa linea è appunto la "linea di Bataille". Se la colorazione di cui stiamo parlando è limitata ad un semplice alone verso il centro del cappello e cioè a ridosso del gambo, con la sezione al margine non vedremmo nulla; se la colorazione rosa carnicino è tenue non è poi così agevole percepirla in sezione; l'immediato e forte viraggio al blu di tutta la sezione ci offre pochissimi secondi per l'osservazione, per cui o percepiamo il colore velocemente o dopo poco il viraggio al blu la potrebbe mascherare. Ecco perché sollevando i tubuli si ha la possibilità di vedere meglio il colore del derma sottostante, ovviamente maggiormente percepibile su una superficie vasta e per l'azione meccanica delicata, imbluente in modo più lento rispetto ad un taglio. Buon commestibile dopo cottura (almeno 15 minuti dal primo bollore).

Foto e commento di Pietro Curti

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Tricholoma luridum  (Schaeff. : Fr.) Quél.; l'odore complesso, in letteratura viene dato come di farina-cetriolo, in aggiunta alle lamelle su toni grigiastri, sono caratteri che lo distinguono dal vicino  Tricholoma sejunctum. L'esame microscopico inoltre, per la grandezza delle spore, inusuale per il  Genere Tricholoma, i basidi allungati, l'assenza di giunti a fibbia nei vari tessuti, vengono in aiuto nel caso di dubbi macroscopici. Foto e commento di Massimo Biraghi

 

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Gambo di Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Reticolo sul gambo di Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

Lactarius luridus  (Pers.: Fr.) Gray; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

 

Lactarius luridus; foto di Massimo Biraghi

 

 


 

Lactarius luridus; cappello  visicido, caratteristico del Sottogenere  Piperites, latice bianco, che vira al viola, quindi Sezione  Uvidi, cappello tortora con areee livide violacee quindi Sottosezione  Uvidini. La "mancanza" di zonature sul cappello è abbastanza tipica di questa specie. Una particolarità riportata da M.T. Basso, e da pochi citata, è il viraggio (lento!) del latice isolato su carta bianca che in  Lactarius luridus  è violetto, mentre è immutabile (bianco) in  Lactarius violascens.
Pigmento intracellulare disciolto nelle ife della cuticola; spore  ellissoidali, crestato-connesse con parziale reticolo a maglie non chiuse.
Il simile  Lactarius cistophilus  cresce sempre in ambiente termofilo, ma in presenza di  Cistus monspelliensis

Lactarius pseudouvidus   e  Lactarius robertianus  hanno habitat alpino; Lactarius uvidus  cresce  in habitat di  Picea spp. e Betulla.  Lactarius violascens  ha il cappello zonato e pigmento incrosante sulle ife della cuticola.

Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 


 

Lactarius luridus; foto di Massimo Biraghi

 

 


 

Lactarius luridus col latice virante al violaceo; foto di Massimo Biraghi

 

 


 

Reticolo in rilievo, con maglie allungate-poligonali. Tubuli arrotondati-liberi al gambo in Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Luigi Minciarelli

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Gianni Bonini

 

 

 

Tubuli giallognoli (subito prima che il viraggio li faccia diventare blu); dissepimenti dal giallognolo all'arancione e già blu nei punti toccati. La facilità con cui i tubuli si staccano dalla carne del cappello mostra la superficie rosso-arancione che separa la carne del cappello dai tubuli. Tale superficie darà adito alla cosiddetta linea di Bataille”.

Suillellus luridus; foto e commento di Alessandro Francolini

 

 

 

La cosiddetta "linea di Bataille": una linea rossiccia che separa i tubuli dalla carne del cappello. Visibile solo per pochi attimi dopo aver fatto la sezione; ancora qualche secondo e il viraggio avrebbe tutto uniformato sul blu. Suillellus luridus; foto e commento di Alessandro Francolini

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Luigi Minciarelli

 

 

 

Viraggio alla sezione di Suillellus luridus; foto di Luigi Minciarelli

 

 

 


 

Suillellus luridus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Gianni Bonini

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Giovanni Solinas

 

 

 

 

Suillellus luridus  (a destra) e  Boletus fechtneri  Velenovsky a confronto; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Reticolo sul gambo di Suillellus luridus; foto di Massimo Biraghi

 

  

 

Suillellus luridus; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

Suillellus luridius; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

Suillellus luridus; foto di Franco Sotgiu

 

 


 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.