Ocrosporei: dicesi di quei funghi che hanno sporata (in massa) di colore ocra o ruggine o color tabacco
Ocrosporei: dal greco ochròs = giallastro; e dal greco sporà = seme, origine.
In Micologia si dicono ocrosporei quei funghi che presentano sporata in massa di colore ocra o color ruggine; oppure color tabacco o colore dell'argilla; con spore colorate al microscopio (nelle osservazioni in acqua). Per esempio in molte specie di Cortinarius (che tuttavia, in molti casi, sono classificabili anche come flogosporee), o nel Genere Galerina.
Come accenato più sopra a proposito dei Cortinarius, la vasta categoria "ocrosporea" può a sua volta essere suddivisa in più sezioni, dettagliando perciò con più esattezza le tonalità cromatiche che si possono presentare: ocrosporea propriamente detta (color ocra); clorocrosporea (color ocra-olivaceo, bruno-olivaceo, color tabacco-olivaceo); feosporea (color marrone scuro); flogosporea (color ocra-rossiccio o color ocra-porporino o ruggine, anche brillante).
Vedere anche alle voci Sporata in massa e Sporotaxa.
********************
Tabella schematica sui 5 SPOROTAXA friesiani per i funghi a lamelle. Estratta dal TUTTO FUNGHI. Realizzazione di Tomaso Lezzi

Uno schema che, partendo dai 5 SPOROTAXA friesiani, considera altri elementi utili per l'individuazione di alcuni Generi. Realizzazione di Alessandro Francolini

Soggetto immaturo con lamelle ancora bianche. In Inocybe geophylla (Bull. : Fr.) P. Kumm.; foto di Pietro Curti

Soggetto maturo con lamelle ocra colorate dalle spore. In Inocybe geophylla; foto di Pietro Curti
Galerina sp. a sporulazione avventuta: specie ocrosporea. Foto di Alessandro Francolini
Una curiosa specie ocrosporea: Battarrea phalloides (Dicks. ex Persoon) Persoon; foto di Tomaso Lezzi
Specie ocrosporea, come moltissimi altri Cortinarius: Cortinarius infractus (Pers. : Fr.) Fr.; foto di Marco Barbanera
Specie ocrosporea: Cortinarius traganus (Fr. : Fr.) Fr.; foto di Massimo Biraghi
Specie ocrosporea: Phaeocollybia lugubris (Fr. : Fr.) R. Heim; foto di Angelo Mariani
Un lignicolo ocrosporeo; le sue lamelle sono dapprima beige o marrone chiaro ma, a maturità, assumono il colore ocraceo della sporata:
Hemipholiota populnea (Pers. : Fr.) Bon = Pholiota destruens (Brond.) Gillet; foto di Massimo Biraghi
Specie ocrosporea: Cortinarius casimiri (Velen.) Huijsman; si nota la sporata ocra sulle lamelle dell'esemplare di sinistra o depositata sui cappelli degli esemplari a destra; foto di Massimo Biraghi

Specie ocrosporea: Agrocybe praecox (Pers. : Fr.) Fayod; dettaglio dell'imenoforo con la sporata ocra cannella; foto di Luigi Minciarelli
Specie ocrosporea: Agrocybe praecox; spore colorate al microscopio, osservazione in acqua; foto di Felice Di Palma
Specie ocrosporea: Cortinarius brunneus (Pers. : Fr.) Fr.; foto di Massimo Biraghi
Specie ocrosporea: Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara;
la sporata color ocra si sta depositando sulle lamelle dell'esemplare di destra; foto di Federico Calledda
Specie ocrosporea: Inocybe bongardii (Weinm.) Quél.; foto di Massimo Biraghi
Specie ocrosporea: Cortinarius cotoneus Fr.; foto di Mario Iannotti
Specie ocrosporea: le spore color ocra si depositano sulle goccioline essudate dalle lamelle in
Hebeloma crustuliniforme (Bull.) Quélet; foto di Federico Calledda
Le specie del Genere Ramaria sono in parte ocrosporee e in parte leucosporee; qui di seguito un esempio da tenere in considerazione:
Ramaria formosa (Pers. : Fr.) Quél.; questo giovane campione, trovato sotto Sughera, ha i colori molto saturi, quasi fluorescenti. Foto e commento di Tomaso Lezzi
Lo stesso esemplare precedente, fotografato dopo cinque giorni. La maturazione delle spore ocra si sovrappone al colore dei rami e il tutto assume un colore più giallastro-ocraceo. Ed ecco spiegato perché molte persone che consumano le Ramaria gialle si intossicano con Ramaria formosa o con altre specie tossiche.
A maturazione sono molte le specie di Ramaria che assumono tutte più o meno lo stesso colore: quello delle spore! Foto e commento di Tomaso Lezzi
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMNIT da Alessandro Francolini.