Peridiolo: corpuscolo lenticolare che contiene la gleba con le spore. Tipico di qualche Genere delle Nidulariacee

Peridiolo: diminutivo di peridio (vedi alla relativa voce).


 

Si tratta di un corpuscolo più o meno globoso o lentiforme in cui si trova la gleba che contiene le spore.

 

 

Peridioli caratteristici sono quelli reperibili presso le Nidulariacee.



Per esempio nei Generi Cyathus e Crucibulum non più allo stato embrionale, i peridioli lenticolari si trovano dentro alle “coppette” (come piccole uova all’interno di un canestrello) e sono ben separati l’uno dall’altro, pur essendo collegati alle coppette stesse tramite una specie di cordoncino detto funicolo (una sorta di "cordone ombelicare"). Tali peridioli hanno solitamente un diametro variabile da 1,2 a 3,0 mm nelle specie di  Cyathus; da 0,2 a 4,0 mm nelle specie di  Crucibulum.


 

L’espulsione dei peridioli da questi canestrelli di forma più o meno conica (le cui dimensioni non superano i 2 centimetri di altezza) avviene in modo del tutto particolare: quando piove, le gocce di acqua che “bombardano” l’interno della coppetta fanno sì che, per reazione, alcuni peridioli ne schizzino fuori assieme al funicolo; il “bombardamento” della goccia d’acqua dentro alla coppetta è detto anche “effetto splash”.

 


In questo frangente il funicolo (inizialmente arrotolato) si srotola (arrivando anche a 10 cm di lunghezza in Cyathus striatus) e può andare ad attorcigliarsi a rametti, steli di erba, foglie o altro (come le “bolas” che i gauchos argentini impiegano per catturare il bestiame). A maturazione delle spore contenute nella gleba dei singoli peridioli, la corteccia di questi ultimi (detta tunica) si disgrega e lascia fuoriuscire le spore mature (deiscenza); spesso ciò accade anche molto lontano dal basidioma originario in quanto è possibile che alcuni erbivori, dopo aver mangiato i frammenti vegetali su cui si erano ancorati i peridioli, depositino le feci con le spore mature ben distante dal luogo del pasto.


 

Anche lo  Sphaerobolus stellatus  mostra un peridiolo (unico) al suo interno.

 

 

 

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Si possono trovare anche degli "pseudoperidioli", per esempio, in Pisolithus arhizus; non sono peridioli veri e propri in quanto non ben separati l’uno dall’altro, ma sono pur sempre strutturati a cellette all’interno della gleba; inoltre portano le spore a maturazione restando all’interno del basidioma.

 

 

 

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Per ulteriori e numerose immagine relative ai peridioli, vedere alla voci  Cyathus striatus, Cyathus olla, Cyathus stercoreus, Cyathus, Crucibulum, Sphaerobolus stellatus.

 

 

 

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Peridioli in  Cyathus olla  (Batsch : Pers.) Persoon; foto di Giovanni Baruffa

 

 

 

Quasi al centro della foto si nota un peridiolo già estromesso dalla coppetta e che si è ancorato ad uno stelo d’erba grazie al funicolo bianchiccio.  Cyathus olla; foto di Emilio Pini

 

 

 

Peridioli all’interno delle coppette di  Crucibulum laeve  (Bull.) Kambly; foto di Pietro Curti

 

 

 

Peridioli all’interno di  Cyathus striatus  (Huds. : Fr.) Willdenow; si nota anche qualche funicolo srotolato. Foto di Emilio Pini

 

 

 

Un nutrita colonia di  Cyathus striatus: si possono notare molti esemplari maturi con le coppette aperte e i peridioli all’interno; altre coppette ormai sono alla fine del ciclo (con assenza di peridioli che sono già stati espulsi); altri esemplari sono immaturi (ancora protetti dall’epifragma bianco che deve lacerarsi); altri ancora sono allo stadio di primordio con la coppetta completamente chiusa e protetta dentro all’esoperidio aculeato-peloso.

Foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Peridioli all’interno di  Cyathus striatus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Primo piano dell’interno della coppetta e sezione di  Cyathus striatus  con i peridioli lenticolari; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

Stessa specie precedente: alcuni peridioli si fanno notare dentro alle "coppette" aperte. Foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

Stessa specie precedente. Un peridiolo sezionato e visto al microscopio. Si notano le spore (da oblunghe a cilindriche)  in formazione. Foto di Mario Iannotti

 

 

 


 

Peridioli all’interno di  Cyathus stercoreus  (Schwein.) De Toni; foto di Emilio Pini


 


 

 

 

Sphaerobolus stellatus  Tode. Questo fungo particolarissimo è chiamato in inglese col nomignolo "Palla di Cannone" (cannonball fungus). È, di solito, specie saprofita su legno marcescente.

Quando il fungo è maturo la membrana esterna si lacera a forma di stella (deiscenza) lasciando in mostra al suo interno la gleba sotto forma di un unico peridiolo che, creandosi le giuste condizioni, viene lanciato a una distanza di diverse decine di centimetri; distanza enorme viste le dimensioni del fungo stesso, dal diametro di pochi millimetri!

Più tardi le spore che si trovano all'interno del peridiolo germineranno permettendo le riproduzione della specie. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 


 

Sphaerobolus stellatus. Nell’esemplare al centro della foto si nota che la membrana esterna si è lacerata in forma di stella nella fase di deiscenza: si vedono la membrana interna (di un giallo più vivo) a forma di coppetta e, adagiato al suo interno, la gleba (sotto forma di peridiolo lenticolare e rossiccio) che contiene le spore. Tale peridiolo sarà “sparato” verso l’alto da un’improvvisa estroflessione della membrana interna. Tale estroflessione è violenta (relativamente alle dimensioni del basidioma) ed anche leggermente rumorosa. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

Sphaerobolus stellatus. Particolare con il peridiolo ben in vista. Foto di Tomaso Lezzi

 

 

 


Sphaerobolus stellatus. La membrana interna (quella che nelle foto precedenti si mostrava di un giallo più vivo) qui è completamente estroflessa ed assume una forma semisferica: è la situazione successiva al “lancio” del peridiolo. Foto di Mauro Cittadini

 

 


 

Peridioli all’interno dell’esemplare a sinistra di  Crucibulum laeve; foto di Gianni Pilato

 

 


 

Peridioli all’interno di un maturo  Crucibulum laeve  contornato da primordi ancora chiusi. Foto di Felice Di Palma

 


 

 

Stessa specie precedente. Con "coppette" ricche di peridioli. Foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

In alto: peridioli all’interno di maturi  Crucibulum laeve; i due esemplari in basso hanno concluso il loro ciclo ed hanno già espulso i loro peridioli, probabilmente grazie al cosiddetto "effetto splash". Foto di Massimo Biraghi

 

 


 

Il peridio in  Pisolithus arhizus  (Pers.) Rauschert contiene all’interno la gleba compatta strutturata a cellette (pseudoperidioli) gialle o bianche (in basso, contenenti le spore immature) poi nero-violacee (più sopra, contenenti le spore più mature) e infine (nella parte alta) la polvere sporale matura di color marrone-polvere di cacao; foto di Tomaso Lezzi

 

 


 

Ancora gli pseudoperidioli multicolore (a seconda della maturazione delle spore) nella gleba di  Pisolithus arhizus; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

Peridioli con funicolo srotolato.  Cyathus olla f.ma anglicus   Lloyd Brodie; foto di Angelo Mariani

 

 

 

 

Esoperidio peloso che ripara totalmente gli esemplari immaturi sulla destra; nell’esemplare in basso l’esoperidio superiore si è lacerato lasciando il solo epifragma a protezione dell’interno della coppetta; nei due esemplari a sinistra anche l’epifragma si è lacerato, lasciando scoperti i peridioli.  Cyathus striatus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 Peridioli di forma lenticolare, larghi fino a 2 mm, di  Cyathus olla; foto di Sergio Mombrini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pseudoperidioli evidenti nella sezione di   Pisolithus arhizusfoto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.