Pleurocistidi: si dice dei cistidi che, in alcune specie, si possono trovare sulla faccia delle lamelle o sulle pareti dei tubuli
Pleurocistidi: dal greco pleuròn = lato, fianco; e dal termine scientifico cistidio.
In Micologia sono i cistidi che, in alcune specie, sono presenti sulla faccia delle lamelle o sulle pareti dei tubuli. Sono detti anche cistidi facciali.
Fanno parte, assieme ai cheilocistidi, dei cosiddetti cistidi imeniali; rispetto ai cheilocistidi hanno frequentemente una morfologia simile ma si presentano con dimensioni maggiori.
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L’analisi dei pleurocistidi può rappresentare un aiuto complementare per una corretta determinazione, fugando dubbi tra specie macroscopicamente simili ma con caratteri microscopici differenti; ciò vale in particolare per le Agaricacee in cui si riscontrano spesso notevoli differenze strutturali nei pleurocistidi delle varie specie; nelle Boletacee tali differenze sono meno apprezzabili.
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Pleurocistidi assai grandi e visibili anche con la sola lente d'ingrandimento o in foto-macro in
Coprinopsis insignis (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; foto di Alessandro Francolini
Trama lamellare di Conocybe brunneola Kühner ex Kühner & Watling; foto di Marcello Boragine.
Le due frecce in alto a sinistra mostrano la trama centrale in cui sono riconoscibili due porzioni: mediostrato (freccia superiore) composto da un sottile cordone di ife cilindriche e parallele, e (freccia inferiore) la porzione di lamella composta da ife più o meno sferoidali che dal mediostrato arrivano al subimenio. Tale trama centrale è perciò detta “mista” in quanto composta da ife aventi diametro, forma e orientamento non omogenei.
A destra e al centro della foto la freccia superiore indica il subimenio (“globulare”, perché in questo caso è composto da ife più o meno sferoidali) su cui poggia (freccia inferiore) l’imenio composto da basidi e pleurocistidi.
L’ultima freccia in basso indica dei cheilocistidi lecitiformi nelle vicinanze del filo lamellare
Pleurocistidi talmente grandi che è possibile osservarli sulle facce delle lamelle anche in foto-macro.
Coprinus radians (Desmaz.) Fr.; foto di Felice Di Palma
Visione a 400x della sezione trasversale della lamella dalla parte del filo; sono visibili i cheilocistidi subglobosi, ellissoidali, ovoidi o largamente utriformi; e un pleurocistidio che può assumere le stesse forme dei cheilocistidi, ma è di dimensioni mediamente maggiori.
Coprinus domesticus (Bolt. : Fr.) Gray; foto e commento di Felice Di Palma
Pleurocistidi ellissoidali in microscopia a basso ingrandimento. Coprinus domesticus; foto di Felice Di Palma
Basidi tetrasporici (freccia in basso a destra) con spore in via di maturazione (fraccia in alto a destra); sulla sinistra un “enorme” pleurocistidio ellissoidale. Coprinus domesticus; foto di Felice Di Palma
Pleurocistidi fusiformi in Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer.
Tale specie è difficilmente separabile dai vicini Strobilurus esculentus e Strobilurus stephanocystis se non con l'ausilio della microscopia, in modo particolare se la crescita avviene in foreste di conifere di Pinus sp. associate a Picea excelsa.
Si potrebbe distinguere macroscopicamente per il gambo rigido, coriaceo, duro, per le dimensioni maggiori e per le caratteristiche organolettiche quali: sapore amarognolo, astringente e odore acidulo. S. stephanocystis, che condivide lo stesso areale di crescita, ha sapore insignificante, odore tipicamente fungino; S. esculentus cresce sotto Picea excelsa, è di consistenza tenera, emana un odore gradevole e ha sapore mite, dolciastro, gradevole.
Microscopicamente si ottiene la sicurezza determinativa in quanto S. tenacellus presenta cistidi imeniali sub-lageniformi, fusiformi, privi o muniti di rare cristallizzazioni; al contrario di S. esculentus che ha i cistidi imeniali con vistose cristallizzazioni all'apice e di S. stephanocystis che presenta cistidi imeniali utriformi e cristallizzazioni fini e abbondanti (confrontare con la foto successiva).
Foto e commento di Massimo Biraghi
Pleurocistidio (freccia superiore) utriforme (con cristallizzazioni fini e abbondanti all'apice), che emerge dalla trama imeniale di basidi e basidioli (freccia inferiore) in Strobilurus stephanocystis (Kühner & Romagn. ex Hora) Singer; foto di Massimo Biraghi
Pleuricistidio ellissoidale di Coprinus saccharinus Romagn.; foto di Massimo Biraghi
Pleurocistidi fusiformi in Strobilorus tenacellus; foto di Massimo Biraghi
Pleurocistidi subcilindrici sulla faccia della lamella di Coprinus romagnesianus Singer; foto di Massimo Biraghi
Pleurocistidi coronati e ampolliformi in Pluteus salicinus (Pers. : Fr.) Kummer; foto di Felice Di Palma
Pleurocistidi subgloboso-ellissoidali sovrastano in dimensioni le spore già mature
in Coprinellus xanthothrix (Romagn.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson; foto di Marcello Boragine
Pleurocistidi ellissoidali in Coprinus angulatus Peck; foto di Marcello Boragine
Pleurocistidio fusiforme-lageniforme in Pholiota highlandensis (Peck) Smith & Hesler; foto di Angelo Mariani
Pleurocistidi muricati, a parete spessa e rifrangente in Inocybe umbratica Quél.; foto di Massimo Biraghi
Pleurocistidio globuloso in Coprinus insignis (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; foto di Felice Di Palma
Alcuni pleurocistidi fusiformi emergono dalla faccia della lamella di Russula amoenicolor var. amoenicolor Romagn.; foto di Marcello Boragine
Pleurocistidio ellissoidale di Coprinus truncorum (Scop. : Fr.) Fr.; foto di Felice Di Palma
Pleurocistidio fusiforme di Russula amoenicolor var. amoenicolor; foto di Marcello Boragine
Pleurocistidi coronati e ampolliformi in Pluteus salicinus; foto di Felice Di Palma
Pleurocistidio ampolliforme, a parete spessa in Psathyrella olympiana fo. amstelodamensis A.H. Sm.; foto di Felice Di Palma
Pleurocistidi sporgenti dala faccia della lamella vista in sezione longitudinale (×400, Rosso congo); in Entoloma excentricum Bres.; foto di Sergio Mombrini
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.