Sulphureus / Sulphurea / Sulphureum (Pag. 1): sulfureo, inerente allo zolfo

Sulphureus / a / um: aggettivo latino = sulfureo, inerente allo zolfo; dal latino sùlphur = zolfo.

 

 

Epiteto specifico frequente in Micologia in relazione sia al colore dello sporoforo (per intero o in parte), sia all’odore simile a quello dello zolfo.

 

 

Per esempio:  Discosporina sulphurea   (Sacc.) Petr.;  Hypocrea sulphurea   (Schwein.) Sacc.;   Entoloma sulphureum    E. Horak;   Lachnum sulphureum   P. Karst.;   Tricholoma sulphureum   (Bull.) P. Kumm.;  Cortinarius sulphureus  Lindgr.;    Gloeoporus sulphureus   Corner;    Laetiporus sulphureus   (Bull. : Fr.) Murrill; ecc.

 

In particolare   Laetiporus sulphureus  (Bull. : Fr.) Murrill  è considerata specie tipo del Genere Laetiporus.

 

 

Per ulteriori immagini vedere alle successive  Pag. 2  e Pag. 3.

 

 

 

 

 

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Tricholoma sulphureum  (Bull. : Fr.) P. Kummer: Tricholoma  velenoso e facilmente riconoscibile per la sua colorazione uniformemente gialla (o giallo-zolfo) e per l’odore nauseante che emana: in letteratura si parla di odore di gas illuminante, o di gas acetilene; si può anche far riferimento all’odore del gas delle bombole da cucina, oppure all’odore dello zolfo bruciato o, ancora, penetrante come quello dell’asfalto caldo; tra le molteplici note odorose che contribuiscono al suo complesso odore vi può essere quella fecale o quella che ricorda gli escrementi umani o di gatto, fino a quello del formaggio avariato/fermentato. L'odore di questo fungo è comunque uno di quelli che non si dimentica facilmente; pertanto tale odore è sovente impiegato come termine di paragone al posto dell'obsoleto modo di dire "odore come di gas illuminante" (visto che il gas illuminante impiegato soprattutto per l'illuminazione pubblica dei lampioni è stato rimpiazzato ormai da molti decenni dall'energia elettrica). Curiosamente il sapore di questa specie non ricorda minimamente l'odore ma si manifesta solitamente come quello della nocciola.


Dal TUTTO FUNGHI  Pag. 169, Scheda n° 65: “Alcune specie appartenenti alla stessa Sezione Inamoena possiedono analogo odore nauseante. Tra queste  Tricholoma inamoenum  ha dimensioni minori e colori notevolmente sbiaditi con cappello color sabbia e gambo quasi bianco. Tricholoma sulphurescens  ha superfici esterne biancastre viranti al giallo o ruggine alla manipolazione e con l’età, e ha odore più fruttato-terroso.

Non confondere Tricholoma sulphureum  con Tricholoma equestre  che ha carne bianca e odore e sapore farinacei, gradevoli ma, nonostante ciò, da ritenere specie altamente pericolosa e responsabile di avvelenamenti letali recentemente documentati in Francia.”

 

 


  

Basidioma completamente giallo zolfo (cappello, gambo e carne); curiosamente anche il suo odore può ricordare quello dello zolfo bruciato o del gas da cucina:

Tricholoma sulphureum; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Sezione con la carne gialla e in evidenza e l'attacco delle lamelle al gambo col dentino, caratteristica dei Tricholoma. Tricholoma sulphureum; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Giovanni Baruffa

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; odore acuto e penetrante, sgradevole: tra le innumerevoli componenti odorose di questa specie, oltre a quella "tradizionalmente" riportata in letteratura come di Gas illuminante, c'è anche quella associabile alla carne bruciata, alla gomma o alla plastica  bruciata o surriscaldata. Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill: bellissimo fungo lignicolo  parassita che continua a fruttificare come saprotrofo anche dopo la morte dell’ospite; di preferenza su legno di latifoglie ma anche su conifere. Ha odore di legno bagnato con nota fungina, talvolta mielata. Inconfondibile per alcuni caratteri tipici:

# colorazione giallo-arancio molto vistosa negli esemplari giovani (a maturità tende a sbiadire; così come si presenta con colori meno vivaci quando fruttifica su conifere);

# di aspetto complesso; è formato da più strati sovrapposti e irregolari che si assottigliano verso il margine; ogni strato è munito di una specie di pseudogambo  laterale  corto e tozzo che lo tiene ancorato al legno

#  margine ispessito, di colore giallo citrino, molto ondulato, lobato e vellutato

# superficie sterile più o meno rugosa o bitorzoluta, di un bel colore giallo aranciato (giallo-rosa negli esemplari giovani; giallo chiaro negli esemplari vetusti e disidratati)

#  superficie poroide di colore giallo zolfo (da cui il nome), con pori molto piccoli

# caratteristica carnosità ed elasticità negli esemplari freschi; fragilità e leggerezza negli esemplari essiccati.


Dal TUTTO FUNGHI  Pag. 134. Scheda n° 31: “Tossico, provoca sindrome gastrointestinale e resinoide con una certa stabilità; sono stati segnalati altresì alcuni casi in cui la sua ingestione, associata al consumo di alcool, ha prodotto sindrome coprinica (effetto antabuse).

Meripilus giganteus, con colori pileici molto più scuri e superficie non vellutata e Polyporus squamosus, con superficie pileica  dissociata in grosse squame brune su fondo ocraceo, a un’osservazione superficiale potrebbero essere confusi con esemplari vetusti di questo fungo che ormai hanno perso il loro colore sgargiante.”

 

 


Laetiporus sulphureus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Giovanni Baruffa

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Vetusti Laetiporus sulphureus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Luigi Minciarelli

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Luigi Minciarelli

 

 


 

 

 

 

 

 

Margine ispessito e ondulato, di colore giallo limone; superficie sterile di colore giallo-arancio, leggermente rugosa. Laetiporus sulphureus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Superficie poroide di colore giallo zolfo; pori molto piccoli. Laetiporus sulphureus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Particolari della sinuosità del margine. Laetiporus sulphureus; foto di Alessandro Francolini

 

 


 

 


 

 


 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Alessandro Francolini

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Laetiporus sulphureus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma sulphureum; foto di Marco Barbanera

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.