Utriformis (Pag. 1): a forma di otre
Utriformis: dal latino ùter, ùtris = otre; e dal latino fòrma = forma, aspetto. Quindi: a forma di otre.
In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra cui: Pythiogeton utriforme Minden; Conocybe utriformis P.D. Orton; Calvatia utriformis (Bull. : Pers.) Jaap = Lycoperdon utriforme Bull. : Pers. che, attualmente, è considerato nome prioritario; ecc.
Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.
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Calvatia utriformis (Bull. : Pers.) Jaap = Lycoperdon utriforme Bull. : Pers.; inconfondibile forma globosa-ellissoidale che abbellisce i prati dalla collina fino ai pascoli alpini. Esoperidio biancastro e areolato da verruche più o meno piramidali o più o meno appiattite. Alla sezione la carne si presenta compatta e bianca quando il fungo è immaturo, divisa in due porzioni distinte: gleba (parte superiore; che porterà a maturazione le spore) e subgleba (parte inferiore, sterile), divise da un diaframma. Via via che le spore maturano la gleba diviene sempre più gialla-olivastra fino ad assumere consistenza polverosa dal colore marrone scuro. La subgleba, invece, rimane più a lungo biancastra, pur raggiungendo nel tempo la stessa colorazione marrone scuro. Odore leggero e variabile dal fenolico al farmaceutico a quello di gas illuminante (accentuato a maturità). È specie eliofila e praticola.
La deiscenza avviene per un graduale degradamento-spaccatura della parte superiore del peridio a partire dal centro; tale lacerazione si estenderà e interesserà tutta la parte del peridio che racchiude la gleba, lasciando così la polvere sporale in balia del vento; la subgleba, a forma di coppa aperta e larga, rimarrà ancorata al terreno.
La simile Calvatia excipuliformis = Lycoperdon excipuliforme ha dimensioni più minute, con uno pseudogambo sovente allungato e più o meno costolato; presenta aculei fragili e detersili. Predilige habitat boschivo in boschetti radi sia di latifoglie che di conifere, anche se è possibile reperirla in pascoli di pianura o montani.
Dal TUTTO FUNGHI Pag. 345, Scheda n° 224: “Commestibile limitatamente alla gleba purché questa sia perfettamente bianca. In alcune zone è molto apprezzato impanato e fritto. Dato il sapore dolce della carne, si consiglia una buona dose di sale dopo la cottura.
È frequente incontrare nei prati residui papiracei a forma di coppa marrone che rimangono per molto tempo dopo la maturazione. Tali resti non sono ovviamente di nessun interesse gastronomico, ma possono rappresentare un buon indicatore per la zona di crescita.”
Gleba (indicata dalla freccia superiore) che inizia a cambiare colore (indizio della prossima maturazione delle spore) e subgleba (freccia inferiore) che rimane per molto tempo bianca in quanto sterile.
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Giuseppe Vanoli
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Pietro Curti
Esoperidio areolato e ornato da verruche piramidali: giovane Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Tomaso Lezzi
Peridio che inizia a lacerarsi dal centro in Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Felice Di Palma
Peridio che inizia a lacerarsi dal centro in Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Gleba che sta maturando e assumendo colore marrone-olivastro in Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Tomaso Lezzi
Residuo a forma di coppa; rimasto sul terreno dopo la completa dispersione delle spore.
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Residuo a forma di coppa; rimasto sul terreno dopo la completa dispersione delle spore.
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Mauro Cittadini
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Pietro Curti
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; a destra si nota la gleba che comincia a maturare; foto di Massimo Biraghi
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Pietro Curti
Soggetto giovane vicino al residuo “scoperchiato” di un individuo vetusto. Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Pietro Curti
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Rodolfo Covino
Piccolo esemplare di Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Tomaso Lezzi
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Tomaso Lezzi
Areole sull’esoperidio di Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Tomaso Lezzi
Sporata dispersa dal vento in Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Esemplari vetusti e ormai aperti dopo la dispersione delle spore. Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Alessandro Francolini
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme sul suo tipico habitat di pascolo montano; foto di Mauro Cittadini
Esemplari in vari stadi di maturazione: Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Luigi Minciarelli
Separazione netta tra parte fertile (gleba; in alto) e parte sterile (subgleba; in basso) in Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Luigi Minciarelli
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Massimo Biraghi
Macro sulle areolature verrucose di Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Massimo Biraghi
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Nicolò Parrino
In vari stadi di maturazione: Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Nicolò Parrino
Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme; foto di Stefano Rocchi
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.