Vulgaris / Vulgare: popolare, del volgo
Dal latino vùlgaris = popolare, del volgo; a sua volta dal latino vùlgus = volgo, popolo.
In Micologia è epiteto specifico di poche specie, tra cui: Auriscalpium vulgare Gray; Rhizopogon vulgaris (Vitt.) M. Lange; Platysporoides vulgaris (Wehm.) Shoemaker & C.E. Babc.; Sidera vulgaris (Fr.) Miettinen; ecc.
In particolare Auriscalpium vulgare Gray è considerata specie tipo del Genere Aurisclpium.
Per ulteriori immagini di tale specie vedere alla voce Auriscalpium.
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Auriscalpium vulgare Gray; funghetto coriaceo, inconfondibile, cresce in periodo autunnale-invernale sugli strobili interrati di Pino. Il cappello non supera i 2 cm di diametro e ha una curiosa forma di rene con vistose villosità nella parte superiore di colore bruno-rossicce; la parte imeniale è provvista di idni (aculei) fini, lunghi all'incirca 2-3 mm di colore leggermente più chiare del cappello. La zona laterale del cappello da dove origina il gambo presenta una vistosa incisione che gli conferisce la già menzionata forma. Lo si trova con molta facilità sia come esemplare singolo che in gruppetti di due o tre unità. Caratteristica primaria è l'imenoforo a idni, seguita dall'inserzione laterale del gambo al cappello e ovviamente dall'ecologia e cioè dalla crescita su strobili. Foto e commento di Tomaso Lezzi
Auriscalpium vulgare; foto di Mauro Cittadini
Auriscalpium vulgare; foto di Massimo Biraghi
Auriscalpium vulgare; foto di Mauro Cittadini
Auriscalpium vulgare; foto di Alessandro Remorini
Auriscalpium vulgare; foto di Alessandro Remorini
Imenoforo di Auriscalpium vulgare; foto di Tomaso Lezzi
Auriscalpium vulgare; foto di Felice Di Palma
Rhizopogon vulgaris (Vitt.) M. Lange; è simile nell'aspetto a Rhizopogon obtextus (Rhizopogon luteolus), ma differisce per i seguenti elementi: habitat strettamente mediterraneo xerofilo sotto Pini e Lecci, dimensioni generalmente inferiori, superfice del peridio liscia (non con presenza del reticolo miceliare), inizialmente biancastra poi color giallo fino a giallo cromo con sfumature rugginose, caratteri micro diversi. Foto e commento di Mauro Cittadini
Rhizopogon vulgaris; foto di Giovanni Satta
Rhizopogon vulgaris; foto di Felice Di Palma
Rhizopogon vulgaris; ritrovamento vicinissimo al mare, sotto Pinus pinea e Pinus pinaster.
Crescita semi-ipogea per questa specie che è conosciuta come uno dei "falsi tartufi". I cinghiali non si preoccupano molto della differenza tra tartufi e falsi tartufi e scavano insistentemente il terreno alla loro ricerca.
La superficie esterna è liscia, bianco-giallastra e la carne è bianca. Il simile Rhizopogon obtextus, ha la superficie esterna coperta da una rete miceliare, e una crescita in ambiente meno spiccatamente mediterraneo.
La superficie esterna è liscia, bianco-giallastra e la carne visibile in sezione è bianca. Foto e commento di Tomaso Lezzi
Un particolare della superficie esterna di Rhizopogon vulgaris; foto di Tomaso Lezzi
Un particolare della gleba spugnosa di Rhizopogon vulgaris; foto di Tomaso Lezzi
Termine Enciclopedia Illustratata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.