Zonarius / Zonaria: attinente alle zone. Con zonature

Dal latino zòna = zona, cintura, striatura. Dal greco zòne = cintura.

 

In Micologia è epiteto specifico di:   Lactarius zonarius   (Bull.) Fr.  e di   Multifurca zonaria   (Buyck & Desjardin) Buyck & V. Hofst.

 

 

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Lactarius zonarius  (Bull.) Fr.;  Lactarius molto comune nei boschi di latifoglie (soprattutto Quercia, Carpino e Castagno), su terreno argilloso-calcareo. Cappello da depresso a imbutiforme, con evidenti zonature concentriche più scure al margine, su colorazione generale crema o giallo-crema, tendente al brunastro in vecchiaia. Cuticola  liscia, un poco untuosa a tempo umido. Lamelle  fitte, da subdecorrenti a decorrenti, solitamente non forcate nei pressi del gambo, di colore crema chiaro o crema giallino, prive di riflessi rosati. Gambo corto e tozzo, più largo all’apice, di colore da biancastro sporco a crema chiaro, da liscio a decorato con alcuni scrobicoli. Latice solitamente abbondante e fluido, bianco immutabile ma virante al crema-grigio se essiccato sulle lamelle. Carne e latice decisamente acri all’assaggio; talvolta l’acredine si avverte dopo qualche secondo.


Il simile Lactarius acerrimus, che può condividere lo stesso habitat e presenta anch’esso latice bianco e acre come la carne, si distingue per la scarsa o poco marcata zonatura sul cappello, per le lamelle color crema con riflessi rosati e tipicamente forcate e anastomosate presso il gambo.


Dal (nuovo) TUTTO FUNGHI, Scheda 171, Pag. 288: “Da considerarsi velenoso: provoca  sindrome  gastroenterica incostante. Fungo molto comune. Alcuni autori distinguono una varietà (Lactarius zonarius var. scrobipes   Kühner & Romagn.) per gli scrobicoli presenti nel gambo e per la mancanza di peluria al margine del cappello, caratteri che secondo altri autori, con cui concordiamo, sono incostanti e quindi legati a un’unica entità.”

 

 


 

 

Lactarius zonarius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius;  con latice bianco, immutabile e acre; con le tipiche zonature sul cappello e con habitat presso latifoglie. Può essere simile a  Lactarius zonarioides  che, macroscopicamente, si differenzia per la crescita sotto Abete e per avere cappello di colore bruno-arancio più vivido e non feltrato. Il simile  Lactarius mediterraneensis  ha orlo   pileico   scrobicolato  e possiede latice  che vira  al giallo-aranciato. Foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; si presenta con il pileo  depresso al centro, di colore giallo negli esemplari giovani, mentre con la maturità evidenzia anche sfumature bruno-aranciate, con marcate zonature concentriche; il margine è leggermente pubescenteLamelle abbastanza fitteforcate al gambo, di colore crema, poi su toni ocracei con l'invecchiamento. Gambo cilindrico, tozzo, abbastanza corto, scrobicolato. La carne ha un'odore fruttato, il latice è di colore bianco, all'assaggio dopo qualche secondo si percepisce il sapore moderatamente acre. La specie più simile è  Lactarius acerrimusche si differenzia per il cappello meno zonato e le lamelle con toni rosati e molto forcate-anastomosate all'attaccatura con il gambo.

Foto e commento di Mario Iannotti


 

 

 

Lactarius zonarius; specie molto comune nei boschi con prevalenza di Quercia, Carpino nero. Cappello dal portamento ondulato, margine inizialmente involuto, disteso a maturazione, pileo crema-giallastro con tonalità ocra-brunastre a maturazione, decorato da zonature concentriche più marcate rispetto al colore sottostante. Lamelle molto fitte con presenza di lamellule, decorrenti e di colorazione bianco-crema pallido nel giovane e fino a crema-ocra a maturazione. Gambo piuttosto tozzo, corto, concolore alle lamelle, sovente macchiato di brunastro verso la base, dove possono formarsi scrobicoli che hanno favorito la creazione di una varietà (scrobipes) non condivisa da molti addetti ai lavori. Carne da biancastra a brunastra, soda nel cappello, fragile nel gambo, ingrigente dopo qualche minuto alla sezione con odore di frutta rancida e sapore acre. Latice bianco subito acre.

Foto e commento di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Imenoforo di  Lactarius zonarius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; specie affine a  Lactarius acerrimus  ma che presenta, almeno solitamente, una colorazione più calda e uniforme, zonature evidenti e lamelle prive di toni rosati. Le anostomosità possono essere presenti ma saltuariamente e difficilmente in esemplari cresciuti in condizioni climatiche ideali. Questa raccolta evidenzia esemplari sui toni del giallo pallido, molto zonati. Foto e commento di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius zonarius; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.