Esoperidio: dicesi dello strato esterno di un peridio composto da piu' strati

Esoperidio: dal greco ékso = fuori, composto col termine micologico peridio.

 


Nel caso di un peridio composto da più strati, lo strato esterno è detto esoperidio.


 

 

L'esoperidio sta quindi a contatto con l'aria nel caso di specie epigee (in molti Gasteromiceti, ad esempio nei Lycoperdon) o a contatto con la terra che lo ricopre nelle specie ipogee (in altri Gasteromiceti e nei cleistoteci).

 

 

In alcune specie è possibile distinguere nell'esoperidio tre strati ben differenziati sia per struttura interna sia per funzionalità: strato miceliare, strato fibroso e strato pseudoparenchimatico o strato carnoso.

Ad esempio in  Geastrum Triplex  o in  Astraeus hygrometricus.

 

 

Per ulteriori immagini relative all'esoperidio e/o ai suoi strati che lo compongono, vedere alla voce peridio

 


 

 

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In   Geastrum fimbriatum   Fr. : Fr.   è possibile riconoscere la differenziazione in tre strati dell’esoperidio (miceliare, fibroso e pseudoparenchimatico).

 

La freccia in basso a sinistra indica lo strato miceliare: di colore brunastro, sempre incrostato di terra o detriti, spesso sfaldato a placche o parzialmente mancante.

 

La freccia in alto a sinistra indica lo strato fibroso: sottile, di colore da bianco a crema, sovente esposto per la mancanza dello strato miceliare.

 

La freccia a destra indica lo strato pseudoparenchimatico strato carnoso: inizialmente biancastro, poi grigio bruno fino a marrone.

 

Foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In   Geastrum Triplex   Junghuhn   è tipica non tanto la scomposizione del peridio nei due strati esoperidio e endoperidio, bensì la differenziazione in tre evidenti strati dell’esoperidio stesso (“strato miceliare”, “strato fibroso” e “strato pseudoparenchimatico”).

 

Fraccia in basso: strato miceliare di colore marroncino più o meno scuro, con toni giallastri, anche violetti; senza detriti del terreno incrostati nel tessuto ma, eventualmente, solo attaccati; spesso spaccato longitudinalmente.

 

Seconda freccia dal basso: strato fibroso di colore marroncino giallastro.

 

Terza freccia dal basso: strato pseudoparenchimatico (o strato carnoso) di colore da biancastro a marroncino chiaro, più scuro con l’età e l’essiccamento; si lacera tipicamente intorno al sacco-endoperidio per formare, rialzandosi, un caratteristico collare.

 

Freccia in alto: sacco-endoperidio  protetto dall’endoperidio.

 

Foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

 

 

Esoperidio distinguibile in tre strati in   Geastrum rufescens   Pers. : Pers;  foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

 

 

Esemplari in vari stadi di sviluppo di  Astraeus hygrometricus   (Pers. : Pers.) Morgan; sulla destra un esemplare maturo che ha già sporulato: si nota il sacco-endoperidio con la apertura apicale e irregolare da cui sono fuoriuscite le spore; inoltre il suo esoperidio si è già lacerato e ha formato le varie lacinie; sulla sinistra lo sporoforo è ancora giovane (con il sacco-endoperidio ancora chiuso e non lacerato all'apice) mentre l'esoperidio comincia a spaccarsi (qui in tre sole parti, anche se successivamente subirà ulteriori spaccature); foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

Un giovane   Astraeus hygrometricus; con l'esoperidio che inizia a spaccarsi; si possono notare i tre strati diversamente colorati che formano l'esoperidio;

foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I tre strati che formano l'esoperidio in   Astraeus hygrometricus:

strato carnoso (abbastanza spesso: 1 - 1,5 mm, di aspetto quasi traslucido; la sua parte esterna esposta all'aria diventerà più o meno areolata-tassellata una volta che le lacinie si saranno formate);

strato fibroso (di colore bruno rossiccio, di spessore minore rispetto allo strato carnoso);

strato miceliare (molto esile e che andrà a contatto col terreno una volta che le lacinie si saranno aperte).

Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esoperidio  aculeato  in   Lycoperdon echinatum    Pers. : Fr.; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Ovolo, sezionato trasversalmente, di   Phallus impudicus    L. : Pers.; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Ovolo, sezionato trasversalmente, di    Phallus impudicus.

Il peridio (membrana che avvolge la gleba verdastra) si divide in tre parti: la più esterna (esoperidio) è il "guscio biancastro" dell'ovolo; la parte mediana gelatinosa (mesoperidio) è di discreto spessore e di colore marroncino; la parte più interna del peridio (endoperidio), quella che che sta a diretto contatto con la gleba, è molto sottile e bianca. Al suo interno il consistente strato della gleba verdastra e più o meno compatta (e che, per fortuna, in questo stadio non ha odore repellente ma rafanoide). Al centro dell'ovolo si nota il cosiddetto ricettacolo, bianco.

 Foto di Alessandro Francolini

 


 

 

 

 

 

 

Anatomia di un Geastrum; varie caratteristiche riguardanti:

area-peristoma, capillizioendoperidio, esoperidio, apofisipeduncolocolumella. Foto/tabella di Pino Conserva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Myriostoma coliforme   (With. : Pers.) Corda; a sinistra l'esoperidio inizia ad aprirsi formando le lacinie e lasciando intravedere il sacco-endoperidio grigiastro-argentato; a destra è ancora chiuso; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 


 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.