Nudus / Nuda / Nudum (Pag. 1): nudo, glabro

Nudus / a / um: dall'aggettivo latino nùdus = nudo, privo di vesti; glabro.


 

In micologia è epiteto specifico impiegato a proposito di molte specie. Ad esempio: Densospora nuda   McGee;  Lepista nuda  (Bull. : Fr.) Cooke;  Exobasidium nudum   (Shirai) S. Ito & Y. Otani;  Physarum nudum   T. Macbr.;  Gymnopaxillus nudus  Claridge, Trappe & Castellano;  Kuehneromyces nudus    Singer;  Lactarius nudus    R. Heim; ecc.

 

 

 

Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.

 


 

*****************

 


 

Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke; buon commestibile (dopo adeguata cottura!), dall’odore  aromatico-floreale (come fiori di iris, fiori di viola mammola), forte ma amabile e gradevole, caratteristico; come le altre Lepista ha le lamelle che si possono asportare, con una semplice pressione delle dita, dalla carne sovrastante. Colori che gravitano sul lilla-violetto (con eventuali sfumature bruno-rossastre in vecchiaia sul cappello) e che gli hanno valso il nome volgare di Agarico violetto; l’aggettivo nuda è invece riferito al rivestimento pileico  liscio e glabro.

 

 

Può confondersi con  Lepista sordida: quest'ultima è però più esile, ha cappello meno carnoso e più igrofano, ha odore non aromatico ma piuttosto fungino-rancido, predilige ambienti erbosi antropizzati (parchi, giardini) mentre  Lepista nuda  è preferibilmente boschiva. In genere tutte le  Lepista  hanno la caratteristica di inglobare il substrato di crescita alla base del gambo (vedere alla voce Agglutinante), ma  Lepista nuda ne ingloba almeno il doppio, se non di più, rispetto alle altre specie.

 

Anche  Lepista glaucocana  che ha generalmente colorazione glauca pallida potrebbe confondersi nelle sue forme di colore più carico con alcune  Lepista nuda  dai colori "sbiaditi". In tal caso l'odore fortemente aromatico di Lepista nuda e quello leggero più o meno grato o di terriccio di  Lepista glaucocana  dovrebbero fugare ogni dubbio; inoltre il micelio di  Lepista nuda è sempre di colore bluastro e quindi tinteggia di bluastro la base del suo gambo, mentre il micelio di  Lepista glaucocana  è biancastro e tinteggia di biancastro la base del suo gambo.


Dal  TUTTO FUNGHI  Pag. 179, Scheda n° 73: "Lepista nuda  va raccolta con tempo asciutto, quando la carne non è intrisa d'acqua. Buono e saporito solo dopo adeguata cottura, è lievemente tossico da crudo per presenza di tossine termolabili."

 

 

 

Lepista nuda; foto di Federico Calledda

 

 

 

 


 

Lepista nuda; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 


Lepista nuda; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


 


 Lepista nuda; foto di Federico Calledda

 

 

 

 


 

Lepista nuda; foto di Mario Iannotti


 

 

 

 

 


 

 

Lepista nuda; foto di Claudio Angelini

 

 

 

 

 

 


 Lepista nuda; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Lorenzo Martinelli

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

Lepista nuda  con la consueta gran quantità di substrato presente alla base del gambo agglutinante; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Lepista nuda; foto di Alessandro Remorini

 

 

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.