Peridio (Pag. 2): segue immagini
Peridio: segue immagini da Pag. 1.
La suddivisione del peridio nelle sue componenti (esoperidio, mesoperidio e endoperidio) in una sezione trasversale (equatoriale) di un
ovolo di Phallus impudicus L. : Pers.; foto di Alessandro Francolini
Il peridio che, da una spaccatura all’apice, comincia aprirsi in più lobi in Scleroderma polyrhizum (Gmel. ex Persoon) Persoon; il peridio di questa specie è tra i più spessi riscontrabili, arrivando fino allo spessore di 10 mm. Foto di Alessandro Francolini
Ovolo di Clathrus ruber P. Micheli ex Pers.; si può notare la superficie esterna del peridio (la "buccia" biancastra dell'ovolo)
strutturata a "facce" poligonali; foto di Alessandro Francolini
Una volta sezionato l'ovolo si nota che anche la superficie interna del peridio è divisa in aree poligonali.
In Clathrus ruber; foto di Tomaso Lezzi
Scleroderma polyrhizum; questa specie, una volta giunta a maturità, presenta il peridio anche completamente aperto in lobi, similmente ai petali di un fiore o alle lacinie dei Geastrum. Foto di Emilio Pini
Schematizzazione di un Geastrum (Geastrum striatum DeCandolle). Da un disegno (modificato) di Tomaso Lezzi
Anatomia di un Geastrum; varie caratteristiche riguardanti:
area-peristoma, capillizio, endoperidio, esoperidio, apofisi, peduncolo, columella. Foto/tabella di Pino Conserva
Dall'alto verso il basso: stoma; area peristoma nettamente pieghettata; sacco endoperidio; apofisi pendula; peduncolo.
Geastrum striatum DeCandolle; foto di Massimo Biraghi
In un esemplare ribaltato di Geastrum rufescens Pers. si nota, incrostato da resti del substrato, lo “strato miceliare” dell’esoperidio: cioè lo strato più esterno che sta a contatto col terreno. Foto di Tomaso Lezzi
Sporocarpi maturi con peridio ricoperto di concrezioni calcaree in
Physarum pusillum (Berk. & M.A. Curtis) G.Lister; foto di Giorgio Melzi
Sacco-endoperidio caratteristicamente peduncolato in Geastrum pectinatum Pers.; foto di Emilio Pini
Sacco endoperidio caratteristicamente peduncolato in Geastrum pectinatum; foto di Emilio Pini
Il sacco-endoperidio, sorretto da un corto peduncolo, in Geastrum schmidelii Vittad.; foto di Franco Sotgiu
L'esoperidio (bianco) di Bovista plumbea si stacca a placche (come il guscio di un uovo sodo), lasciando scoperto l'endoperidio grigiastro al cui interno la gleba comincia a "maturare". Bovista plumbea Pers. : Pers.; foto di Roberto Cagnoli
Peridio di colore dorato a protezione del Myxomycetes Physarum citrinum Schumach.; foto di Mauro Cittadini
Myriostoma coliforme (With. : Pers.) Corda; esemplari in vari stadi di sviluppo. Vi sono due esemplari in cui l'esoperidio è ancora chiuso, assumendo così una forma complessimamente globosa; un esemplare (quello a sinistra) in cui l'esoperidio si è lacerato in diverse lacinie che sono andate a contatto col terreno, lasciando scoperto l'endoperidio (ancora immaturo visto che i suoi stomi sono ancora chiusi); un esemplare (in basso a destra) già maturo, con evidenti stomi sull'endoperidio; e un esemplare (in alto) che sta già sporulando. Foto di Luigi Franchini
Myriostoma coliforme; l'esoperidio dell'esemplare al centro si sta lacerando suddividendosi in lacinie, e si inizia a intravedere l'endoperidio globoso che rimarrà esposto all'aria. Endoperidio e lacinie sono invece ben delineati e evidenti negli altri esemplari ormai maturi. Foto di Emilio Pini
Esoperidio che si sta lacerando in lacinie in Myriostoma coliforme; si inizia a intravedere l'endoperidio con la sua superficie argentea; foto di Massimo Biraghi
Peridio bianco, composto da concrezioni calcaree nel Myxomicetes Physarum cinereum (Batsch) Pers.; foto di Giorgio Melzi
Peridio con riflessi blu violacei, quando è pieno di spore; in seguito diverrà rugoso con creste create dal capillizio che si espande internamente.
Badhamia utricularis (Bull.) Berk.; foto e commento di Giorgio Melzi
Capillizio calcareo molto evidente mantiene il peridio ben aperto facilitando la fuoriuscita delle spore.
In Badhamia utricularis; foto e commento di Giorgio Melzi
A maturità si nota bene la parte basale del peridio che risulta semitrasparente. In Badhamia utricularis; foto e commento di Giorgio Melzi
Hysterangium stoloniferum Tul. & C. Tul.; fungo ipogeo di forma subglobosa, più o meno regolare. Di dimensioni non molto grandi (1-3 cm).
Il peridio è elastico, cartilagineo nei giovani esemplari, spesso fino a 1 mm e si distacca abbastanza facilmente dalla gleba. Negli esemplari maturi si assottiglia fino a scomparire per scoprire la gleba cerebriforme. La superficie è liscia, biancastra, con sfumature giallastre, rosate e macchie ocracee. Nella parte inferiore mostra dei cordoni/feltri miceliari.
La gleba è tenace ed elastica, verde-azzurra, suddivisa in piccole cellette labirintiformi, che confluiscono verso il centro e la base, dove è presente una rudimentale columella di colore grigio azzurrato.
Il peridio è formato per l'intero spessore da cellule subglobose di 10-30 µm di diametro.
Foto e commento di Tomaso Lezzi
Hysterangium stoloniferum; un giovane esemplare in sezione, con il peridio ancora ben delimitato e separato dalla gleba.
Foto e commento di Tomaso Lezzi
Hysterangium stoloniferum; un esemplare in sezione, con il periodio che si è distaccato e mostra la gleba che diventerà cerebriforme anche sulla superficie esterna.
Foto e commento di Tomaso Lezzi
Peridio duro, spesso, costituito da sporgenti verruche di forma tronco-piramidale; in Tuber aestivum Vittad.; foto e commento di Mario Iannotti
Le facce triangolari delle verruche del peridio sono percorse da fini striature parallele con andamento concentrico, con fessurazioni sui lati.
In Tuber aestivum; foto e commento di Mario Iannotti
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.