Oreades: relativo al monte, montanaro

Oreades: dal greco oreiás, oreiádos = relativo al monte, montanaro; a sua volta derivante dal greco óros = monte. Per esempio, nella mitologia classica, erano chiamate Oreiádes (Oreadi) le ninfe dei monti.

 

In Micologia è epiteto specifico di qualche specie, tra cui: Camarosporium oreades  (Durieu & Mont.) Sacc.; Clitocybe oreades  Murrill; Cortinarius oreades  Murrill; Russula oreades  Sarnari; Marasmius oreades  (Bolton : Fr.) Fr.; ecc.

 

 

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Marasmius oreades (Bolton : Fr.) Fr.; chiamato volgarmente gambesecche per la caratteristica tenacità del gambo (pieno e quasi legnoso). Ottimo commestibile... per i raccoglitori pazienti, viste le sue piccole dimensioni. Igrofano, con cappello color ocra-isabella a secco, brunastro a tempo umido; lamelle  libere, rade, larghe e sinuose; odore gradevole come di mandorle amare (dovuto alla presenza di infinitesime tracce di acido cianidrico, che non pregiudicano la sua ottima commestibilità), anche fungino;  sapore dolciastro che ricorda la nocciola. Habitat  praticolo, in cui appare spesso in numerosi esemplari disposti nel caratteristico "Cerchio delle streghe" o in lunghe file ("saette").


Gli è simile Marasmius collinus (dalla commestibilità non del tutto accertata e quindi sconsigliabile) che si distingue macroscopicamente per il gambo più esile e meno tenace, fistoloso o più o meno cavo, per la carne dall’odore poco gradevole (con componenti agliacee o di gomma-caucciù o di  Scleroderma), per le lamelle più fitte.


Dal  TUTTO FUNGHI  Pag. 188, Scheda 81: “È una specie che ha la capacità di essere reviviscente: la carne secca fatta rinvenire con l’acqua riprende la sua consistenza originale, mantenendo il suo profumo, il sapore e le caratteristiche organolettiche.”

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Alessandro Francolini

 

 

 


 

Marasmius oreades; foto di Massimo Biraghi

 

 

 


 

Marasmius oreades; foto di Pietro Curti

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Pietro Curti

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Federico Calledda

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Emilio Pini

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Federico Calledda

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Mario Iannotti

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Marasmius oreades foto di Emanuele Bosco

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Emilio Pini

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

Esemplari già essiccati sul prato: Marasmius oreades; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Pietro Curti

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Marika Ligure 

 

 

 

"Cerchio delle streghe" di  Marasmius oreades; foto di Giuseppe Vanoli

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Giuseppe Vanoli

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

Imenoforo di  Marasmius oreades; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Roberto Cagnoli


 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; fungo dal tipico gambo coriaceo, legnoso che alla pressione si rompe di netto con un piccolo schiocco. Sapore dolce e odore cianico di mandorle amare. Il suo sosia, Marasmius collinus, tossico, si differenzia per il gambo fragile, non legnoso, comunque cavo e per l'odore debole evocante quello della gomma. Foto e commento di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

Imenoforo di  Marasmius oreades; con le lamelle spaziate e larghe tipiche della specie; foto e commento di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; con il gambo pieno. Il suo sosia, Marasmius collinus, tossico, lo ha cavo. Foto e commento di Stefano Rocchi 
 

 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Tomaso Lezzi
 

 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Nicoò Parrino
 

 

 

 

 

 

Marasmius oreades; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

"Cerchi delle streghe" e "saetta"; con decine di esemplari di Marasmius oreades; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.