Abiotico (fattore): componente non vivente di un habitat che influisce sulla presenza della vita in quel dato habitat

Dalla particella privativa greca  a = senza; dal greco biotikòs = vitale.  Quindi: senza vita; non vivente.

 

Si definisce "fattore abiotico" uno dei componenti non viventi di un certo ecosistema ma che può influenzare e determinare la presenza di organismi viventi in tale ecosistema.

 

In ambito micologico i fattori abiotici più rilevanti possono essere: la composizione chimica del suolo; il tasso di umidità presente; la lunghezza delle giornate (la cosiddetta "insolazione", dipendente quindi dalla stagione in corso); la temperatura media presente; l'escursione termica tra notte e giorno; la piovosità; la ventosità; l'altezza sul livello del mare; la composizione chimica dell'aria; ecc.

 

La concomitanza/mescolanza in varia percentuale di tali fattori può inibire o viceversa provocare l'attivazione del micelio da cui dipende la presenza/assenza dei "funghi" (nel senso di sporofori).

 

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Riguardo la presenza dei macromiceti possiamo distinguere a grandi linee quattro fattori abiotici cui, in letteratura, viene fatto spesso riferimento nelle varie descrizioni delle specie fungine:

 

#  La composizione chimica del suolo: acidoneutro, basico, alcalino, ecc.

 

#  La presenza di umidità in un certo ambiente. In tal senso sono stati coniati (o presi in prestito da un ambito biologico più vasto) alcuni termini specifici che offrono informazioni di massima: idrofilo (che ama ambiente ricco di acqua); igrofilo (che ama un ambiente più o meno ricco di umidità); xerofilo (che ama un ambiente secco e caldo: quindi con umidità scarsa o nulla ma in associazione a temperature elevate).

 

#  La temperatura media presente in un certo lasso di tempo. Anche in tal senso sono stati coniati (o presi in prestito da un ambito biologico più ampio) alcuni termini specifici che, comunque, possono dare soltanto indicazioni di massima: criofilo (che ama temperature stagionali fredde o rigide; grosso modo dai -5°C ai +10°C / +15°C); mesofilo (che ama temperature stagionali medie temperate; grosso modo dai 10°C ai 25°C); termofilo (che ama temperature stagionali alte; grosso modo dai 20°C / 25°C ai 35°C; ma sempre in associazione a un certo grado di umidità presente).

 

#  L'altezza rispetto al livello del mare; e, più in generale, l'habitat: da quello costiero marittimo e dunale fino alle praterie oltre i 2000 metri.

 

Sono comunque indicazioni generiche e che vanno interpretate in stretta relazione l'una con l'altra. Già nelle "categorie" xerofila e termofila sono implicitamente presenti due fattori abiotici (umidità e temperatura) di cui tenere conto.

 

Per la presenza/assenza di una data specie fungina in un certo areale è poi fondamentale ed essenziale, in certi casi di primaria importanza, un altro fattore stavolta "biotico", costituito dal tipo di popolazione vegetale (arborea o arbustiva o erbacea o quant'altro) presente in quell'area.

 

 

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Solo per fare qualche esempio.

 

Se è vero che Russula virescens (il cosiddetto "verdone") è una Russula essenzialmente xerofila, è anche vero che in un pieno agosto con temperature sui 35° e aria secca ma con almeno un mese di assenza di pioggia alle spalle, tale specie non può fruttificare. 

 

Vi sono ovviamente specie che possono a pieno titolo rientrare in molte delle categorie suddette: il porcino per antonomasia (Boletus edulis) può definirsi infatti sia igrofilo (certamente non ama ambienti siccitosi) che criofilo che mesofilo (essendo le temperature ideali alla sua nascita/sviluppo variabili dai 6°C-7°C fino ai 20°C). Mentre il "porcino estivo" (Boletus reticulatus = Boletus aestivalis) genericamente classificabile come mesofilo e moderatamente igrofilo può anche essere termofilo purchè dopo un periodo di discreta piovosità: anzi in questi casi può risultare quasi invasivo purché in habitat adatto.

 

Un "porcino nero" (Boletus aereus) che ama ambiente termofilo e più o meno xerofilo non lo possiamo trovare in ambiente sabulicolo in riva al mare anche se temperatura e umidità presenti fossero idonee.

 

Una Russula nana tipica delle praterie montane al di sopra dei 1800 - 2000 metri s.l.m. sarebbe assurdo pretendere di reperirla in un bosco di Cerro, anche se temperatura e umidità e composizione dl suolo fossero idonee.

 

 

 

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Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.