Chalciporus: nome di Genere di funghi Basidiomiceti. Famiglia Boletaceae

Dal greco  chalkòs = rame; e dal greco  pòros = poro; in riferimento al colore "ramato" dell'imenoforo.

 

In Micologia è nome del Genere  Chalciporus   Bataille (1908)  che fa parte dei Basidiomiceti. È inserito nella Famiglia Boletaceae, Ordine Boletales.

 

La sua specie tipo è  Chalciporus piperatus (Bull. : Fr.) Bataille   

 

I funghi del  Genere Chalciporus, a grandi linee, hanno le seguenti caratteristiche: sono clorocrosporei  oppure badiosporei, avendo spore in massa di colore bruno-ruggine; omogenei, di piccole dimensioni; cappello  da viscosetto  a vellutato, di colore da bruno-giallognolo a ocraceo a bruno-rossastro o rosso-mattone; superficie poroide di colore vario ma comunque con toni rossastri (color del rame): da rosso-arancio a rosso vivo, a rosso-cannella a ocra-rossastro; tubuli da adnati a decorrenti; gambo con base di colore giallognolo; pori  inizialmente piccoli, poi più o meno ampi e angolosi; carne da dolciastra (ma solo nei primi istanti dell'assaggio) a amarognola, o amara e acre, pepata e bruciante, di colore giallo nel gambo, soprattutto alla base, immutabile; feltro miceliare alla base del gambo di colore giallo o giallo brillante.

 

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Chalciporus piperatus  (Bull.: Fr.) Bataille; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

 

Chalciporus piperatus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

Chalciporus piperatus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

Superficie poroide; pori più o meno ampi e angolosi; in  Chalciporus piperatus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

 

Chalciporus rubinus    (W.G. Sm.) Singer   =   Rubinoboletus rubinus   (W.G. Sm.) Pilát & Dermek   

 che, attualmente, è nome prioritario; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

Chalciporus rubinus  =   Rubinoboletus rubinus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

Chalciporus amarellus   (Quél.) Bataille  [da alcuni Autori è considerato sinonimo di  Chalciporus piperatus  in quanto le sue tonalità rosate e l'assenza di acredine ad un primo assaggio sembrano rientrare in una accettabile variabilità intraspecifica]; foto di Luca Mistè

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.