Colore: una delle caratteristiche tipiche, ma non sempre affidabile perche' troppo spesso incostante, per l'analisi e la descrizione dei funghi
Dal latino còlor, colòris = colore, tinta, colorito.
In Micologia, il colore rientra tra le “qualità morfocromatiche” impiegate nelle descrizioni.
In genere, parlando di colore, ci si riferisce alle varie parti dello sporoforo. Il colore rappresenta infatti una delle prime caratteristiche, assieme alla forma, che “saltano agli occhi” nell’osservazione di un fungo.
Essenziale, tuttavia, è non affidarsi troppo all’analisi esclusiva del colore per la determinazione del fungo osservato: spesso la variabilità cromatica anche all’interno della stessa specie può essere proverbiale e dipendere da innumerevoli fattori, quali l'habitat, l'età del fungo, la temperatura e l'umidità/aridità ambientale, il deposito sporale, ecc.
Più importante, semmai, il colore della sporata in massa, su cui sono state basate molte chiavi di determinazione.
Altro fattore importante e, in certi casi, di valido aiuto determinativo è il "cambiamento di colore" o viraggio che possono mostrare le superfici o la carne di alcune specie (in modo spontaneo o indotto tramite contusione e sfregamento oppure dopo sezionatura ed esposizione all'aria).
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Esempio di un frequentissimo cambiamento di colore all'interno della stessa specie, in questo caso riguardante l'imenoforo:
la colorazione delle lamelle può non essere costante nel tempo. Spesso dipende dalla loro colorazione iniziale (stadio del fungo immaturo) e dal colore della sporata che, depositandosi sulle lamelle stesse, le può tingere diversamente sovrapponendosi al colore iniziale.
Lamelle ancora bianche in una giovane Inocybe geophylla (Bull. : Fr.) P. Kumm.; foto di Pietro Curti
Viceversa in un soggetto maturo le lamelle sono ocra, colorate dalle spore.
Nella ocrosporea Inocybe geophylla; foto di Pietro Curti
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.