Giganteus / Gigantea / Giganteum: gigantesco, grosso

Giganteus / a / um: aggettivo latino = gigantesco. Dal greco ghìgas, ghìgantos = gigante.

 

In riferimento alle dimensioni.

 

In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra cui:  Calvatia gigantea  (Batsch : Pers.) Lloyd (che è nome prioritario rispetto al sinonimo  Langermannia gigantea  (Batsh : Pers.) Rostkovius;  Meripilus giganteus  (Pers. : Fr.) Karsten;  Leucopaxillus giganteus  (Leyss. : Fr.) Singer;  Cercospora gigantea  F.E. Fisher;  Tuber giganteum  Gilkey; ecc.

 

 

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Meripilus giganteus  (Pers. : Fr.) Karsten; una congregazione di mensole sovrapposte che può raggiungere comodamente i 10 kg di peso, per un diametro complessivo di 1 metro e oltre. Tali mensole si dipartono da una unica base comune; hanno forma dimidiata o a spatola  e sono carnose nel fungo fresco, dure e fragili se essiccate. Ciascuna mensola può raggiungere anche i 30 cm di diametro per 2 cm di spessore. Superficie sterile  zonata  concentricamente, bruna o bruna-rossiccia, con cuticola più o meno squamosa. Ogni mensola ha un gambo corto e tozzo, originato da una base comune. Superficie poroide biancastra ma che scurisce in età e diventa nerastra se contusa o sfregata; tubuli  concolori alla superficie poroide. Pori piccoli e rotondeggianti. Contesto coriaceo, con sapore acuto e aspro ma con odore gradevole e fungino, anch'esso scurente allo sfregamento. Habitat su ceppe o su radici interrate o alla base di latifoglie, raramente presso conifere; è una specie relativamente rara in Italia, agente di carie bianca.


Confondibile grossolanamente con  Grifola frondosa  (che ha cappellini flabelliformi) o con Polyporus umbellatus (che ha cappellini più o meno circolari e un poco imbutiformi), oppure con esemplari vetusti di Laetiporus suphureus che hanno perso i cromatismi color giallo-zolfo.

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

 

Calvatia gigantea  (Batsch : Pers.) Lloyd  =  Langermannia gigantea  (Batsch : Pers.) Rostkovius; una specie che può raggiungere anche i 20 o 25 kg di peso. In foto un esemplare di quasi 5 kg; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Calvatia gigantea = Langermannia gigantea; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Leucopaxillus giganteus  (Leyss. : Fr.) Singer; cresce nei prati o al margine dei boschi in gruppi di molti individui e spesso a formare i famosi "cerchi delle streghe". Di grandi dimensioni si presenta con il cappello da convesso (stadio giovanile ) ad appianato con ampia depressione centrale, infine imbutiforme, ma privo di umbone; le colorazioni pileiche vanno dal biancastro al crema pallido macchiato di una sorta di  guttule  più scure; lamelle  molto fitte, forcateda biancastre a crema, asportabili con facilità, molto decorrenti sul gambo; gambo abbastanza corto, tozzo e di buona consistenza, concolore al cappello un poco imbrunente verso la base; carne biancastra con toni crema, odore  farinoso e sapore  dolce.

 Foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

Leucopaxillus giganteus; foto di Franco Sotgiu


 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; nato alla base di un ceppo di Cerro nascostro tra l'erba; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

Calvatia gigantea = Langermannia gigantea; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

Calvatia gigantea = Langermannia gigantea; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

 

 

Meripilus giganteus; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.