Muffa: termine generico dato a funghi microscopici e pluricellulari in grado di ricoprire col loro micelio superfici di organi animali o vegetali solitamente in decomposizione
Dal tardo latino mucère = ammuffire; probabilmente derivante dal tedesco müffen = ammuffire.
Col termine "muffa" si può intendere sia un singolo microfungo che (più frequentemente) una intera colonia di microfunghi
Le muffe sono funghi microscopici pluricellulari caratterizzati dall'elemento di crescita a forma tubulare ramificato e di norma settato detto ifa, dallo sviluppo in una colonia o tallo e dal fatto che le ife formano, per estensione apicale e laterale, una massa di filamenti intrecciati detta micelio.
Il micelio nelle muffe viene detto vegetativo se aderisce e si inserisce internamente nel terreno di coltura o nel tessuto ospite, riproduttivo o aereo se le sue ife si proiettano sulla superficie del terreno e portano le cellule riproduttive o spore. Questo micelio con aspetto cotonoso si sviluppa in luogo buio e umido. Le muffe hanno un ruolo di primaria importanza nei cicli biogeochimici dei principali elementi.
Ogni muffa nel suo insieme può presentarsi in colonie di varie dimensione, colore, e forme: pulverulente, vellutiformi, crostose, mucillaginose.
Confrontare, per altre illustrazione o altre informazioni, anche con la voce Ifomiceti.
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Il nome di una delle "muffe" più note, cioè quelle del Genere Penicillium, deriva dal latino penicillus = piccolo pennello (in riferimento dell'aspetto delle tipiche fruttificazioni microscopiche di questi funghi). Sugli Agrumi (quali le arance e i limoni) i due che è possibile rinvenire più frequentemente sono Penicillium italicum Wehmer dalle colorazioni bluastre-turchine e Penicillium digitatum (Pers.) Sacc. dalle tipiche colorazioni verde-oliva.
In foto l'ifomicete corrispondente alla "muffa" Penicillium digitatum (Pers.) Sacc.; foto di Mauro Cittadini
La "muffa" verde formatasi sull'arancia è l'ifomicete Penicillium digitatum; foto di Mauro Cittadini
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.