Ifomiceti: 'funghi imperfetti' e microscopici che fanno parte delle 'muffe'. Hanno imenio a diretto contatto col micelio. Possono essere anche fungicoli
Ifomiceti: dal greco hyphé = tessuto (ifa); e dal greco mýkes = fungo.
Sono particolari funghi Mitosporici, facenti parte delle cosiddette "muffe", che hanno l'imenio (inteso qui come struttura che produce spore asessuate e conidi) più o meno differenziato e che si trova a stretto contatto con il micelio. Si riproducono tramite riproduzione agamica. Alcuni Generi di ifomiceti tra i più noti sono: Penicillium, Aspergillus, Fusarius, Sepedonium, Pionnetes.
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Alcuni ifomiceti sono anche fungicoli: cioè si sviluppano su altri funghi parassitandoli. Il loro “attacco” provoca cambiamenti morfocromatici anche notevoli, oltre alla frequente possibilità di rendere non commestibili anche funghi ospiti considerati commestibili. Possono essere presenti sia su funghi freschi che su funghi essiccati.
Tipici ifomiceti fungicoli sono Mycogone rosea Link che è parassita di Amanita caesarea; Peckiella deformans (Fr.) Maire [= Hypomyces deformans (Lagger) Sacc.] che parassitizza alcune specie di Lactarius; varie specie di Penicillium; alcune specie di Aspergillus; i Sepedonium che sovente "attaccano" le Boletaceae; ecc.
Confrontare anche con le voci Mitosporici, Fungicolo e Parassita.
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Xerocomus sp. attaccato da ifomicete (probabilmente del Genere Sepedonium); foto di Alessandro Francolini

Sezione di Xerocomus sp. attaccato da ifomicete; foto di Alessandro Francolini

Essudato causato dalla presenza di ifomicete su di uno Xerocomus sp.; foto di Alessandro Francolini

Essudato causato dalla presenza di ifomicete su di uno Xerocomus sp.; foto di Alessandro Francolini

Fette essiccate di Boletus edulis e di Boletus pinophilus attaccate da ifomicete che, maturando, si rende visibile per il suo colore bluastro.

Un ifomicete (probabilmente del Genere Sepedonium che è tipicamente parassita di Boletaceae) che aggredisce e “mangia”
dei Leccinum crocipodium. Foto di Pietro Curti

Un ifomicete (probabilmente del Genere Sepedonium) che aggredisce e “mangia” dei Leccinum crocipodium. Foto di Pietro Curti

Amanita vaginata s. l. attaccata da ifomicete (probabilmente Mycogone rosea Link); foto di Massimo Mantovani

L’ifomicete Peckiella deformans (Fr.) Maire ha attaccato e in parte distrutto le lamelle di un Lactarius deterrimus; foto di Alessandro Francolini

L’ifomicete Peckiella deformans ha attaccato e distrutto le lamelle di un Lactarius deliciosus; foto di Maria Ligure

L’ifomicete Peckiella deformans ha attaccato e in parte distrutto le lamelle di un Lactarius sanguifluus; foto di Emanuele Bosco

L’ifomicete Peckiella deformans ha attaccato e distrutto le lamelle di un Lactarius deliciosus; foto di Maria Ligure

La presenza del parassita Mycogone rosea Link è evidente soprattutto nella volva di questo esemplare sezionato di Amanita caesarea; l'odore generale, in tale situazione, diventa di uovo marcio, molto sgradevole. Foto di Alessandro Francolini
Peckiella deformans che ha attaccato e distrutto l'imenoforo dell'esemplare a sinistra di Lactarius sanguifluus var. violaceus (Barla) Basso; foto di Alessandro Francolini

Altri ifomiceti si riscontrano tra le cosiddette "muffe" del Genere Penicillium. In foto si nota che una specie di Penicillium (forse Penicillium glaucum o qualche altro Penicillium di quelli impiegati per produrre i cosiddetti "formaggi blu" come, ad esempio, il Gorgonzola o il Roquefort) ha attaccato l'imenoforo dell'esemplare di sinistra di Chroogomphus helveticus provocandone un cambio di colore; cambio di colore evidente se confrontato con l'esemplare a destra. Foto di Massimo Mantovani

Come sopra: un ifomicete del Genere Penicillium (forse Penicillium glaucum) ha parassitato l'imenoforo di un
Chroogomphus helveticus facendogli cambiare colore. Foto di Stefano Rocchi

Un ifomicete del Genere Aspergillus osservato al microscopio e reperito sul velo di una Amanita strobiliformis; il nome Aspergillus deriva dalla somiglianza con l' "aspersorio" (impiegato per le benedizioni e per le cerimonie religiose) che assume il fascio di catenelle di conidi formatisi all'apice della struttura; foto di Sergio Mombrini

Come sopra: al microscopio un ifomicete del Genere Aspergillus reperito sul velo di una
Amanita strobiliformis; foto di Sergio Mombrini

Tubuli e pori "degenerati" dall'attacco di un ifomicete (probabilmente del Genere Sepedonium) in Boletus reticulatus; foto di Lorenzo Martinelli


Il nome del Genere Penicillium deriva dal latino penicillus = piccolo pennello (in riferimento dell'aspetto delle tipiche fruttificazioni microscopiche di questi funghi). Sugli Agrumi (quali le arance e i limoni) i due che è possibile rinvenire più frequentemente sono Penicillium italicum Wehmer dalle colorazioni bluastre-turchine e Penicillium digitatum (Pers.) Sacc. dalle tipiche colorazioni verde-oliva.
In foto l'ifomicete Penicillium digitatum (Pers.) Sacc.; foto di Mauro Cittadini

La "muffa" verde formatasi sull'arancia è l'ifomicete Penicillium digitatum; foto di Mauro Cittadini

Nel collage di foto al microscopio sono ben riconoscibili le tipiche strutture (conidiofori) a forma di piccolo pennello. I loro setti terminali a forma di piccola bottiglia o di fiala prendono il nome di fialidi, al di sopra di questi ultimi con forma ellittico-cilindrica, disposti anche a catenella, ci sono i conidi veri e propri che, a maturità, si trasformeranno in conidiospore per proseguire il ciclo riproduttivo. Penicillium digitatum; foto di Mauro Cittadini

Un ifomicete che attacca le piante da frutto (Kiwi e Vite) nelle ferite derivanti dalla potatura: Pionnetes cesatii (Thüm.) Sacc. che produce una massa mucillaginosa di colore arancio o giallognola; foto di Umberto Zanghi

Primo piano della produzione mucillaginosa dovuta all'ifomicete Penniotes cesatii; foto di Umberto Zanghi

Suillus collinitus (Fr.) Kuntze; esemplari parassitati e deformati da ifomicete. Foto e commento di Mauro Cittadini

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.