Tubuli (o tuboli): fini tubicini appressati tra loro e costituenti l' imenoforo di alcuni raggruppamenti fungini; ad esempio molte Boletacee e Poliporacee

Tubuli (o tuboli): dal latino tùbulus che è diminutivo di tùbus = tubo. Quindi col significato di tubicini. Il termine “tuboli” ha lo stesso significato ma è una variante meno comune.



 

In Micologia si indicano con tubuli quelle strutture a forma di tubicini fini, stretti e più o meno lunghi che caratterizzano alcuni raggruppamenti come gran parte delle Boletacee e delle Poliporacee e che, nel loro insieme, ne costituiscono il cosiddetto imenoforo a tubuli.

 


I tubuli sono appressati tra di loro e disposti parallelamente l’uno accanto all’altro. Sulle loro pareti interne ha sede l’imenio; le spore mature saranno liberate nell’ambiente grazie ai pori che rappresentano l’orifizio libero dei tubuli e che sono la parte ben visibile dell’imenoforo; infatti i tubuli non sono "a vista" e per visualizzarli occorre sezionare lo sporoforo.


 

I tubuli possono essere o meno soggetti a viraggio; nelle  Boletacee  possono essere separabili con relativa facilità dal resto dello sporoforo, al contrario delle Poliporacee  in cui la separazione è difficoltosa; possono essere monostratificati (nelle Boletacee) o pluristratificati (nelle  Poliporaceae  pluriennali). 

 

 


In molte Boletacee (soprattutto nei Generi Boletus e simili) l’insieme dei tubuli costituisce quella che viene chiamata popolarmente “spugna”.

 

Nella descrizione dello sporoforo viene presa in considerazione anche l’inserzione dei tubuli al gambo (tubuli liberi, arrotondati, adnati, decorrenti, ecc.; vedere alle voci relative), analogamente a quanto viene fatto per le lamelle; pur avendo qualche volta una minore importanza determinativa.

 

Spesso viene anche indicata la lunghezza dei tubuli tramite gli attributi lunghi o corti  (vedere alle voci relative), in relazione alle proporzioni tra la lunghezza dei tubuli e lo spessore della carne del cappello, o tra la lunghezza dei tubuli e la superficie poroide.

 

 

 

 

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Tubuli giallognoli (e superficie poroide rossastra) in primo piano in  Boletus legaliae   Pilát; foto di Mauro Cittadini

 

 


 

 

 

 


 

Imenoforo a tubuli ben visibili (bianchicci, sotto lo strato rossastro della carne) in una sezione di

  Fistulina hepatica  (Schaeff.) With.; foto di Pietro Curti

 

 

 

 


 

Primo piano sui tubuli di  Boletus satanas  Lenz; foto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 


Guardando dentro ai pori larghi si intravede la parte terminale dei tubuli in   Boletinus cavipes fo. aureus   (Rolland) Singer; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 


 

Imenoforo a tubuli visibili nella sezione di   Leccinum lepidum   (Bouchet ex Essette) Quadraccia; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 


 

Tubuli visibili nelle zone erose dell’imenoforo di  Tylopilus felleus   (Bull. : Fr.) Kartsen; foto di Pietro Curti

 

 


 

 

Pori molto ampi e angolosi, attraverso i quali si intravede la parte terminale dei tubuli: Suillus lakei  (Murrill) Smith & Thiers; foto di Antonio Lupo

 

 

 

 


 


La consistenza ”spugnosa” dell'insieme dei tubuli è ben apprezzabile nelle zone erose dell’imenoforo di

 Xerocomus subtomentosus  (L.) Quél.; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 


 

Tubuli ben visibili nella sezione di  Strobilomyces strobilaceus   (Scop. : Fr.) Berkeley; foto di Gianni Bonini

 

 


 

 

 

 

Tubuli di   Fistulina hepatica; foto di Mauro Cittadini

 

 

 


 

Tubuli viranti al blu-verdastro in  Boletus luridus  Schaeff.: Fr.; visibile anche la linea rossiccia (detta Linea di Bataille) nella separazione tra tubuli e carne. Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inserzione al gambo dei tubuli di  Boletus satanas; foto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli corti, arrotondati al gambo in   Gyroporus cyanescens  (Bull. : Fr.) Quélet; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli lunghi visibili nella sezione di  Porphyrellus porphyrosporus  (Fr.) Gilbert; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

In sezione: tubuli monostratificati, dello stesso colore (bruno-rossiccio) del contesto superiore.

Daedaleopsis confragosa  (Bolt. : Fr.) Schröter; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 Tubuli e pori giallo-citrino ma blu se contusi;  in  Caloboletus radicans  (Pers. : Fr.) Vizzini; foto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 


 

 

 

Tubuli rosati per il deposito delle spore (inizialmente sono bianchi) in  Tylopilus felleus; foto di Tomaso Lezzi


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli visibili nella sezione di    Hapalopilus rutilans    (Pers. : Fr.) P. Karst.  =   Hapalopilus nidulans   (Fr. : Fr.) P. Karst.;

  foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli gialli ma viranti al bluastro se seposti all'aria in   

Suillellus queletii   (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli corti (rispetto allo spessore della carne del cappello), gialli ma viranti al blu in sezione; in   

Rubroboletus lupinus    (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tubuli visibili nella sezione di   Xerocomus ferrugineus   (Schaeff.) Bon; foto di Alessandro Francolini


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una sezione del capello mostra il veloce viraggio al blu della carne e dei tubuli; in   
Imperator luteocupreus   (Bertéa & Estadès) Assyov et al.; foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione del cappello con viraggio al blu di carne e tubuli; in    Neoboletus luridiformis    (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; foto di Tomaso Lezzi

 


 


Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.