Volva (Pag. 1): residuo del velo generale che rimane visibile alla base del gambo
Dal latino vòlva = sacchetto.
Volva: residuo del velo generale che rimane più o meno visibile alla base del gambo. Ciò accade soprattutto quando il velo generale è membranoso e avvolge il primordio come fosse il guscio di un uovo; sotto la spinta del primordio che comincia a svilupparsi, il velo generale si spacca e si lacera lasciando alla base del gambo una specie di sacchetto (la volva, appunto) e, in alcuni casi, dei residui di varia natura sul gambo (verruche, cercini, ecc.). Da non confondere con l'armilla che avvolge non solo la base del gambo ma anche buona parte del gambo stesso fin quasi all'apice.
Se la consistenza del velo generale non è particolarmente membranosa-tenace, allora la volva si dissocia, si frammenta “disperdendosi” alla base del gambo sotto forma di verruche, fiocchi, perline, ecc.
Quindi dalla caratteristica del velo generale dipenderà la successiva morfologia della volva: se le ife che compongono il velo generale sono filamentose e intrecciate (e di conseguenza il velo sarà elastico e membranoso) allora il velo si spaccherà in modo netto sotto la spinta del fungo che cresce, lasciando alla base una volva ampia e membranosa e di solito sacciforme (e, in genere, non lasciando residui sul cappello sotto forma di placche, verruche, lembi); se, invece, il velo è costituito da ife rotondeggianti (sferociti) e poco intrecciate, il velo stesso sarà più soffice: in tal caso la volva depositata alla base sarà più o meno dissociata e più o meno visibile; di contro saranno presenti residui di varia natura sul cappello.
C’è ovviamente tutta una gamma di casi intermedi, ivi compreso il caso in cui il velo generale è composto nella parte superiore da ife rotondeggianti e nella parte inferiore da ife filamentose e intrecciate: in tal caso avremo la formazione di una volva circoncisa. La circoncisione avviene sulla linea di confine che separa la parte soffice del velo da quella più tenace; il risultato sarà duplice: presenza di verruche sul cappello (residui del velo superiore e soffice) e presenza di una volva circoncisa (residuo dl velo inferiore e più tenace) alla base del gambo, delimitata da un taglio più o meno netto.
Infine la volva può essere più o meno estesa arrivando anche più o meno in alto sul gambo (mai però alla stregua di un'armilla); inguainante-avvolgente la base del gambo (o il bulbo se questo esiste) ma libera in alto allontanandosi dal gambo; tutta inguainante sia alla base che in alto; aperta a forma di “V”; lobata all’orlo; molto friabile e quindi dissociata e “dispersa” in verruche, perline, fiocchi, pustole, ecc.
I Generi che più manifestano questa particolare tipologia sono Amanita e Volvariella, non mancando però casi di volva presenti in altri Generi.
Qui di seguito una carrellata di immagini esemplificative. Per ulteriori foto si veda alle voci: Circoncisa, Dissociata, Sacciforme, Inguainante.
Per ulteriori immagini vedere alla seguente Pag. 2.
Vedere anche alla voce Velo e alla voce Velo generale.
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Dalla lacerazione del velo generale sotto la spinta dell’ovolo che sta crescendo si formerà la volva che rimarrà depositata alla base del gambo. Amanita crocea (Quél.) Melzer; foto di Giovanni Baruffa
Primordio che sta cominciando a rompere il velo generale in Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; sul gambo rimarrà una volva ampia e inguainante il bulbo; ma libera al gambo. Foto di Tomaso Lezzi
L'ovolo, in basso nella foto, si sta “schiudendo” lacerando il velo generale che lo racchiude: il risultato successivo sarà dato dalla volva lobata, depositata alla base del gambo e "libera" in alto, come si vede negli altri esemplari.
Amanita cæsarea (Scop. : Fr.) Pers.; foto di Mario Iannotti
Come sopra: volva in via di formazione a causa della lacerazione del velo generale e volva definitiva nell’esemplare maturo.
Amanita cæsarea; foto di Pietro Curti
Volva ampia e carnosa, papiracea; aderente alla base, aperta ("libera") e lobata in alto. Volvariella bombycina Pers. ex Fr.; foto di Giuseppe Vanoli
Volva ampia e carnosa; aderente alla base e lobata in alto. Volvariella bombycina; foto di Tomaso Lezzi
Volva prima membranosa, poi cremosa e fugace; avvolgente la base e lobata all’orlo.
Volvariella gloiocephala (De Cand. : Fr.) Boek. & End.; foto di Pietro Curti
Una bella specie del Genere Cortinarius con una vera e propria volva basale decisamente persistente.
Cortinarius moenne-loccozii Bidaud; foto di Federico Calledda
Volva submembranosa; inguainante alla base ma lobata e aperta, libera all'orlo (detta anche "a tulipano")
in Amanita submembranacea (Bon) Gröger; foto di Pietro Curti
Volva lobata, svasata a forma di "V" verso l’alto in Volvariella hypopithys (Fr.) M.M. Moser; foto di Gianni Pilato
Volva libera al gambo, con ampio orlo lobato in Amanita cæsarea; foto di Alessandro Francolini
Anche nel Genere Phallus si nota la presenza di una volva: il primordio è infatti racchiuso a forma di ovolo e la lacerazione del velo generale avrà come effetto quello di lasciare alla base del fungo adulto una volva.
Phallus impudicus L. : Persoon; foto di Alessandro Francolini
Phallus hadriani Vent.: la volva rosa-violacea lo identifica, differenziandolo dai suoi simili; foto di Massimo Mantovani
Volva ampia e carnosa, papiracea; aderente alla base, libera e lobata in alto. Volvariella bombycina; foto di Massimo Mantovani
Volva ampia e carnosa, papiracea; aderente alla base, libera e lobata in alto. Volvariella bombycina; foto di Massimo Mantovani
Volva submembranosa; inguainante alla base ma lobata e aperta al bordo (a "tulipano")
in Amanita submembranacea (Bon) Gröger; foto di Alessandro Francolini
Volva in Phallus impudicus L. : Persoon var. pseudoduplicatus Andersson; foto di Mauro Cittadini
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.