Saproparassita: si dice di specie che vive dapprima come parassita e, in seguito alla morte della pianta ospitante, come saprofita
Saproparassita: termine composto dal greco sapròs = putrido, decomposto, vecchio; assieme al termine scientifico parassita (derivante dal greco paràsitos = detto di chi si fa mantenere a spese di altri, di chi mangia presso altri).
Così sono dette quelle specie fungine che inizialmente vivono da parassite infettando una pianta ospite (o altro organismo vivente) fino a portarla alla morte; dopo di che sono in grado, producendo nuovi enzimi, di nutrirsi della sostanza organica morta comportandosi da saprofite.
Dal TUTTO FUNGHI Pag. 19: “Infine è ormai accertato che molti funghi riescono a modificare il loro modus operandi nutrizionale in funzione delle esigenze e delle necessità del momento. Negli ultimi tempi si è scoperto come, ad esempio in alcuni Agaricus, si possa avere una partenza del micelio di tipo saprotrofico per arrivare a un legame simbiotico con alcune specie erbacee. In base a queste considerazioni è interessante notare come è possibile trovare funghi saprotrofi, simbionti, parassiti o con comportamento misto un po’ in tutti gli ambienti di crescita.”
***********************
Un caso particolare di saproparassitismo (a spese di animali) è dato da Cordyceps militaris (L. : Fr.) Link. Questo Cordyceps dapprima parassitizza col suo micelio le pupe interrate di alcuni Lepidotteri; in seguito, dopo la morte delle pupe, ne trae nutrimento come saprofita, sviluppandosi come fruttificazione complessiva. Nella foto è visibile la pupa su cui si sta sviluppando il fungo in questione. foto di Massimo Biraghi
Una tipica specie saproparassita: Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.; foto di Giovanni Satta
Il saproparassita Piptoporus betulinus (Bull.: Fr.) P. Karsten, in questo caso parassita su Betulla viva (anche se deperita); foto di Alessandro Francolini
Il saproparassita Piptoporus betulinus, in questo caso saprofita su Betulla morta; foto di Alessandro Francolini
Volvariella surrecta (Knapp) Singer; questa interessante e poco comune specie si riconosce facilmente in virtù del singolare habitat di crescita, infatti colonizza esemplari di Clitocybe nebularis comportandosi prima come parassita, successivamente come saprofita (quindi, in definitiva, comportandosi da "efficiente" saproparassita) degradando completamente i basidiomi.
Volvariella surrecta fa parte di quel gruppo ristretto di funghi cosiddetti fungicoli, che si alimentano di altri funghi.
Foto e commento di Massimo Biraghi
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.