Secozioide: sporoforo dei Gasteromiceti munito di cappello e piccolo gambo. Con la caratteristica di presentare una deiscenza particolare
Secozioide: dal nome del Genere Secotium, a sua volta derivante dal greco sekòs = tana, recinto; col suffisso -oide (che deriva dal greco oeidês = somigliante a; di aspetto simile a).
Quindi, alla lettera: di aspetto simile alle specie del Genere Secotium.
Così è detto uno sporoforo dei Gasteromiceti, munito di gambo e cappello ma che presenta alcune particolarità che lo differenziano dalla tipologia Agaricoide. Gambo anche ridotto e che si presenta inserito nel cappello sotto forma di columella, cappello che rimane aderente al gambo e che si distacca da questo solo parzialmente e a completa maturità delle spore. L’imenoforo è costituito da una gleba e l’eventuale presenza di pseudolamelle è dovuta in realtà a pieghe o a piccole logge che la gleba viene formando. La deiscenza è dovuta al parziale espandersi del cappello che, allontanandosi anche di poco dal gambo-columella provoca da lacerazione del peridio con conseguente esposizione all’aria della gleba; ciò avviene solo a maturazione completa delle spore.
In tali sporofori secozioidi la deiscenza è detta “deiscenza secozioide” per distinguerla dalla più nota “deiscenza agaricoide” che è dovuta alla lacerazione di un velo (generale e/o parziale o altro) con conseguente esposizione all’aria dell’imenoforo in cui, inizialmente e di solito, le spore non sono affatto mature.
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Sporoforo secozioide in Setchelliogaster tenuipes (Setchell) Pouzar; le cellette che compongono il suo interno sono allungate e assomigliano a delle lamelle malformate e anastomizzate. Il cappello si discosta appena dal gambo-columella (soltanto a maturità delle spore) lasciando esposta la gleba all’aria. Foto di Franco Sotgiu
Particolare di una sezione dello sporoforo secozioide di Setchelliogaster tenuipes. Foto di Franco Sotgiu
Sporoforo secozioide in Endoptychum agaricoides Czern.; foto di Franco Sotgiu
Sezione di Endoptychum agaricoides; a sinistra con gleba ancora immatura; a destra con gleba matura. Foto di Franco Sotgiu
Un Gasteromicete secozioide: Gyrophragmium dunalii (Fr.) Zeller. In sezione (a destra) è ben visibile la "columella-percorrente" bianca che attraversa la gleba bruno-nerastra. A maturità la columella si allungherà vistosamente assumendo la postura di un gambo e facendo emergere lo sporoforo dalla sabbia. Foto di Mauro Cittadini
Ecco come si presenta l’intero sporoforo a maturità del Gasteromicete secozioide
Gyrophragmium dunalii; foto di Gianni Pilato
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.