Dal latino scàber, scàbra, scàbrum = ruvido al tatto, cosparso di lievi asperità che lo rendono ruvido al tatto; scabroso.
Scabroso / Scabrosa: solitamente tale aggettivo viene impegato per descrivere una superficie (del cappello o del gambo) che si dimostra ruvida al tatto per la presenza di piccole e minute asperità o di granulosità.
Come molti altri aggettivi qualificativi di questo genere il suo utilizzo è soggettivo, non potendo quantificare "matemanticamente" il concetto di "scabrosità"; in genere si dice scabrosa una superficie che, senza essere fortemente rugosa e senza presentare asperità evidenti come verruche o granulazioni grossolane, non è nemmeno completamente liscia, ma ruvida al tatto.
Ad esempio: tipicamente scabroso al tatto si rivela il gambo di tutti i cosiddetti Porcinelli.
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Superficie esterna (esoperidio) scabrosa in Calvatia utriformis (Bull. : Pers.) Jaap; foto di Tomaso Lezzi
Similmente agli altri Porcinelli, anche il gambo di Leccinum versipelle (Fr. em. Smotl.) Snell ha superficie scabrosa a causa
della presenza di fitte squamettature che lo rivestono; foto di Federico Calledda
Cuticola scabrosa per la presenza di fine granulosità, in Pluteus leoninus (Schaeff. : Fr.) P. Kumm.; foto di Tomaso Lezzi
La presenza di lunghi peli sulla cuticola di Crinipellis scabella (Alb. & Schwein.) Murrill
rende il suo cappello scabroso al tatto; foto di Mario Iannotti
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.