Saprofita / Saprotrofo: fungo che ricava le sostanze nutritive da organismi animali o vegetali in decomposizione

Saprofita: dal greco sapròs = putrido, decomposto, vecchio; e dal greco phytòn = pianta, albero, vegetale. 

 

Saprotrofo: dal greco sapròs = putrido, decomposto, vecchio; e dal greco trèfo = nutrire.



 

In Biologia si dice saprofita un organismo animale o vegetale (privo di clorofilla) che ricava nutrimento da sostanze organiche in stato di decomposizione.


 

Così, anche in Micologia, si definiscono  saprofiti   saprotrofi  quei funghi che si nutrono di materia organica (animale o vegetale che sia) in decomposizione. A seconda delle specie o dei Generi, tali funghi possono svilupparsi su una grande varietà di substrati: su legno morto degradato (lignicoli), su escrementi animali o su sterco (coprofili o fimicoli), su resti di animali morti (necrofili), su humus (umicoli), su altri funghi (fungicoli), ecc.


 

Innumerevoli sono le specie saprofite; si tratta di una categoria di funghi (macro- e microfunghi) importantissima perché grazie soprattutto al loro micelio (e assieme a batteri e ad altri microorganismi) contribuiscono a “tenere pulito” l’ambiente, liberandolo dalle scorie organiche, dalle carcasse vegetali o animali in decomposizione, e soprattutto restituendo all’ambiente le sostanze nutritive fondamentali sotto forma di acqua, sali minerali e anidride carbonica.

 

 

Tra i Generi che annoverano specie per lo più saprofite vi sono, ad esempio: Agaricus (vedi anche più sotto), Cystoderma, Cystolepiota, Lepiota, Leucoagaricus, Macrolepiota, Leucocoprinus e altre Agaricaceae.


 

Non rara l’esistenza di specie fungine che inizialmente si sviluppano come parassite su una certa pianta portando la stessa a morire; in seguito continuano a nutrirsi delle sostanze nutritive che può offrire la pianta in decomposizione, comportandosi da saprofiti. Queste specie di funghi prendono il nome di saproparassiti.

 

 

 

Dal TUTTO FUNGHI  Pag. 19: “Infine è ormai accertato che molti funghi riescono a modificare il loro modus operandi nutrizionale in funzione delle esigenze e delle necessità del momento. Negli ultimi tempi si è scoperto come, ad esempio in alcuni  Agaricus, si possa avere una partenza del micelio di tipo saprotrofico per arrivare a un legame simbiotico con alcune specie erbacee. In base a queste considerazioni è interessante notare come è possibile trovare funghi saprotrofi, simbionti, parassiti o con comportamento misto un po’ in tutti gli ambienti di crescita.”

 

 

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Trichaptum abietinum   (Dicks. : Fr.) Ryvarden; cresce su conifere cadute a terra da non molto tempo e che hanno mantenuto parte della loro corteccia, risultando così una specie saprofita tra le prime ad aggredire la materia legnosa morta; soprattutto su Abete bianco e Abete rosso (Peccio). 

Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 


 

 

 

Generalmente saprofita, quasta specie può presentarsi anche come  saproparassita, attaccando inizialmente piante di Betulla viventi e debilitate.

 Piptoporus betulinus  (Bull. : Fr.) P. Karsten; foto di Alessandro Francolini

 

 

 


 

 


 

Specie saprofita, cresce nei ceppi e nei rami marcescenti nei boschi di conifere in montagna, in particolare di Peccio (Picea abies).

 Calocera viscosa  (Pers.) Fr.; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Specie saprofita, che fruttifica  su legno in decomposizione; è specie alloctona in quanto di origine tropicale:  

Favolaschia calocera    R. Heim; foto di Roberto Cagnoli


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Il saprofita  Pleurotus nebrodensis  (Inzenga) Quélet: fruttifica sopra le radici o gli steli falciati di alcune specie di piante Ombrellifere (del Genere Laserpitium).

Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 


 

Un Ascomicete saprofita che cresce sui residui legnosi soprattutto di conifere:  Morchella elata  Fr.; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

 

 

 


 

Un tipico fungo saprofita (in alcuni casi anche saproparassita):  Agrocybe aegerita  (V.Brig.) Fayod; conosciuto anche col nome popolare di Piopparello;

foto di Pietro Curti

 

 

 

 


 

 


 

Due esemplari enormi e sovrapposti del saprofita  Fomitopsis pinicola  (Swartz : Fr.) Karsten. Quello superiore aveva inglobato un pezzo di corteccia e un tronco di discreto diametro, cominciando a compiere la fondamentale azione di disgregazione sulla materia legnosa. Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Saprofiti su humus (umicoli):  Clitocybe nebularis  (Batsch : Fr.) Kummer; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saprofita su legno marcescente:  Sphaerobolus stellatus  Tode; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saprofita, reperibile su quasi tutte le latifoglie (raramente su conifere) è la  Schizopora paradoxa   (Schrad. : Fr.) Donk; foto di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Specie saprofita:  Pholiota squarrosoides   (Peck) Sacc.; primordi nati su tronco di Quercia segato a lasciato a terra. Foto di Alessandro Fracolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cyathus stercoreus   (Schwein.) De Toni; specie saprofita che cresce su terreni grassi, nelle aiuole lungo le strade, su residui vegetali bruciati. Foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cresce sui prati e ai margini boschivi e, anche se saprotrofo, tende preferenzialmente a legarsi con cespugli di piante spinose quali il Biancospino, la Rosa canina, le Rosaceae in generale ed il Prugnolo, da quest'ultimo deriva appunto l'altro suo nome volgare ("prugnolo"):

Calocybe gambosa   (Fr. : Fr.) Donk; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Volvariella surrecta    (Knapp) Singer; questa interessante e poco comune specie si riconosce facilmente in virtù del singolare habitat di crescita, infatti colonizza esemplari di  Clitocybe nebularis  comportandosi prima come parassita, successivamente come saprofita degradando completamente i basidiomi

 Volvariella surrecta  fa parte di quel gruppo ristretto di funghi cosiddetti fungicoli, che si alimentano di altri funghi.

Foto e commento di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Collybia ocior     (Pers.) Vilg. & Miller;  fruttifica dalla primavera a tutto autunno in vari habitat, saprofita. Foto di Sergio Mombrini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Specie di grande dimensioni, terricola, saprofita, fruttifica nei boschi di latifoglia e aghifoglia, ai margini dei sentieri, nei parchi e giardini, dalla pianura alla montagna:  Chlorophyllum rachodes   (Vittadini) Vellinga; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.