Papilionaceus / Papilionacea: che presenta un colore non uniforme ma variegato o venato come il marmo (o come le ali di una farfalla)
Papilionaceus / papilionacea: dal francese papillon = farfalla, a sua volta dal latino papilio, papilionis = farfalla.
Si dice di una superficie quando presenta un colore non uniforme ma variegato o venato come il marmo (o come le ali di una farfalla). Spesso riferito alle lamelle, come nel caso di Panaeolus papilionaceus.
In Micologia è epiteto specifico di qualche specie, tra cui: Colacogloea papilionacea R. Kirschner & Oberw.; Lasiosphaeria papilionacea (Berk. & M.A. Curtis) Sacc.; Sphaeria papilionacea Berk. & M.A. Curtis; Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull. : Fr.) Quél.; Panaeolus papilionaceus var. parvisporus Ew. Gerhardt; Trimorphomyces papilionaceus Bandoni & Oberw.; ecc.
In particolare Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull. : Fr.) Quél. è considerata specie tipo del Genere Panaeolus.
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N.B.
I quattro taxa Panaeolus papilionaceus (Bull. ex Fr.) Quél. s. s., Panaeolus campanulatus (Fr.) Quél., Panaeolus retirugus (Fr.) Quél. e Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. sono considerati da alcuni autori come sinonimi, vedi Gerhardt (1996); mentre per altri, vedi Watling (1987), si differenziano per la dimensione sporale e per altri caratteri macroscopici. La tendenza più recente è quella di considerarli non più come specie separate, ma appunto come sinonimi.
In questo Forum anche se preferiamo continuare a considerare una specie separata il Panaeolus sphinctrinus soprattutto per la presenza molto vistosa e costante di resti di velo al margine del cappello, appoggiamo l'ipotesi della sinonimia di Panaeolus papilionaceus (Bull. ex Fr.) Quél. s. s., Panaeolus retirugus (Fr.) Quél., Panaeolus campanulatus (Fr.) Quél.
I campioni da noi osservati hanno infatti caratteristiche che sarebbero comuni a taxa che per tradizione erano considerati specie differenti, ad esempio le misure sporali dei campioni osservati ricadrebbero nel range delle misure sporali di Panaeolus papilionaceus, mentre i caulocistidi ramificati erano invece considerati caratteristici di Panaeolus retirugus.
Commento di Tomaso Lezzi
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Si possono vedere i cappelli sferici degli esemplari giovani, la crescita su letame bovino, e la sporata nera depositata su uno dei cappelli. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull. : Fr.) Quél.; foto e commento di Tomaso Lezzi
Il particolare del cappello di un esemplare adulto di Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; il margine del cappello ha un velo abbondante e frastagliato. Foto e commento di Tomaso Lezzi
Le lamelle marezzate (o papilionacee) a causa dei diversi tempi di maturazione delle spore sulla superficie della lamella stessa. Questa caratteristica è comune a tutto il Genere Panaeolus.
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto e commento di Tomaso Lezzi
Un ingrandimento delle lamelle, il filo è chiaro per la presenza di cheilocistidi. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto e commento di Tomaso Lezzi
Il cappello ancora sferico di un giovane esemplare. Sul gambo le goccioline chiare si colorano di nero per il deposito sporale.
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto e commento di Tomaso Lezzi
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Alessandro Remorini
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Mauro Cittadini
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Mauro Cittadini
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Tomaso Lezzi
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Tomaso Lezzi
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; crescita su sterco equino, lamelle papilionacee, cioè che maturano in maniera non omogenea, assumendo un aspetto marmorizzato.
Foto e commento di Tomaso Lezzi
Lamelle con maturazione non uniforme e quindi "marmorizzate" in Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Tomaso Lezzi
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Tomaso Lezzi
Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus; foto di Tomaso Lezzi
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.