Triplex: tripilce

Dal latino  trìplicem = triplice.

 

A sua volta derivante come termine composto dal latino  tris = tre volte  e dal greco  plèko = piego assieme. Quindi col significato di "piegato assieme tre volte".

 

 

In Micologia  triplex  è epiteto specifico di  Geastrum triplex   Jungh.  per la sovraposizione delle tre zone: esoperidio, collare e endoperidio. Per illustrazioni e approfondimenti su queste tre strutture vedere alle voci esoperidio, peridio, collare, endoperidio.

 

 

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Per alcune indicazioni sulle caratteristiche morfologiche e anatomiche di questa specie (e di altre specie del Genere  Geastrum), vedere alla voce Geastrum: in particolare osservare la tabella riassuntiva elaborata da Pino Conserva. 

 

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Geastrum triplex Jungh.; dal nuovo TUTTO FUNGHI, Scheda 220, Pag. 341: "Da giovane ha forma più o meno sferica, poi si allunga in una forma a goccia e infine si aprono le lacinie che formano una sorta di stella con dei lembi appuntiti, in numero 4 a 7. L'esoperidio è formato da tre strati: il primo è lo strato miceliare marrone-giallastro (che rimarrà a contatto col terreno), il secondo è lo strato fibroso sempre di colore marrone-giallastro, il terzo è lo strato pseudoparenchimatico, carnoso, di colore più chiaro, soprattutto nei giovani esemplari, tipicamente lacerantesi intorno al sacco-endoperidio per formare, rialzandosi, un caratteristico collare.

 

Il sacco-endoperidio rappresenta quella struttura globosa al centro della "stella", si presenta sessile, senza apofisi, con 2 - 4 cm di diametro. La membrana che lo delimita (endoperidio) è inizialmente lievemente pruinosa, ma presto liscia, da fulvastro a marrone chiaro, anche giallastra, e ha uno stoma (l'apertura) conico, poco sviluppato e caratterizzato da una ben delimitata depressione circolare (area-peristoma).

 

Gleba compatta e chiara all'inizio, diventa una polvere sporale ocra scuro o bruna negli individui adulti."

 

 

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In   Geastrum Triplex   è tipica non tanto la scomposizione del peridio nei due strati esoperidio endoperidio, bensì la differenziazione in tre evidenti strati dell’esoperidio stesso (“strato miceliare”, “strato fibroso” e “strato pseudoparenchimatico”).

 

Fraccia in basso: strato miceliare di colore marroncino più o meno scuro, con toni giallastri, anche violetti; senza detriti del terreno incrostati nel tessuto ma, eventualmente, solo attaccati; spesso spaccato longitudinalmente.

 

Seconda freccia dal basso: strato fibroso di colore marroncino giallastro.

 

Terza freccia dal basso: strato pseudoparenchimatico (o strato carnoso) di colore da biancastro a marroncino chiaro, più scuro con l’età e l’essiccamento; si lacera tipicamente intorno al sacco-endoperidio per formare, rialzandosi, un caratteristico collare.

 

Freccia in alto: sacco-endoperidio  protetto dall’endoperidio.

 

Foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

Geastrum triplex; con il collare ancora non evidente ma di cui si può intravedere la presenza nell'esemplare in basso a sinistra; questa specie ha odore leggero ma netto di gommafoto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; con collare ben evidente che sembra "sorreggere" a mo' di vassoio il sacco endoperidio; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; con i collari (strato pseudoparenchimatico) ormai già sviluppati definitivamente; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; per alcune indicazioni sulle caratteristiche morfologiche e anatomiche di questa specie (e di altre specie del Genere  Geastrum), vedere alla voce Geastrum: in particolare osservare la tabella riassuntiva elaborata da Pino Conserva. Foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; con evidenti "collari"; foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

 

Primo piano sullo stoma di   Geastrum triplex; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Geastrum triplex; in alto nella foto un esemplare "ribaltato" che mostra lo strato miceliare; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano su collare, area-peristoma e stoma di   Geastrum triplex; foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

 

Area peristoma e sacco endoperidio di   Geastrum triplex; foto di Giovanni Satta

 

 

 

 

 

 

 

Esemplari in varie fasi di sviluppo di   Geastrum triplex; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Esemplari di dimensioni notevoli di   Geastrum triplex; con diametro che raggiunge i 20 cm nell'esemplare più grande; foto di Pietro Curti

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.