Butyraceus / Butyracea / Butyraceum (Pag. 1): attinente al burro
Butyraceus / a / um: dal greco butýron = burro. Attinente al burro.
In Micologia è epiteto specifici di alcune specie tra cui: Collybia butyracea (Bull. : Fr.) Kummer = Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox che, attualmente, è nome prioritario; Clitocybe butyracea Velen.; Dioszegia butyracea Q.M. Wang & F.Y. Bai; Aspergillus butyraceus (Bainier) Thom & Raper; Rhizopogon butyraceus A.H. Sm.; Chiodecton butyraceum Zahlbr.; ecc.
Vedere anche alla voce asema per una varietà di Rhodocollybia butyracea.
Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.
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Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox; tipici e comuni funghi di lettiera: il loro micelio vive inserito tra le fibre di foglie o aghi o rametti marcescenti, da cui traggono nutrimento. Caratterizzati da una cuticola grassa e untuosa (che a toccarla ricorda la sensazione del contatto con il burro), igrofana e lucida; da un gambo bulboso o comunque ingrossato alla base che reca attaccati residui miceliari e resti di substrato; inoltre alla base del gambo è solitamente presente un evidente feltro miceliare biancastro. Ha odore un poco rancido con nota terrosa; sapore mite.
Dal TUTTO FUNGHI, Scheda n° 82, Pag. 189: “Si tratta di una specie molto comune e diffusa nei boschi di pianura e di montagna, dove si distingue dalle tantissime altre specie di funghi che ne condividono l’habitat, per le colorazioni lucide del cappello e del gambo ma soprattutto per l'untuosità della sua cuticola: infatti se passiamo le dita sul pileo di questa specie, la sensazione tattile sarà "burrosa" come descritto dal suo nome. Priva di interesse alimentare, è una specie che ha una grande importanza per l’ambiente perché ricicla e rende nuovamente disponibile per le piante, le sostanze organiche che assimila dalle foglie e dagli aghi depositati sul terreno nei boschi. È uno spazzino naturale che contribuisce a tenere puliti i boschi liberandoli dai residui che si depositano al suolo su foglie e aghi. In questo modo mantiene costanti le condizioni ambientali per la vita degli alberi e del bosco con tutti i suoi abitanti.
I generi Rhodocollybia, Gymnopus, Connopus, Marasmius ed altri, vengono definiti “Funghi di lettiera“ perché il loro micelio vive tra le fibre delle foglie, degli aghi e dei rametti marcescenti da cui estraggono il nutrimento.”
Rhodocollybia butyracea; foto di Massimo Biraghi
Rhodocollybia butyracea; foto di Federico Calledda
Rhodocollybia butyracea; foto di Antonio Lupo
Rhodocollybia butyracea; foto di Tomaso Lezzi
Rhodocollybia butyracea; foto di Alessandro Francolini
Rhodocollybia butyracea; foto di Massimo Biraghi
Rhodocollybia butyracea; foto di Antonio Lupo
Rhodocollybia butyracea; foto di Marcello Boragine
Rhodocollybia butyracea; foto di Pietro Curti
Rhodocollybia butyracea; foto di Franco Sotgiu
Rhodocollybia butyracea; foto di Pietro Curti
Rhodocollybia butyracea; foto di Federico Calledda
Dai colori sbiaditi all’orlo del cappello: Rhodocollybia butyracea; foto di Alessandro Francolini
Rhodocollybia butyracea; foto di Pietro Curti
Rhodocollybia butyracea con bianchi residui miceliari (feltro miceliare) alla base del gambo a cui, di solito, rimangono attaccati frammenti del substrato.
Foto di Pietro Curti
Rhodocollybia butyracea; foto di Felice Di Palma
Rhodocollybia butyracea; foto di Alessandro Francolini
Imenoforo con lamelle mediamente fitte in Rhodocollybia butyracea; foto di Alessandro Francolini
Rhodocollybia butyracea; foto di Gianluigi Boerio
Rhodocollybia butyracea; foto di Mario Iannotti
Rhodocollybia butyracea; foto di Alessandro Francolini
Rhodocollybia butyracea; foto di Emilio Pini
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.