Melzer (reagente di Melzer; o reattivo di Melzer): particolare soluzione impiegata soprattutto per la prova della amiloidia

Melzer (reagente o reattivo di Melzer): in onore del micologo boemo Vaclav Melzer (1878-1968) che perfezionò, nel 1924, la procedura per verificare o meno l’amiloidia di certe componenti fungine. Per ottenere ciò Melzer modoficò una precedente “ricetta chimica” [del medico francese Jean Guillaume Auguste Lugol (1786-1851) che ne aveva suggerito l'utilizzo nel trattamento della tubercolosi].

 


Inizialmente impiegata nello studio della amiloidia delle spore delle Russula, tale reazione sarà in seguito adottata nello studio della amiloidia per molti altri Basidiomiceti e Ascomiceti (e non soltanto riguardo alla spore), contribuendo a migliorare la ricerca e la procedura tassonomica. Vedere anche alla voce reazione amiloide e alla voce amiloidi


 

 

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La ricetta “originale” del 1924 del reattivo di Melzer è la seguente:

Soluzione madre: Ioduro di potassio: 1,5 gr.; Iodio: 0,5 gr.; Acqua distillata: 20 gr. (20 ml.). Dopo aver reso fluida la soluzione madre si prepara il “reattivo di Melzer” sciogliendo nei (circa) 22 ml. di soluzione madre 22 gr. di Idrato di Cloralio in cristalli.


 

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Per l’utilizzo del reattivo di Melzer si hanno le seguenti indicazioni:

 

A) Reazione amiloide: si parla di “reazione positiva” quando il reattivo (che di per sé ha colore bruno-giallognolo) colora i tessuti (in particolare: pareti di spore, di ife, di aschi, ecc.) con tonalità dal grigio al grigio-blu fino al blu scuro. A seconda delle specie l’amiloidia può coinvolgere tutta la parete della spora o solo le ornamentazioni (come nei Lactarius).

 


B) Reazione pseudoamiloide o destrinoide: quando i tessuti si colorano di bruno-rossastro o di color tabacco fino a color porpora.

 


C) Reazione inamiloide o nulla: quando i tessuti assumono il colore naturale del reattivo, cioè bruno-giallognolo.

 

 

 

Qualunque sia la reazione al reagente di Melzer, essa fornirà indicazioni utili alla determinazione del Genere o della specie analizzata.

 

 

 

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Spore in “Melzer” dopo risciacquo con acqua distillata. Lactarius fulvissimus   Romagnesi; foto di Gianluigi Boerio

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Palizzata di aschi e parafisi in reagente di Melzer, ingrandimento 100×.  Aleuria rhenana   Fuckel; foto di Massimo Biraghi

 

 


 

 

Aschi e parafisi in reagente di Melzer, ingrandimento 1000×. Aleuria rhenana; foto di Massimo Biraghi

 

 


 

 

Palizzata di aschi e parafisi in reagente di Melzer.

  Cheilymenia theleboloides  (Alb. & Schwein. : Fr.) Boudier; foto di Massimo Biraghi

 

 

 


 

Sporata in massa bianca. In foto è possibile osservare l'amiloidia delle spore in Melzer e la relativa misura.

Amanita phalloides   (Vaill. ex Fr.) Link; foto e commento di Felice Di Palma

 

 


 

 

Spore ellissoidali misuranti 7,5-9,5(10,5) × 6-7,5 µm, decorate da creste, spesse fino a un 1 µm, e connessioni che formano una sorta di reticolo con verruche sparse. Osservazioni in Melzer.

Lactarius tuomikoskii   Kytövuori; foto di Massimo Biraghi

 

 

 


 

Spore in Melzer: evidente destrinoidia per  Hebeloma leucosarx  P.D. Orton. Foto di Mauro Cittadini

 

 

 


 

Spore destrinoidi in Melzer. Galerina marginata  (Batsch) Kühner; foto di Felice Di Palma

 

 


 

 

Le spore di  Leucocoprinus fragilissimus  (Ravenel) Patouillard, in Melzer diventano grinzose ed opache oltre che destrinoidi. Foto di Gianni Pilato

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.