Olearius (Pag. 1): attinente all' olivo

Olearius: aggettivo latino derivante da ólea = pianta dell’olivo. Quindi: attinente all’olivo.

 

 

In Micologia è epiteto specifico solamente di  Omphalotus olearius   (De Cand. : Fr.) Fayod  a causa del suo habitat con crescita su ceppaie di olivo, anche se non esclusivamente, visto che è molto frequente su ceppaie morte di Quercia.

 

 

In particolare  Omphalotus olearius  (De Cand. : Fr.) Fayod  è considerata specie tipo del  Genere Omphalotus.

 

 

Per ulteriori immagini di questa specie vedere alla successiva Pag. 2.

 


 

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Omphalotus olearius  (De Cand. : Fr.) Fayod: specie altamente coreografica per i suoi colori brillanti e uniformi su cappello e gambo: di solito arancio o giallo-arancio fino a fulvo, bruno-rosso anche se può presentarsi anche bruno scuro. Le lamelle sono molto fitte e molto decorrenti sul gambo, intercalate da lamellule, con colori dal giallo-oro al giallo-arancio e sempre con tonalità più giallastre rispetto al cappello. Ha carne con odore  rancido, con possibili note erbacee.

Cresce cespitoso alla base o sulle radici di latifoglie, prediligendo piante come il Leccio, l’Olivo (da cui il nome scientifico o quello popolare di "Fungo dell'ulivo"), la Quercia; le sue dimensioni sono anche ragguardevoli potendo raggiungere un diametro pileico di 20 cm. Ha la caratteristica di essere bioluminescente. È specie tossica, responsabile di "sindrome gastrointestinale o resinoide (a tossicità costante).

 

Consultare, a tal proposito l'esaustiva trattazione su: Micotossicologia - Intossicazioni da Funghi; a cura del dott. Claudio Angelini  e, in particolare, Sindrome gastrointestinale o resinoide  (riservato ai Soci A.M.I.N.T.)


Confondibile con  Hygrophoropsis aurantiaca  che preferisce fruttificare su lettiera di aghi di conifere (più raramente presso lettiera di latifoglia), non è cespitosa, è di colori più aranciati e, soprattutto, ha imenoforo privo di lamellule e con le lamelle dicotomiche, cioè aventi tendenza a biforcarsi.


Dal TUTTO FUNGHI  Pag. 297, Scheda 180: “Specie tipo del Genere Omphalotus, termofila, molto diffusa nell’area mediterranea, può essere saprotrofa ma prevalentemente è parassita: spesso la ritroviamo affiorante dal suolo, apparentemente terricola, ma basta scavare leggermente sotto il gambo per trovare la radice o il legno che gli fa da substrato.

La bioluminescenza di questa specie è provocata da alcuni pigmenti presenti nelle lamelle. Dobbiamo dire che il fenomeno non è sempre riscontrabile e che per manifestarsi ha bisogno del buio totale. Questo fungo ha anche un’altra caratteristica: se manipolato macchia le mani di arancione.”

 

  

Omphalotus olearius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Imenoforo con lamelle molto decorrenti in  Omphalotus olearius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Superficie del cappello percorsa da fibrille in  Omphalotus olearius; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Specie dal profumo gradevole e di bell'aspetto che trae alcuni principianti in inganno, attenzione perché è una specie seriamente tossica! Omphalotus olearius; foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

In questo caso la crescita avviene alla base di un vecchio albero di Ulivo (da cui il nome della specie), ma  Omphalotus olearius  lo troviamo associato anche ad altre specie di piante come ad esempio le Querce. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Sporata diffusa in ambiente da parte di  Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

Con una papilla al centro del cappello:  Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

Sporata diffusa in ambiente da parte di  Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

 

 

 

Esemplari maturi di  Omphalotus olearius  che hanno sporulato, disperdendo la sporata chiara tutto intorno come si nota dal terreno che sembra... infarinato; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Felice Di Palma


 

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Pietro Curti


 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Massimo Mantovani

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Gianni Bonini

 

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

 

 

Omphalotus olearius; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.