Imbricatus / Imbricata / Imbricatum (Pag. 1): disposto come le tegole, come gli embrici
Dal latino ìmbrex, ìmbricis = tegola, embrice.
In relazione alla crescita in colonie di elementi sovrapposti tra loro come tegole, imbricati; oppure in relazione a particolari ornamentazioni (come le squame del cappello) che si sovrappongono come tegole.
In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra cui: Inocybe imbricata (Cleland) Garrido; Cladonia imbricata S. Hammer; Heteroplacidium imbricatum (Nyl.) Breuss; Sarcodon imbricatus (L. : Fr.) P. Karst.; Lactarius imbricatus M. X. Zhou & A.H. Wen; Tricholoma imbricatum (Fr. : Fr.) Kummer; ecc.
In particolare Sarcodon imbricatus (L. : Fr.) P. Karst. (conosciuto in alcune regioni col nome popolare di "Steccherino bruno" o "Falso steccherino" o "Fungo dado") è considerata specie tipo del Genere Sarcodon.
Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.
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Tricholoma imbricatum (Fr. : Fr.) Kummer; un Tricholoma caratterizzato dalla cuticola pileica brunastra o bruno-rossiccia, quasi liscia da giovane ma presto dissociata in squamette embricate; inoltre ha carne dal sapore da amarognolo ad amaro; cresce solitamente gregario nei boschi di conifere con preferenza verso i Pini;
foto di Mario Iannotti

Le squame imbricate in Tricholoma imbricatum; foto di Pietro Curti
Tricholoma imbricatum; foto di Pietro Curti
Tricholoma imbricatum; giovani esemplari, col cappello ancora quasi liscio ma in cui la cuticola inizia a dissociarsi nelle future squamette; foto di Massimo Biraghi

Sarcodon imbricatus (L. : Fr.) P. Karst.; si tratta di un fungo che presenta l'imenoforo (zona fertile sotto il cappello) costituito da idni, piccoli aculei decorrenti sul gambo, presenta tonalità brunastre diffuse, spesso anche su fondo biancastro. Caratteristico il tipico rivestimento squamuloso del cappello che di fatto rende di facile determinazione la specie, spesso gregario e diffuso nei boschi di conifere. Conosciuto in Trentino come "fungo dado", viene infatti essiccato e ridotto in polvere per poi essere utilizzato come aromatizzante. Foto e commento di Pietro Curti

Sarcodon imbricatus; gli esemplari freschi hanno odore resinoso-speziato e non sono consigliati per l'uso gastronomico. Viceversa, da essiccati, assumono un buon odore cumarinico (come di dadi per brodo) e vengono utilizzati, dopo averli ridotti in polvere, come aromatizzanti in minestre, polenta, sughi, ecc. Non a caso uno dei suoi nomi popolari è "Fungo dado". Foto di Felice Di Palma

Sarcodon imbricatus; foto di Mario Iannotti
Sarcodon imbricatus; quando fruttifica si mostra solitamente e fortemente gregario; generalmente nelle foreste di Peccio, anche se viene segnalato pure sotto Castagno.
Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 19, Pag. 122: “Commestibile. Viene da alcuni conservato sottolio, oppure essiccato e ridotto in polvere. L’unica possibile confusione può essere fatta con il sosia Sarcodon squamosus che presenterebbe il cappello con cromatismi più scuri fino a marrone vinoso, scarsamente ombelicato e munito di squame appressate e solo leggermente rivolte verso l’alto; la sua crescita inoltre sarebbe esclusiva sotto il Pino.” Foto di Alessandro Francolini

Squame embricate di Sarcodon imbricatus; foto di Alessandro Francolini
Aculei dell'imenoforo di Sarcodon imbricatus; foto di Alessandro Francolini
Sarcodon imbricatus; foto di Tomaso Lezzi
Sarcodon imbricatus; foto di Tomaso Lezzi
Sarcodon imbricatus; foto di Giuliano Gnata

Sarcodon imbricatus; foto di Pietro Curti
Imenoforo di Sarcodon imbricatus; foto di Tomaso Lezzi
Macro "frontale" sugli aculei di Sarcodon imbricatus; foto di Tomaso Lezzi
Giovani esemplari di Sarcodon imbricatus; foto di Pietro Curti
Sarcodon imbricatus; foto di Pietro Curti

Sarcodon imbricatus; foto di Pietro Curti

Sarcodon imbricatus; foto di Tomaso Lezzi

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.