Scleroderma: nome di Genere di funghi Basidiomiceti. Famiglia Sclerodermataceae
Dal greco skleròs = duro, sodo, resistente; dal greco dèrma = pelle. Quindi, alla lettera: di pelle dura, resistente.
In riferimento allo spessore e alla consistenza del peridio.
In Micologia è nome del Genere Scleroderma Pers. (1801); fa parte dei Basidiomiceti. È inserito nella Famiglia Sclerodermataceae (di cui è Genere tipo), Ordine Sclerodermatales.
La sua specie tipo è Scleroderma verrucosum (Bull. : Pers.) Pers.
Le specie del Genere Scleroderma hanno, a grandi linee, le seguenti caratteristiche: sono Gastromiceti, con crescita più o meno semiipogea; di dimensioni da piccole a medio-grandi, con forma più o meno globosa o a tubero. Presentano un peridio tenace e duro, spesso, con superficie squamata o areolata. Gleba inizialmente bianca e compatta, poi (a maturazione delle spore) diventa polverosa e di colore nerastro o viola scuro. La base dello sporoforo è provvista di cordoncini miceliari, in qualche specie anche abbondanti. Spore più o meno sferoidali, aculeate, anche reticolate. Deiscenza che avviene con spaccatura del peridio, solitamente a partire dall'apice; anche con peridio che si spacca a forma di stella. Habitat terricolo o umicolo. Odore sovente caratteristico, anche preso come "odore di riferimento".
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Il Genere Scleroderma è inserito nel gruppo estremamente vasto ed eterogeneo dei Gasteromycetes. La caratteristica che accomuna i "gasteromiceti" è nel tipo di sviluppo, in tutti i casi angiocarpico: le spore vengono esposte all'esterno, per la disseminazione, solo a completa maturità e non posseggono meccanismi di espulsione attiva ma vengono disperse da agenti esterni (urti meccanici, vento, acqua e, nel caso delle Phallales, gli insetti!)
Il Genere Scleroderma è costituito da basidiomi (funghi o corpi fruttiferi come comunemente li denominiamo) generalmente epigei, o semiipogei ed affioranti a maturità, di forma sferoidale, con base attenuata e formante una sorta di gambo (stipite) costituito da un ammasso spesso confuso ed irregolare di cordoni miceliari. Il peridio (la parte esterna) si presenta generalmente spesso e coriaceo (Scleroderma tradotto letteralmente significa proprio..."pelle dura"!). A maturità il peridio si lacera iniziando dalla parte apicale, irregolarmente od in alcuni casi in forma "stellata" o "laciniata", ma senza divisione tra endoperidio ed esoperidio (peridio formato da un solo strato). La gleba (interno) è la parte fertile dove si formano i basidi e le spore, si presenta inizialmente di un color grigio-violetto e a maturità nerastra con spore brune, sferiche, verrucose o con ornamentazioni a reticolo.
Tutti gli Scleroderma sono da considerare specie tossiche che possono provocare violenta sindrome gastroenterica.
È importante imparare a riconoscerli ed in particolare a distinguerli dalle comuni "vescie". Queste ultime hanno generalmente un peridio molto più sottile e morbido; presentano in gioventù (cioè quando possono essere consumate) una gleba interamente bianca e non grigio-violetta o nerastra. Ugualmente importante è imparare a riconoscere l'odore tipico degli Scleroderma che poi è anche quello "famoso" di Lepiota cristata: un odore assai facile da ricordare e che viene spessissimo utilizzato come termine di paragone: in tal modo sono evitabili quelle "similitudini" piuttosto vaghe e complesse da definire come: "odore di gomma bruciata", "odore di pneumatico surriscaldato", ecc.
Commenti di Mauro Cittadini
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Il Genere Scleroderma viene suddiviso dai principali studiosi in tre morfotipi, di cui uno suddiviso in due gruppi:
1. Spore spinose, assenza di GAF
1.1 Spine echinulate (profilo allungato e appuntito)
1.2 Spine verrucose (profilo corto e arrotondato)
2. Spore sub-reticolate (reticolo incompleto), GAF presenti
3. Spore reticolate (reticolo completo), GAF presenti
Osservazioni di Tomaso Lezzi
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Scleroderma areolatum Ehrenb.; foto di Roberto Cagnoli
Scleroderma areolatum; foto di Roberto Cagnoli
Scleroderma areolatum; foto di Roberto Cagnoli
Scleroderma areolatum; foto di Massimo Biraghi
Scleroderma bovista Fr.; foto di Sergio Mombrini
Scleroderma bovista; deiscenza apicale e successiva spaccatura irregolare del peridio ; foto di Sergio Mombrini
Spore con creste formanti un reticolo piuttosto completo in Scleroderma bovista; foto di Sergio Mombrini
Scleroderma citrinum Pers. ex Pers.; foto di Roberto Cagnoli
Scleroderma citrinum; foto di Maria Ligure
Scleroderma citrinum; foto di Lorenzo Martinelli
Scleroderma citrinum attaccato dal parassita Xerocumus parasiticus (Bull. : Fr.) Quél.; foto di Massimo Mantovani
Scleroderma citrinum; foto di Maria Ligure
Scleroderma meridionale Demoulin & Malençon; foto di Mauro Cittadini
Scleroderma meridionale; foto di Felice Di Palma

Una foto al microscopio delle spore di Scleroderma meridionale: si può notare l'ornamentazione che forma una sorta di reticolo completo e chiuso, simile per certi versi a quanto si riscontra in alcune specie di Russula e Lactarius.
Foto e commento di Mauro Cittadini

Scleroderma polyrhizum (Gmel. ex Persoon) Persoon; foto di Marco Barbanera
La deiscenza avviene con una spaccatura del peridio che poi si deposita a forma di stella in Scleroderma polyrhizum; foto di Emilio Pini
Scleroderma polyrhizum; foto di Alessandro Francolini
Scleroderma polyrhizum; foto di Mauro Cittadini
Sezione di Scleroderma polyrhizum; foto di Marco Barbanera
Scleroderma verrucosum (Bulliard ex Persoon) Persoon; foto di Sergio Mombrini
Scleroderma verrucosum; foto di Massimo Biraghi
Scleroderma verrucosum; foto di Pietro Curti
Scleroderma verrucosum; foto di Massimo Biraghi
Scleroderma verrucosum; foto di Tomaso Lezzi
Spore spinose echinulate in Scleroderma verrucosum; foto di Tomaso Lezzi

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.