Ustalis / Ustale: di colore rosso dorato o rosso giallo

Dal tardo latino cerussa usta = biacca (colorante bianco) cotta (bruciata), che in seguito alla cottura assume un caratteristico colore rosso dorato o rosso giallo. Oppure, più semplicemente, dal latino ùstus = bruciato, participio passato del verbo latino ùrere = bruciare; in riferimento alla colorazione bruno-rossiccia che può ricordare qualcosa di bruciato.

 

In Micologia è epiteto specifico di qualche specie, tra cui:   Leccinum ustale    (Berk.) E. Horak;   Tricholoma ustale    (Fr. : Fr.) P. Kumm.;  Mycena ustalis    Aronsen & Maas Geest.;  Puccinia ustalis    Berk.;  Uromyces ustalis    Tranzschel;  ecc.

 

 

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Tricholoma ustale  (Fr. : Fr.) P. Kummer; i caratteri principali per separarlo da altri simili sono: l'habitat (preferisce querceti caldi), il colore del cappello su toni rosso castano, con sfumature più chiare fino al beige, l'orlo del cappello liscio e il gambo privo nella parte apicale di una netta zona demarcata o pseudoanulare; questi ultimi due caratteri lo differenziano dal Tricholoma ustaloides che al contrario ha orlo striato e zona anulare demarcata. Il simile Tricholoma populinum cresce sotto Pioppo mentre il Tricholoma pessundatum sotto conifera.

Completano la sua descrizione il cappello leggermente viscoso, le lamelle macchiate di bruno-rossastro, l'odore non significativo, il sapore farinoso che dopo una lunga masticazione diviene leggermente amarognolo.

  Foto e commento di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; presenta un cappello asciutto, gambo interamente colorato con toni cromatici più diluiti ma analoghi a quelli del cappello, crescita in latifoglia, inodore e amarognolo; non si tratta di una specie commestibile per la complessiva sgradevolezza delle caratteristiche organolettiche.

Foto e commento di Tomaso Lezzi 

 

  

 


 

 

 

 

Tricholoma ustale; particolare del cappello lucido, brillante per l'evidente viscosità; foto e commento  di Mario Iannotti 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; foto di Mario Iannotti 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; in evidenza la parte apicale del gambo priva della zona pseudoanulare, caratteristica invece nel simile Tricholoma ustaloides.

  Foto e commento di Mario Iannotti 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; l’epiteto specifico di questa specie deriva dal latino ùstus (participio perfetto del verbo ùro = o brucio) = bruciato; in effetti la colorazione generale di questo  Tricholoma  appare sui toni bruni (dal bruno-castano al bruno-rossiccio fino al bruno-nerastro) che possono ben ricordare qualcosa di bruciato. Anche l’imenoforo, inizialmente bianco-crema, tende in età a macchiarsi di bruno-rossastro sia sulle facce delle lamelle sia sul loro filo. Il gambo è presto decorato di fibrille bruno-rossastre più fitte alla base e che si rarefanno verso l’apice che quindi appare sempre di color crema chiaro ma senza una netta separazione cromatica dal resto del gambo. Carne biancastra, con odore non significativo (talvolta lievemente farinoso-erbaceo) e sapore amarognolo dopo masticazione più o meno prolungata. Habitat nei boschi di latifoglie, in autunno.

Può essere confuso con  Tricholoma ustaloides  che manifesta una colorazione pileica più brillante, con toni più aranciati, ha margine pileico scanalato (mentre quello di  Tricholoma ustale  è intero), presenta di solito una più netta separazione tra la zona bianca all’apice del gambo col resto del gambo stesso che è concolore al cappello, ha carne dal sapore di farina, con sapore farinaceo-amarognolo nella cuticola; ha odore simile a quello del cetriolo o del cocomero.

 Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; foto di Mario Iannotti 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; foto di Massimo Biraghi 

 

 

 

 

 

 

Tricholoma ustale; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.