Gibbus / Gibba / Gibbum (Pag. 1): munito di gobba, di prominenza piu' o meno irregolare e/o vistosa
Gibbus / a / um: aggettivo latino, derivante dal latino gìbba = gobba. Quindi: munito di gobba, di prominenza più o meno irregolare e/o vistosa.
In Micologia è epiteto specifico di poche specie, tra cui: Zygosporium gibbum (Sacc., M. Rousseau & E. Bommer) S. Hughes; Trenomyces gibbus Thaxt.; Opegrapha gibba Chevall.; Sarcopyrenia gibba Nyl.; Clitocybe gibba (Pers. : Fr.) Kummer [= Clitocybe infundibuliformis (Schaeffer) Quélet = Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; che è, attualmente, nome prioritario]; ecc.
Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.
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Clitocybe gibba (Pers.: Fr.) Kummer = Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja (attualmente è quest'ultimo il nome prioritario); detto anche imbutino per la caratteristica forma imbutiforme del cappello. Ha dimensioni medio piccole arrivando il suo diametro pileico a 7-8 cm di diametro. La cuticola del cappello è liscia e feltrata, su varie tonalità del beige, mai bianca; il cappello presenta al centro un piccolo umbone (a cui si riferisce l'epiteto "gibba" = prominenza); le lamelle sono biancastre o crema chiaro, molto fitte e nettamente decorrenti sul gambo; il gambo è cilindrico, di solito non più lungo del diametro pileico, un poco ingrossato alla base dove è presente una zona feltrata biancastra; sempre alla base del gambo si nota spesso, una volta tolto dal terreno, una copiosa parte di substrato (foglie, residui vegetali e altro) inglobato dal suo micelio; la colorazione del gambo è leggermente più chiara di quella del cappello; la carne è elastica e tenace, bianca, fibrosa nel gambo, di odore cianico (di mandorle amare), con nota "fungina"; sapore gradevole.
Può ricordare la Clitocybe geotropa = Infundibulicybe geotropa che tuttavia ha dimensioni nettamente maggiori, odore più forte e fruttato; e presenta un piccolo umbone al centro del cappello.
Dal TUTTO FUNGHI Pag. 157, Scheda n° 53: “Si tratta di un buon commestibile ma è meglio utilizzare solo i cappelli. Si presta bene per la preparazione dei misti, specialmente quando scarseggiano altre specie più ricercate. Quando in cucina si impiega tale fungo nei misti, va tenuto presente che possiede carne elastica e tenace e che, come tutti gli altri funghi di consistenza simile, richiede tempi di cottura più lunghi; si consiglia quindi di precuocere per qualche minuto, prima di aggiungere esemplari di altre specie con carni più tenere.
È un fungo di medie dimensioni; nonostante ciò è forse il più conosciuto di tutto il Genere Clitocybe perché è comune, abbondante e relativamente facile da riconoscere.
La specie di Clitocybe che più gli si avvicina è senza dubbio Clitocybe costata che, morfologicamente ed ecologicamente, sembra quasi il suo sosia: si differenzia per il margine del cappello ornato da costolature a forma di “Y”, il gambo concolore al cappello e l’odore più marcato. Per distinguere con certezza le due specie si rende però necessario un test macrochimico: se mettiamo una goccia di Idrato di Potassio (KOH) sulla superficie del cappello di C. costata otteniamo una colorazione marrone scuro che non si verifica in C. gibba.
La confusione più pericolosa avviene con C. phaeophtalma, fungo tossico, appena più esile, avente il cappello solo infossato al centro (ombelicato) e difficilmente imbutiforme; la carne ha però un cattivo e netto odore di rancido. Il nostro funghetto può essere confuso anche con Lepista inversa che cresce nel medesimo habitat ma che ha colori aranciati, margine del cappello involuto, lamelle che si staccano facilmente dalla trama del cappello, carne con odore fungino e sapore un po’ astringente.”
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba, volgarmente chiamato “imbutino” e come tale conosciuto dalla maggior parte dei raccoglitori; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Annamaria Bononcini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Massimo Biraghi
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Felice Di Palma
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Pietro Curti
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Felice Di Palma
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Federico Calledda
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Massimo Mantovani
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Felice Di Palma
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Massimo Biraghi
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Gianluigi Boerio
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Mauro Cittadini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Roberto Cagnoli
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundubulicybe gibba; foto di Tomaso Lezzi
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Lorenzo Martinelli
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Alessandro Francolini
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Mario Iannotti
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Pietro Curti
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; in fila indiana; foto di Franco Sotgiu
Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba; foto di Tomaso Lezzi
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.