Rutilus / Rutila / Rutilum: di colore rossiccio, fulvo, ma anche rosso-giallo o giallo dorato
Rutilus / a / um: aggettivo latino = di colore rossiccio, fulvo, ma anche rosso-giallo o giallo dorato.
In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra cui: Chroogomphus rutilus (Schaeff. : Fr.) O.K. Mill.; Cribraria rutila (G. Lister) Nann.-Bremek.; Russula rutila Romagn.; Phyllophthalmaria rutila (Stirt.) Zahlbr.; Acremonium rutilum W. Gams; Hypoxylon rutilum Tul. & C. Tul.; Sarcodon rutilus Maas Geest.; ecc.
In particolare Chroogomphus rutilus (Schaeff. : Fr.) O.K. Mill. è considerata specie tipo del Genere Chroogomphus.
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Chroogomphus rutilus (Schaeff. : Fr.) O.K. Mill.; tipicamente con lamelle molto decorrenti sul gambo, sporata di colore bruno-oliva-nerastro, cappello vischioso a tempo umido e di colore variabile (dal grigio-brunastro al bruno-ocra al color laterizio, anche con sfumature giallastre o olivacee a riflessi color rame). Le lamelle sono concolori al cappello nei giovani esemplari, poi con toni olivastri e infine più scuri a maturazione delle spore. Gambo concolore al cappello ma con base che sfuma al giallastro; anche la carne, di colore rabarbaro, ocra, rosa salmone, sfuma al giallo cromo alla base del gambo. Habitat legato ai Pini a due aghi.
In alcune Regioni, soprattutto al Nord Italia, questa specie viene indicata col nome popolare di ciodino o chiodetto o ciodetto o ciodeto.
Dal TUTTO FUNGHI Pag. 301, Scheda n° 184: “È commestibile di scarso valore. Chroogomphus helveticus è simile ma ha lamelle più chiare e cappello vellutato, secco, non vischioso, taglia generalmente minore e predilige i boschi montani di conifere. Chroogomphus fulmineus cresce nei boschi termofili tipici dell’ambiente mediterraneo e presenta sia sul cappello che sul gambo sfumature rosso vermiglio-arancio vivo.
Si deve prestare invece molta attenzione a non confonderlo con alcuni pericolosissimi cortinari come il Cortinarius orellanus e in particolare il Cortinarius speciosissimus. In determinate condizioni il cappello del nostro fungo si può presentare secco e con colorazioni bruno-aranciate assomiglianti a questi Cortinarius. Altri elementi simili sono l’umbone acuto e la cortina che avvolge le lamelle dei giovani, molto simile a quella dei Cortinarius. Per poter riconoscere con certezza il nostro fungo bisogna osservare attentamente le lamelle che devono essere chiaramente decorrenti sul gambo e non smarginato-uncinate come nei Cortinarius citati in precedenza; infine la sporata è color ocra nei Cortinarius e non nerastra.
Le lamelle di color verde glauco sono sintomo di attacco del parassita Penicillium glaucum (che fa parte degli Ascomycetes).”
Chroogomphus rutilus; foto di Gianluigi Boerio
Chroogomphus rutilus; foto di Alessandro Francolini
Chroogomphus rutilus; foto di Federico Calledda
Chroogomphus rutilus; foto di Mauro Cittadini
Sezione di Chroogomphus rutilus con la carne di color giallo-cromo alla base del gambo; foto di Giovanni Satta
Chroogomphus rutilus; foto di Pietro Curti
Chroogomphus rutilus; foto di Pietro Curti
Lamelle molto decorrenti sul gambo in Chroogomphus rutilus; foto di Alessandro Francolini
Chroogomphus rutilus; foto di Felice Di Palma
Resti di velo presenti al margine del cappello di Chroogomphus rutilus; foto di Franco Sotgiu
Giovani esemplari di Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Mantovani
Chroogomphus rutilus; foto di Tomaso Lezzi
Chroogomphus rutilus; con particolare della sporata nera depositata sulla cortina; foto di Tomaso Lezzi
Chroogomphus rutilus; foto di Felice Di Palma
La cuticola untuosa di Chroogomphus rutilus; foto di Giovanni Satta
Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Biraghi
Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Biraghi
Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Biraghi
Evidente la cortina che ancora protegge l'imenoforo nel giovane esemplare a sinistra; in
Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Biraghi
Imenoforo di Chroogomphus rutilus; foto di Giovanni Satta
Chroogomphus rutilus; foto di Roberto Cagnoli
Chroogomphus rutilus; foto di Massimo Biraghi
Chroogomphus rutilus; foto di Pietro Curti
Chroogomphus rutilus; foto di Stefano Rocchi
Chroogomphus rutilus; foto di Franco Sotgiu
Chroogomphus rutilus; giovanissimi esemplari, in cui si può osservare la cortina. Foto e commento di Pietro Curti
Chroogomphus rutilus; foto di Felice Di Palma
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.