Atlanticus: riguardante l' Atlantico

Atlanticus / a / um: relativo all’Atlantico.

 


 

Con tale epiteto specifico esistono varie specie. Ad esempio:   Arthonia atlantica   P. James;   Degelia atlantica   (Degel.) P.M. Jørg. & P. James;   Aleurodiscus atlanticus   Maire;   Lactarius atlanticus   Bon;   Gymnosporangium atlanticum   Guyot & Malençon;    Entoloma atlanticum   G. Tassi; ecc.

 

 

 

 

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Lactarius atlanticus  Bon; dal TUTTO FUNGHI, Scheda 178, Pag. 295: "Predilige boschi temperati a clima mediterraneo, dove la presenza di Leccio frammista a  Pinus pinaster  (Pino marittimo) e  Pinus halepensis  (Pino di Aleppo) è abbondante, tipica dei boschi xerofili

È da ritenersi non commestibile, come tutti i Lactarius a latice non colorato, per l'amarescenza della carne e per l'odore sgradevole.

Una specie abbastanza vicina è Lactarius decipiens, con il quale può condividere habitat simili e gli stessi periodi di crescita. Quest'ultimo, pur avendo aspetti morfocromatici simili, si differenzia per le sfumature rosate presenti nel carpoforo, per il marcato odore di Pelargonio (Geranio) e per il latice che da bianco sieroso   vira più o meno velocemente verso toni giallastri in essicazione sulle lamelle

Fa la sua comparsa già dal primo autunno spingendosi con le fruttificazioni fino all'inverno inoltrato, piuttosto diffuso e comune nelle stazioni di crescita dove compare in forma gregaria e a volte fascicolata, presentandosi unito alla base del gambo in diversi esemplari.
La normale scarsità di latice si accentua in condizioni di siccità, risultando quasi assente, tanto da renderne poco agevole, a una superficiale osservazione, l'attribuzione al Genere Lactarius."

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; tipico dei boschi della macchia mediterranea, presenta tonalità bruno aranciate in ogni settore, cresce gregario a densi gruppi talora concresciuti. Latice scarso e presto sieroso, quasi assente a maturità, odore di cimicesapore inizialmente dolce e solo tardivamente amarescente. Foto e commento di Felice Di Palma

 

 

 


 

 

 

 

Lactarius atlanticus; odore cimicino sgradevole negli esemplari freschi, di cicoria tostata se essiccato; foto di Gianluigi Boerio


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Particolare del latice biancastro-acquoso, in   Lactarius atlanticus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 


 

Lactarius atlanticus; ha latice  scarso, acquoso-bianco, immutabile o leggermente  virante a giallo chiaro, amarognolo; gambo con base strigosa; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 


 

Lactarius atlanticus; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 


 

Lactarius atlanticus; foto di Federico Calledda


 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Raffaele Mininno


 

 

 

 

 

 

 

 

Base del gambo strigosa in  Lactarius atlanticus; foto di Raffaele Mininno

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Base del gambo strigosa; in   Lactarius atlanticus; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Base dei gambi in   Lactarius atlanticus; foto di Marika Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lactarius atlanticus; ritrovamento sotto  Quercus ilex, ambiente lacustre, con terreno sabbioso, cappello  liscio, con colorazioni fulvo-arancio, più cariche al centro, sfumano su toni pallidi verso il margine, gambo  cilindrico, concolore, dalla metà verso la base con colori più carichi e con presenza di una peluria ocra-aranciata, crescita fascicolata e gregaria. Lamelle abbastanza fitte, subdecorrenti, ocracee. Latice scarso, trasparente, sieroso. L’odore è distintamente cimicino. Le specie macroscopicamente più vicine sono: il  Lactarius serifluus, che condivide lo stesso ambiente ed ha lo stesso odore, si differenzia per la cuticola  granulosa, privo di tonalità fulvo-rossastre, si caratterizza piuttosto per i toni bruno-ocracei, tende ad avere il cappello di dimensione maggiore rispetto al gambo; Lactarius subumbonatus  ha il cappello fortemente grinzoso-rugoso, bruno scuro; Lactarius cremor ha gli stessi toni fulvo-aranciati, differisce però per le piccole dimensioni, la cuticola granulosa con il margine del cappello spesso crenulato, l’odore particolare di foglia d’edera e predilige l’associazione con il FaggioLactarius camphoratuspredilige l’habitat di montano di conifera, si caratterizza per il colore del cappello e del gambo di un bel bruno-rossastro con sfumature violacee, con l’invecchiamento la tinte violacee aumentano nello stipite, odore di cimice. La presente determinazione si fonda esclusivamente sui caratteri macroscopici della specie e sul confronto dei caratteri morfologici delle specie simili.

 Foto e commento di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla metà alla base del gambo i colori sono più carichi e con presenza di una peluria ocra-aranciata. In   Lactarius atlanticus; foto e commento di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.