Cinereus / Cinerea / Cinereum (Pag. 1): che ricorda il colore della cenere; grigiastro

Cinereus / a / um: di color cenere; grigiastro; cinerino; grigio chiaro.

 

In Micologia è epiteto specifico di molte specie, tra cui:    Cantharellus cinereus   (Pers. : Fr.) Fr.;    Clavulina cinerea   (Bull. : Fr.) J. Schröt.;    Fuligo cinerea   (Schwein.) Morgan;    Coprinus cinereus   (Scaeff. : Fr.) Gray  =   Coprinipsis cinerea   (Schaeff. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo  che, attualmente, è nome prioritario;    Physarum cinereum   (Batsch) Pers.; ecc.

 

 

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Cantharellus cinereus  (Pers. : Fr.) Fr.;  dal TUTTO FUNGHI, Scheda 33 Pag. 136: "Somiglia moltissimo a Craterellus cornucopioides  dal quale differisce per il cappello che continua nel gambo   cavo e che in  Cantharellus cinereus  è pieno, soltanto un po' fistoloso verticalmente; anche l'osservazione dell'imenoforo, più liscio in  Craterellus cornucopioides, è un elemento caratteristico. Faerberia carbonaria, in passato chiamata anche Cantharellus carbonarius, gli somiglia molto e predilige i boschi bruciati oppure le vecchie carbonaie; l'imenoforo di  Faerberia carbonaria  è costituito da vere lamelle, il gambo è pieno e di tonalità più chiara. Altri funghi di questa famiglia, quali  Cantharellus tubaeformisCantharellus lutescensPseudocraterellus undulatus, hanno tutti delle tonalità giallastre, bruno-aranciate, che nulla hanno a vedere con Cantharellus cinereus.


Cantharellus cinereus  è caratteristico dei boschi di latifoglie con particolare preferenza per i castagneti ed i terreni calcarei; il suo ritrovamento non è frequente, ma nelle zone di crescita è piuttosto numeroso; è un buon commestibile, saporito e la sua carne, moderatamente consistente, lo rende molto adatto a cotture prolungate."

 

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; ha un buon odore che può ricordare quello delle prugne secche; foto di Mario Iannotti

 

 

 

Cantharellus cinereus; non molto frequente, lo si può incontrare nei boschi di latifoglia, sotto Castagno in modo particolare. Il colore e la forma possono farlo confondere a prima vista con il più comune Craterellus cornucopioides dal quale però si distingue per alcune peculiarità facilmente riscontrabili: il  Cantharellus cinereus  presenta un cappello grigio-nerastro molto ombelicato o depresso ma la depressione si ferma alla congiunzione con il gambo. Diversamente il suo simile  Craterellus cornocupioides  pur avendo grosso modo lo stesso colore, ha una depressione al centro del cappello che continua fino alla base del carpoforo che risulta totalmente cavo con la forma tipica a trombone (cornucopia) e non si riesce così a distinguere bene il gambo dal cappello.

Altra differenza principale bisogna cercarla nell'imenoforo. Nel  Cantharellus cinereus  il gambo è ben distinto dal cappello e le pseudolamelle sono ben evidenti, intervenate, ramificate e decorrenti; nel  Craterellus cornucupioides  le pseudolamelle sono invece difficilmente distinguibili, sono come rughe poco marcate, come leggere venature che decorano la parte esterna del fungo.
Entrambi sono commestibili buoni. Si prestano per l'essiccazione e possono essere poi sbriciolati e ridotti in polvere che viene poi aggiunta come aromatizzante ai cibi.

Foto e commento di Emilio Pini

 

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

Clavulina cinerea   (Bull.) J. Schröt.; di aspetto coralloide, normalmente ha uno stipite centrale più o meno ben delimitato e alcune corte ramificazioni che si trovano solitamente nella parte alta (acrotonico), meno frequentemente nella parte bassa (basitonico). Colore bianco-grigiastro, grigio-violetto, fino a beige-giallastro. L'imenoforo è amfigeno, cioè la parte fertile di questo fungo è distribuita su tutta la superficie esterna del basidioma. Sporata bianca in massa.


La carne è concolore alla superficie esterna o leggermente più scura. Crescita terricola, in boschi di latifoglie e aghifoglie.

 

Due specie sono molto simili a Clavulina cinerea:  Clavulina rugosa  e  Clavulina coralloides  = Clavulina cristata.

 
Un recente articolo (Olariaga et al., 2009) illustra in dettaglio la descrizione delle specie europee di Clavulina, mettendo in relazione le caratteristiche morfologiche con i dati molecolari rilevati. È importante tenere in considerazione che la lunga vita dei basidiocarpi di Clavulina (ca. 30 giorni) può determinare una certa variabilità morfologica così come il possibile attacco da parte di patogeni, ad esempio l'ascomicete  Helminthosphaeria clavariarum, che ne aumenta ulteriormente la variabilità cromatica.

 

 
Gli autori di questo articolo hanno confrontato i caratteri morfologici, le analisi molecolari e l'origine geografica e hanno concluso che c'è una forte relazione tra caratteri morfologici e analisi molecolari, piuttosto che con i dati geografici.

 

 
Clavulina cristata  e  Clavulina rugosa  sono specie piuttosto ben delimitate, mentre  Clavulina amethystina  e  Clavulina cinerea  non hanno confini ben definiti e probabilmente potrebbero anche comprendere altre specie.

 

 
Clavulina cristata  ha stipite non ben delimitato a causa della crescita con ramificazioni che partono già dalla base (basitonica). Ha colore bianco, o grigio pallido all'estremità dei rami con l'età.


Clavulina rugosa  ha spore di lunghezza mediamente maggiore di 10 µm; mentre per le altre specie questa lunghezza è minore di 10 µm.


Commento di Luigi Minciarelli e Tomaso Lezzi; foto di Luigi Minciarelli


 

 

 

 

Clavulina cinerea; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

Clavulina cinerea; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

Clavulina cinerea; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

Physarum cinereum  (Batsch) Pers.; un Myxomycetes che può essere reperito su fili d'erba, foglie e cortecce caduti a terra; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

Physarum cinereum  quasi maturi, su foglia. Foto di Giorgio Melzi

 

 

 

 

 

 

 

Altro  Myxomycetes:  Fuligo cinerea  (Schwein) Morgan; confondibile con la congenere Fuligo candida che ha tuttavia colorazioni completamente bianche, compreso l'ipotallo; foto di Gianni Pilato

 

 

 

 

 

Fuligo cinerea  in avanzato stadio di maturazione; foto di Gianni Pilato

 

 

 

 

 

 

Fuligo cinerea  allo stato di plasmodio, avvolgente un rametto; foto di Giorgio Melzi

 

 

 

 

 

 

Coprinus cinereus  (Schaeff. : Fr.) Gray  =  Coprinopsis cinerea  (Schaeff. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; specie fimicola  caratterizzata dal cappello cosparso di fioccosità evidenti soprattutto nei giovani esemplari; in seguito, a maturità, tali fioccosità tendono a scomparire lasciando il cappello glabro e con evidenti striature. Confondibile con Coprinopsis lagopus che tuttavia non è mai fimicolo; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Coprinus cinereus = Coprinopsis cinerea; foto di massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Coprinus cinereus = Coprinopsis cinerea; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Confronto tra  Cantharellus cinereus  (gruppetto a sinistra)  e  Craterellus cornucopioides  (esemplare isolato, a destra); foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

Clavulina cinerea; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

Imenoforo a pliche evidenti e anastomosate in  Cantharellus cinereus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

Cantharellus cinereus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.