Betulinus / Betulina / Betulinum: attinente alla Betulla

Betulinus / a / um: aggettivo latino derivante dal latino  bétula = betulla. Attinente alla Betulla.

 

 

 

In Micologia è epiteto specifico di numerose specie la cui crescita è in qualche modo legata alla presenza di Betulla. Ad esempio:    Atopospora betulina   (Fr.) Petr.;    Bispora betulina   (Corda) S. Hughes;   Diatrypella betulina   (Peck) Sacc.;     Lenzites betulina   (L. : Fr.) Fr.;    Melampsoridium betulinum    (Pers.) Kleb.;   Phaeocalicium betulinum   (Nyl.) Tibell;   Cortinarius betulinus   J. Favre;    Phellinus betulinus   (Murrill) Parmasto;    Piptoporus betulinus   (Bull. : Fr.) P. Karst.; ecc.

 

 

In particolare    Piptoporus betulinus   (Bull. : Fr.) P. Karst.  è considerata  specie tipo   del  Genere Piptoporus.

 

In particolare    Lenzites betulina  (L. : Fr.) Fr.  è considerata   specie tipo  del  Genere Lenzites.

 

 

 

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Piptoporus betulinus  (Bull. : Fr.) P. Karst.: cresce esclusivamente su legno di Betulla; di solito è saprofita su legno deteriorato di rami a terra ma è rinvenibile anche come parassita sulla pianta viva e debilitata. Si presenta come una mensola da dimidiata a forma di conchiglia o reniforme, più o meno pseudostipitata; la superficie sterile è liscia e la cuticola è papiracea di colore da bianco a grigio-bruno o color nocciola. Superficie poroide di colore bianco-crema con pori molto piccoli e rotondeggianti. Il margine  è spesso, più o meno sinuoso, arrotondato. Odore gradevole di cicoria tostata (più evidente se disidratata o essiccata), sapore amarognolo. Un tempo veniva essiccato per essere impiegato come affila-rasoi o per lucidare metalli. Veniva utilizzata anche dagli apicoltori per "anestetizzare" le api nelle varie fasi di produzione-estrazione del miele: una volta essiccata e dandole fuoco, i fumi da essa emanati agivano come anestetizzanti sulle api.


Tutto lo sporoforo, nel complesso, ha una forma variabile ma dalle “linee morbide e flessuose”: ciò, assieme alla colorazione e all’habitat, rende questo bel lignicolo inconfondibile.

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

Cortinarius betulinus  J. Favre; una Telamonia che fruttifica presso Betulla; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 

 

Imenoforo con pori molto piccoli:  Piptoporus betulinus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Antonio Lupo

 

 

 

 

 

 

 

 

Il saproparassita  Piptoporus betulinus, in questo caso saprofita su Betulla morta; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il saproparassita  Piptoporus betulinus, in questo caso parassita su Betulla viva (anche se deperita); foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 



 

Lenzites betulina  (L. : Fr.) Fr.; lignicolo  sessile, a forma di mensola più o meno semicircolare; con dimensioni fino a 10 cm di diametro. Si presenta anche gregaria con gruppi numerosi di esemplari anche imbricati. Superficie sterile  feltrata o più o meno irsuta, zonata-solcata concentricamente, di colore dal grigio chiaro al grigio brunastro fino al bruno-rossiccio; talvolta con sfumature verdastre per la presenza di alghe. I margini delle mensole sono sottili e poco ondulati. Imenoforo lamellato, con lamelle anche più o meno dedaliformi o biforcate-anastomosate soprattutto verso il margine della mensola, comunque con orientamento radiale; eventuale presenza di lamellule. Il filo lamellare è solitamente irregolare, più o meno seghettato. Il colore dell’imenoforo va dal color crema al color nocciola. Contesto bianco e sottile, con spessore di pochi millimetri.

Habitat su ceppaie o tronchi di latifoglie caduti a terra, non solo di Betulla (come indicherebbe il nome) ma anche di Cerro, FaggioCastagnoPioppoAcero e altre essenze. Specie abbastanza comune.
Confondibile con  Lenzites warnieri  che ha lo stesso habitat, più frequente in Europa centro-meridionale e molto più rara in Italia. Ha dimensioni più grandi (fino a 30-40 cm di diametro) con superficie sterile glabra. Margine delle mensole più o meno ispessito e arrotondato. Imenoforo con lamelle dal filo accidentato-seghettato, con anastomosi più frequenti verso il punto di attacco al substrato e più rare verso il margine.
Questi elementi di differenziazione non sono comunque sufficienti per separare con sicurezza le due specie: la microscopia fuga ogni dubbio, avendo la  Lenzites warnieri   spore decisamente più grandi rispetto a quelle di  Lenzites betulina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; una delle poche Polyporaceae con l'imenoforo composto da vere lamelle; nonostante il nome è possibile rinvenirla anche su legno di altre latifoglie come Quercia e Castagno; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; imenoforo; con lamelle sia dedaliformi (a destra) che regolarmente radiali e seghettate (a sinistra); foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; imenoforo; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; in sezione; contesto di esiguo spessore; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 


Piptoporus betulinus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lenzites betulina; foto di Luigi Franchini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Superficie sterile di  Lenzites betulina; foto di Raffaele Mininno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Imenoforo a lamelle in  Lenzites betulina; foto di Raffaele Mininno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pori piccoli e rotondi in  Piptoporus betulinus; foto di Antonio Lupo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carne in sezione di  Piptoporus betulinus; foto di Antonio Lupo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Maria Ligure

 

 

 

 

 


 

Piptoporus betulinus; foto di Alessandro Remorini

 

 

 


 


 

Piptoporus betulinus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esemplari vetusti di  Piptoporus betulinus; foto di Lorenzo Martinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Felice Di Palma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Maria Ligure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Mauro Cittadini

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovani esemplari di   Piptoporus betulinus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovani esemplari di   Piptoporus betulinus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piptoporus betulinus   su Betulla deperita; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.