Felleus / Fellea / Felleum: amarissimo come il fiele

Felleus / a / um dal latino fel, féllis = fiele, bile; in riferimento al sapore che risulta amarissimo.

 

In Micologia è epiteto specifico di qualche specie, tra cui:  Russula fellea  (Fr. : Fr.) Fr.;   Armillaria fellea  (Hongo) Kile & Watling;   Alnicola fellea  (J. Favre) Courtec.;   Entoloma felleum  Murrill;   Hebeloma felleum  A.H. Sm., V.S. Evenson & Mitchel;   Tylopilus felleus  (Bull. : Fr.) P. Karst.;   Xeromphalina fellea  Maire & Malençon  =  Xeromphalina cauticinalis (With.) Kühner & Maire   che, attualmente, è considerato nome prioritario; ecc.

 

 

In particolare  Tylopilus felleus  (Bull. : Fr.) P. Karst.  è considerata specie tipo  del Genere Tylopilus; per altre immagini e informazioni su tale specie vedere alla voce Tylopilus.


 

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Tylopilus felleus  (Bull. : Fr) P. Karst.; data la sua somiglianza con qualche porcino e appurata l'amarezza della sua carne, è conosciuto in molte Regioni anche con i nomignoli popolari di  Porcino di fiele  o  Boleto di fiele.

Rappresenta l'unica specie europea del Genere Tylopilus, è assai carnosa, con superficie poroide dapprima biancastra, poi rosata (è una boletacea  rodosporea) per la maturazione delle spore. Cappello con cuticola  vellutata, con tonalità smorte dal bruno chiaro al color caffellatte; gambo  concolore al cappello, con evidente reticolo a maglie grossolane e allungate; carne biancastra ma leggermente virante al rosa se contusa o alla sezione. Inoltre la carne decisamente amara (dolciastra nella varietà  alutarius). Spore rosate, fusiformi.

La sua somiglianza (a uno sguardo superficiale) con qualche "porcino" (soprattutto Boletus edulis e Boletus reticulatus) può indurre il raccoglitore inesperto a cucinarlo; ma è specie tossica (responsabile di sindrome  gastroenterica incostante).  Specie ubiquitariafruttifica sia in boschi di latifoglie che di aghifoglie. 

 

 

Foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 


  

Tylopilus felleus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 


  

Tylopilus felleus; foto di Emilio Pini

 

  

 

 


Tylopilus felleus; foto di Alessandro Remorini

  

  

 

 


 

Tylopilus felleus; foto di Franco Sotgiu

  

 

 

 


Soggetto maturo di  Tylopilus felleus  che mostra il grosso reticolo sul gambo in rilievo e il rosa intenso dell'imenoforo maturo; foto di Pietro Curti

 

 

 


  

Tylopilus felleus; foto di Giuseppe Vanoli

  

 

 


 

Tylopilus felleus; foto di Federico Calledda

  

 

 

 


Particolare dell'imenoforo e della parte alta del gambo con reticolo di  Tylopilus felleus; è l'unica specie appartenente in Italia a questo genere. Caratterizzato da pori e tubuli chiari, che a maturità vengono colorati in maniera evidente dalla sporata rosa; da reticolo bruno giallastro evidente sul gambo e da sapore decisamente amaro. Da notare che molte specie tropicali di Tylopilus non sono amare e sono considerate commestibili.

Pori e tubuli chiari, che a maturità vengono colorati in maniera evidente dalla sporata rosa. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

  

 

 

 


Arrossamento dei pori dopo manipolazione in  Tylopilus felleus; foto di Emilio Pini

 

  

 

 


Tylopilus felleus; foto di Massimo Biraghi 

 

 

 


 

 

Tylopilus felleus; foto di Luigi Minciarelli

 

 

 

 

 

 

La somiglianza con Boletus reticulatus non deve trarre in inganno; il colore rosato dell'imenoforo (per non parlare della consistenza della carne del cappello e del sapore amarissimo) fuga ogni dubbio. Tylopilus felleus; foto di Emilio Pini

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

Pori e tubuli che sfumano al rosa con la maturazione delle spore in  Tylopilus felleus; foto di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Marco Barbanera

 

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

Non lasciarsi ingannare con la somiglianza a qualche "porcino". Tylopilus felleus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 

Ogni dubbio svanisce alla diretta osservazione dell'imenoforo. Tylopilus felleus; foto di Roberto Cagnoli

 

 

 

 

 


Xeromphalina fellea  Maire & Malençon =  Xeromphalina cauticinalis  (With.) Kühner & Maire; Xeromphalina campanella è una sua simile, crescente nel medesimo habitat, cioè legno di conifera. Xeromphalina fellea  differisce, in genere, per la crescita meno "riccamente" gregaria, per il gambetto spesso e volentieri più scuro e soprattutto per la carne, molto amara all'assaggio. Foto e commento  di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

Xeromphalina fellea =  Xeromphalina cauticinalis; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 


Xeromphalina fellea   =  Xeromphalina cauticinalis; foto di Giovanni Baruffa

 

 

 

 

 


  

Russula fellea  (Fr. : Fr.) Fr.; piccola Russula tipica del Faggio, con cappello crema ocra più diluito al margine, prima convesso ma presto depresso, margine inizialmente liscio, lievemente corrugato-scanalato a maturità.
Lamelle  larghe e sottili, riccamente intervenate, con un riflesso mielato, gambo corrugato, biancastro ma presto anche lui con tonalità mielate e sfumature ocracee, sapore molto acre e odore  composito, fruttato (come di confettura di mele)  oppure pelargoneo, negli esemplari maturi anche di mele cotte con componente di salmastro. Foto di Pietro Curti

 

  

 

 


 

Russula fellea; foto di Gianluigi Boerio

 

 

 

 

 

 

Russula fellea; foto di Gianluigi Boerio

 

  

 

 


 

Russula fellea; foto di Emilio Pini

 

 

 


 

 

 Russula fellea; foto di Massimo Biraghi 

 


 

 


 

 

Tylopilus felleus; foto di Lorenzo Martinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Umberto Zanghi

 

 

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Lorenzo Martinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

Tylopilus felleus; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.