Echinocephalus / Echinocephala: col cappello munito di verruche appuntite

Echinocephalus / a: dal greco  ekhínos = riccio e dal greco  kefalòs  derivante da  kefalê = testa. Letteralmente: con la testa simile a un riccio (spinosa); in Micologia col significato di: col cappello munito di verruche appuntite.


 

In Micologia è epiteto specifico di poche specie, tra cui:   Amanita echinocephala  (Vitt.) Quélet;   Eomycenella echinocephala  G.F. Atk.;   Physarina echinocephala  Höhn.;   Marasmiellus echinocephalus  Singer

 

 

 

Consultare Micotossicologia - Intossicazioni da Funghi; a cura del dott. Claudio Angelini e, in particolare, Sindrome norleucinica o nefrotossica o smithiana (riservato ai Soci A.M.I.N.T.); oppure vedere sul TUTTO FUNGHI da pag. 60.

 

 

 

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Amanita echinocephala  (Vitt.) Quélet; per la forma conico-piramidale delle sue appuntite verruche sul cappello potrebbe ricordare Amanita gracilior che ha dimensioni più minute e non ha i riflessi crema-grigio-verdognoli nell'imenoforo solitamente frequenti in  Amanita echinocephala. Foto di Mario Iannotti


 

 

 

 

 

 


 

Amanita echinocephala; può avere odore lievemente erbaceo-mentolato; foto di Pietro Curti

 

 

 

 

 


 

 

Amanita echinocephala; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amanita echinocephala; in greco  echìnos  indica il porcospino; da qui, per estensione, l’elemento echinoimpiegato come prefisso per indicare qualcosa di spinoso, aculeato. Inoltre, sempre dal greco,  kefalê  indica testa, capo; da cui il latino scientifico  cephalus  con identico significato. Quindi, letteralmente, si tratta di un’Amanita col capo (cappello) spinoso, dotato di aculei.
Epiteto più appropriato non poteva essere scelto per questa bella Amanita! Caratteristico è infatti il suo cappello decorato da molte verruche appuntite o di forma conico-piramidale: aspetto che aiuta a determinarla con facilità direttamente sul campo.


Il cappello (da 6 a 15 cm di diametro) è inizialmente subgloboso-emisferico, poi convesso, piano-convesso e, a maturità, piano o addirittura un po’ depresso; complessivamente, si presenta di colore grigio chiaro o grigio-argentato, ma anche grigio-brunastro chiaro in alcuni esemplari, mentre le verruche sono bianco-grigiastre, più fitte verso il centro e più rade verso il margine; tali verruche aderiscono alla cuticola negli esemplari giovani, poi tendono a divenire detersili con l’età, soprattutto a partire dal margine. Lamelle  fitte, di colore bianco-crema con riflessi crema-verdolino in età, a causa della colorazione sporale che in questa specie è color crema con sfumature verdognole.


Gambo  cilindrico, bianco, attenuato all’apice e bulboso alla base, quasi liscio sopra l’anello e decorato di squamosità bianche al di sotto. Anello pendulo, ampio e membranoso, persistente (eventualmente fugace a maturità), striato e col bordo ornamentato da fioccosità. La volva è biancastra e friabile, si dissocia fin da giovane in piccole squamette fioccose che vanno ad aderire sul bulbo basale e sulla parte inferiore del gambo.
Specie abbastanza rara, cresce all’interno o al bordo di boschi termofili di latifoglie, anche lungo sentieri e stradelle, in estate-autunno.


Nonostante in alcuni testi venga ritenuta specie commestibile dopo adeguata cottura, si tratta in realtà di specie velenosa in quanto responsabile di sindrome norleucinica o nefrotossica o smithiana.


Specie simili nella colorazione generale, ma facilmente distinguibili ad un attento esame, possono essere: Amanita vittadini caratterizzata da belle squame fioccose e in rilievo che ne rivestono cappello e gambo; Amanita strobiliformis che ha cappello cosparso di placche verrucose più o meno ampie e irregolari, con anello fioccoso e cremoso (come di burro che si scioglie sotto le dita); Amanita boudieri, specie solitamente primaverile, che è più piccola, ha squamette sul cappello meno appuntite o piatte, irregolari, con anello cremoso e fugace, presto dissolto senza lasciare tracce sul gambo; Amanita ovoidea e Amanita proxima che hanno cappello liscio o tutt’al più con rare placche, residui del velo, di colore rispettivamente bianco-crema e ocra. Foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amanita echinocefala; questa specie può essere determinata abbastanza facilmente sul campo per l'aspetto tipico con il quale spesso si presenta. Il cappello subgloboso, poi  convesso  ed a maturità  piano, è ornato da verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine; le lamelle sono molto fitte, intercalate da lamellule di varia lunghezza, di colore biancastro con riflessi glauchi.

Il gambo è cilindrico, attenuato verso l'apice e con base bulbosa-radicante infissa nel terreno, con volva  dissociata in verruche tronco-coniche, distribuite in cercini su tutta la base. Sul gambo è presente un'anello  membranoso, ampio, supero, striato e munito di ornamentazioni al margine. Fungo che deve essere considerato velenoso in quanto responsabile di sindrome norleucinica o nefrotossica o smithiana.

Le specie simili sono:

Amanita boudieri  che fruttifica solitamente in primavera, ha un portamento meno massiccio ed un'anello molto cremoso, caduco, si dissolve senza lasciare traccie sul gambo; 

Amanita strobiliformis  si differenzia per il cappello ricoperto da placche irregolari grigiastre e per la consistenza dell'anello presto dissolto in fioccosità cremose; 

Amanita vittadini  si caratterizza per le squame che rivestono l'intero carpoforo

Amanita gracilior  come indica l'epiteto dovrebbe avere un portamento più gracile, il cappello non dovrebbe superare i 5 cm. di diametro, oltre alle spore di forma cilindrica.

Foto e commento di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Verruche appuntite, conico-piramidali, sul cappello di  Amanita echinocephala; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amanita echinocephala; cappello con le verruche appuntite di forma conico-piramidale presto caduche a partire dal margine.

Foto e commento di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'anello decorato in  Amanita echinocephala; foto di Alessandro Francolini

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Le verruche di   Amanita echinocephala; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 


 

Imenoforo tipicamente grigio-verdastro in   Amanita echinocephala; foto di Federico Calledda

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Amanita echinocephala; volva   dissociata in verruche tronco-coniche; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cappello di  Amanita echinocephala; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano delle verruche conico-piramidali del cappello di  Amanita echinocephala; foto di Massimo Biraghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primordio  di   Amanita echinocephala; foto di Mario Iannotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.