Brumalis / Brumale: brumale, appartenente al solstizio invernale

Brumalis / brumale: dal latino brumàlis = brumale, proprio del solstizio dell'inverno.

Per il periodo di fruttificazione.

 

 

In Micologia è epiteto specifico di alcune specie, tra c ui:    Clitocybe brumalis   (Fr.) Quél.;   Tulostoma brumale  Pers. : Pers.;    Tuber brumale  Vittadini;    Polyporus brumalis  (Pers. : Fr.) Pers.   =  Lentinus brumalis   (Pers. : Fr.) Zmitr.  che, attualmente e da alcuni Autori, è considerato nome prioritario;     Volvariella brumalis    S.C. He; ecc.

 

 

In particolare   Tulostoma brumale  Pers. : Pers.   è considerata specie tipo del Genere Tulostoma.

 

 

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Tulostoma brumale   Pers. : Pers.; curiosa specie ma non troppo frequente; solitamente tardiva ma reperibile anche in primavera, fruttifica di solito in autunno e inizio inverno con preferenza di zone muschiose su substrato sabbioso. Si riconosce macroscopicamente dalle altre specie del Genere  Tulostoma  grazie all'alone più scuro presente alla base dello stoma: proprio il colore scuro dell'area-peristoma  è caratteristico esclusivo di questa specie. Il simile Tulostoma fimbriatum  ha stoma fimbriato (frangiato) e non ben delimitato dal resto, oltre a diverse caratteristiche microscopiche.

Foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Tulostoma brumale; foto di Sergio Mombrini

 

 

 

 

 

 

 

Tulostoma brumale; foto di Franco Sotgiu

 

 

 

 

 

 

 

Polyporus brumalis  (Pers. : Fr.) Fr.  =  Lentinus brumalis   (Pers. : Fr.) Zmitr.; fruttifica solitamente tra l'autunno e la primavera successiva, su legno avariato di latifoglie, raramente su conifere; ha margine   pileico  liscio o finemente ciliato; l'imenoforo è biancastro e presenta pori da rotondeggianti a più o meno angolosi, 2-3 o 4 per millimetro. Il simile  Polyporus ciliatus  fruttifica preferenzialmente in primavera-estate e ha pori più piccoli (da 5 a 7 per millimetro) e rotondeggianti. Polyporus arcularius ha pori ampi, più o meno esagonali e disposti radialmente.

Foto di Annamaria Bononcini

 

 

 

 

 

 

Polyporus brumalis  =  Lentinus brumalis; foto di Annamaria Bononcini

 

 

 

 

 

 

 

Tuber brumale  Vittadini; commestibile, ottimo, è considerato di qualità "intermedia" tra i comuni "scorzoni" (Tuber aestivum) ed il "tartufo nero pregiato di Norcia" (Tuber melanosporum). Conosciuto col nome popolare di "tartufo nero invernale", necessita di cottura per poterne apprezzare a pieno le qualità, se ne consiglia l'utilizzo come aggiunta aromatica e non come base unica nella preparazione di una pietanza a base di tartufo.

Per il corretto riconoscimento di questa specie si deve tener conto delle caratteristiche verruche intermedie, nella loro dimensione ed altezza, rispetto a quelle di  Tuber aestivum   e  Tuber melanosporum, delle venature più larghe rispetto alle specie citate in precedenza e del colore generale della gleba che appare a maturità bruno grigiastro non molto scuro.

Foto di Pietro Curti, commento di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

Aschi  e  spore  di  Tuber brumale; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

 

 

Tulostoma brumale; foto di Mauro Cittadini

 

 

 

 

 

Tuber brumale; iTuber brumale viene raccolto in autunno-inverno sotto varie latifoglie. Macroscopicamente è caratterizzato da un peridio nero, senza cavità basale, verruche grandi e poco in rilievo, depresse al centro e fessurate radialmente, odore erbaceo-speziato, caratteri che lo differenziano macroscopicamente dal Tuber aestivum, lo Scorzone. La gleba ha un tipico aspetto marmorizzato bicolore con venature larghe bruno-grigie (la parte fertile che contiene le spore), e con venature bianche (la parte sterile).

Microscopicamente è caratterizzato da aschi che contengono spore ellissoidali giallo brune (carattere che le differenzia da quelle scure di Tuber melanosporum), ricoperte da aculei che rivestono la superficie (carattere che lo differenzia invece da Tuber aestivum, che ha spore reticolate). Quando negli aschi sono contenute poche spore (1-2), queste sono solitamente di dimensione maggiore. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

 

 

Polyporus brumalis  =  Lentinus brumalis; basidioma  centralmente stipitato  con superficie pileica  glabra o leggermente tomentosa, di colore bruno-rossiccia e orlo nettamente involuto. Tubuli  decorrenti sul gambo e pori angolosi di colore biancastro. Gambo cilindrico, un poco feltrato, brunastro ma con tonalità più chiare di quelle del cappello. Foto e commento di Stefano Rocchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tuber brumaleTartufo nero con verruche piccole e basse, gleba grigiastra, con poche venature bianche, relativamente grandi. Aschi con corto peduncolo, con 1-5 spore con aculei diritti e isolati e con base sottile.

Il  Tuber aestivum  ha spore reticolate, mentre il simile  Tuber melanosporum  ha gleba scura, spore nerastre e venature bianche sottili. Foto e commento di Tomaso Lezzi

 

 

 

 

Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.