Badius / Badia / Badium (Pag. 1): color bruno-rossiccio
Badius / a / um: dal latino bàdius = colore baio, bruno-rossiccio.
Questo colore è molto frequente nel mondo dei funghi, perciò lo troviamo come epiteto specifico in un gran numero di specie. Ad esempio: Agrocybe badia (Petch) Pegler; Exidiopsis badia P. Roberts; Peziza badia Pers. : Fr.; Russula badia Quél.; Rhynchostoma badium (Preuss) Sacc.; Lentinus badius (Berk.) Berk.; Phellinus badius (Berk. ex Cooke) G. Cunn.; Boletus badius (Fr.) Fr. = Xerocomus badius (Fr.) Kühner = Imleria badia (Fr. : Fr.) Vizzini che, attualmente, è nome prioritario; Polyporus badius (Pers.) Schwein. = Royoporus badius (Pers.) A.B. De = Picipes badius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko che, attualmente, è nome prioritario; ecc.
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Xerocomus badius (Fr. : Fr.) Kühner = Imleria badia (Fr. : Fr.) Vizzini; dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 200, Pag. 317: “Imleria badia, dalla controversa tassonomia, in passato è stato classificato dai vari Autori ora come Xerocomus [Xerocomus badius (Fr. : Fr.) E.-J. Gilbert, 1931] ora come Boletus [Boletus badius (Fr. : Fr.) Fr., 1821] , presentando caratteristiche morfologiche intermedie tra i due Generi. Tuttavia sulla base di nuovi studi supportati da analisi filogenetiche, è stato recentemente inserito nel nuovo Genere Imleria Vizzini 2014.
Imleria badia risulta fino ad ora l’unica rappresentante di questo Genere presente in Italia. Facilmente riconoscibile dalle altre Boletaceae xerocomoidi per la carne bianca leggermente virante a un debole verde-azzurrino passeggero, soprattutto alla giunzione tra cappello e gambo e per la cuticola con colorazione bruna, liscia e untuosetta con tempo piovoso.”
Foto di Massimo Biraghi
Russula badia Quél.; confusa spesso con la commestibile Russula integra; caratteristiche fondamentali per il riconoscimento sono: il sapore acerrimo dopo qualche secondo (raramente l'acredine è immediata), il gambo fiammato di rosso e l'odore che ricorda quello di alcuni medicinali.
Foto e commento di Federico Calledda
Russula badia; foto di Massimo Biraghi
Russula badia; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; fungo molto conosciuto e ricercato come buon commestibile; scartare il gambo troppo fibroso. Carne immutabile al taglio o con poco viraggio vicino ai tubuli che invece virano all'azzurro con intensità variabile. Odore sub-nullo o vagamente fruttato, sapore gradevole a volte leggermente acidulo. Foto di Federico Calledda
Peziza badia Pers. : Fr.; apotecio di medie dimensioni 1-5 cm, sessile, inizialmente cupulato, poi con forma di tazza profonda ed irregolarmente ampia, margine ondulato. Superficie interna (imenio) liscia, inizialmente brunastra con sfumature olivacee e leggere tinte violacee verso il margine, a maturazione assume tinte brune più o meno scure. Superficie esterna bruno-rossastra, pruinosa in particolare verso l’orlo. Carne crema con sfumature bruno-rossastre, ceracea, fragile.
Cresce sotto conifere e latifoglie nei boschi continentali pedemontani, a piccoli gruppi generalmente appressati.
Ascomicete abbastanza comune dei boschi misti pedemontani in estate e autunno, la sua forma ricorda quella di una Otidea s.l.
Macroscopicamente può essere confusa con altre Peziza dalle colorazioni brune-rossastre, per cui è necessaria l'analisi microscopica per la corretta determinazione: le spore subreticolate, gli aschi lunghi fino 350 µm, la discostano dalle simili.
La specie più simile è Peziza phyllogena = Peziza badioconfusa, abbastanza comune nei boschi misti della fascia mediterranea, ascoma dalle tinte bruno-oliva con riflessi rosso-arancio, carne bruno chiaro con tinte violette, microscopicamente presenta spore verrucose, strettamente ellissoidali, aschi che arrivano fino a 250 µm.
Foto e commento di Massimo Biraghi
Peziza badia; foto di Massimo Biraghi
Paeziza badia; foto di Angelo Mariani
Peziza badia; foto di Marco Barbanera
Peziza badia; foto di Franco Sotgiu
Polyporus badius (Pers.) Schwein. = Royoporus badius (Pers.) A.B. De = Picipes badius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko; ha la superficie poroide inizialmente bianca, poi color crema-ocracea; i suoi pori sono decisamente piccoli, decorrenti sul gambo che può essere centrale o eccentrico o mancare del tutto, con base nerastra e vellutata, altrove glabro e brunastro. La cuticola del cappello è liscia e glabra e può avere varie colorazioni: da bruno-fiallastro a bruno-cannella o bruno-rossiccio. Non molto frequente in Italia, è confondibile con il più comune Polyporus melanopus = Picipes melanopus che tuttavia ha cappello non glabro ma vellutato e presenta ife generatrici con giunti a fibbia (assenti in Picipes badius).
Foto di Massimo Biraghi
Royoporus badius = Polyporus badius = Picipes badius; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Roberto Cagnoli
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Massimo Biraghi
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Alessandro Francolini
Xerocomus badius = Imleria badia; con un esemplare dal gambo insolitamente cavo; foto di Alessandro Francolini
Xerocomus badius = Imleria badia nato accanto a un Boletus edulis; foto di Alessandro Francolini
Xerocomus badius = Imleria badia; foto di Roberto Cagnoli
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.