Rufus / Rufa / Rufum (Pag. 1): rosso, rossiccio, fulvo, biondo
Rufus / a / um: aggettivo latino = di colore rosso, rossiccio, biodo, biondo-rossiccio.
In Micologia è epiteto specifico di molte specie, tra cui: Phlebia rufa (Pers. : Fr.) M.P. Christ. che, attualmente, è nome prioritario rispetto al sinonimo Merulius rufus Pers. : Fr.; Spathularia rufa Sw.; Fuligo rufa Pers.; Lactarius rufus (Scop. : Fr.) Fr.; Tuber rufum Pollini : Fr.; ecc.
Per ulteriori immagini vedere alla successiva Pag. 2.
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Spathularia rufa Sw.; vicino alla bellissima Spathularia flavida si colloca Spathularia rufa. Si tratta in entrambi i casi di funghi tossici, responsabili sindrome giromitrica, entrambi amanti di condizioni ambientali con forte umidità presente. Il nome scientifico già suggerisce una soluzione per differenziarle: Spathularia flavida ha cromatismi con dominante giallastra, mentre in Spathularia rufa predomina il colore ocraceo-rossastro più o meno diluito. Un altra differenza è la parte superiore di S. flavida che ha colori più forti e gambo biancastro mentre in S. rufa, al contrario, è il gambo ad avere colori più intensi.
Foto e commento di Pietro Curti
Spathularia rufa; un Ascomicete tossico, responsabile di Sindrome giromitrica. Confondibile con Spathularia flavida. Foto di Felice Di Palma
Spathularia rufa; foto di Emilio Pini
Phlebia rufa (Pers. : Fr.) M.P. Christ. = Merulius rufus Pers. : Fr.; fungo corticolo, resupinato, adeso al substrato di legni fortemente marcescenti. Presenta all’inizio un imenio tenero, molle, ceroso, in seguito gommoso, duro; è irregolare, corrugato, formato da un misto di pori a labirinto e creste sinuose prima biancastre e poi via via sempre più rosate o rossicce; di norma ha un bordo liscio o un poco tubercolato, pubescente e biancastro o con qualche macchia rossastra. Il basidioma può presentarsi anche con tonalità giallastre. Odore e sapore non significativi.
Cresce in genere su legno marcescente di latifoglie. Raro su conifera.
Fungo molto comune, presente di norma tutto l’anno. Colonizza i legni a terra su piccole aree o ricoprendone una vasta superficie. La sua funzione è estremamente importante in quanto contribuisce in maniera rilevante alla degradazione del legno a terra.
Foto e commento di Stefano Rocchi
Phlebia rufa = Merulius rufus; foto di Stefano Rocchi
Lactarius rufus (Scop. : Fr.) Fr.; un Lactarius dal latice bianco e fortemente acre; con cappello bruno-arancio, gambo concolore ma più pallido, cappello non zonato e sovente con piccolo umbone acuto; diffuso nelle peccete; si distingue dal simile Lactarius badiosanguineus che ha stesso habitat ma latice dolce e solo tardivamente leggermente amarognolo; odore sgradevole, come di plastica bruciata. Foto di Federico Calledda
Lactarius rufus; foto di Marco Barbanera
Fuligo rufa Pers.; foto di Pietro Curti
Sezione di Fuligo rufa; foto di Pietro Curti
Con struttura molliccia all'interno, simile a quella di un budino. Fuligo rufa; foto di Pietro Curti
Superficie esterna di Fuligo rufa; foto di Pietro Curti
Tuber rufum Pollini : Fr.; fungo ipogeo di forma subglobosa, più o meno irregolare, spesso lobata e di dimensioni non molto grandi (1-4 cm). Peridio di colore variabile, da giallo-rossastro a bruno-rossastro, all'apparenza liscio ma in realtà decorato da minute verruche assai appiattite. Ha una consistenza cornea ed è nettamente distinto dalla gleba ove vi è ben ancorato.
La gleba è compatta, di consistenza cartilaginea, formata da vene sterili biancastre, di varia lunghezza, spesso interrotte, comunque tortuose e da una trama fertile più scura, bruno-rossastra o del tutto grigiastra. Odore agliaceo, sgradevole; sapore di nocciola.
Si associa con il Pino Nero e il Pino di Aleppo ma anche con varie latifoglie come Quercia, Faggio, Carpino e Nocciolo.
Si tratta di un fungo non commestibile per via del suo odore sgradevole. Può capitare purtroppo che, per truffa, venga posto in vendita frammisto ai tartufi pregiati.
Si tratta di una specie assai comune e diffusa sia in Italia che in Europa. Si rinviene generalmente nel periodo autunno-inverno ma non di rado è stata reperita anche in altri periodi dell'anno. Il suo posizionamento nel terreno è di norma superficiale.
Foto e commento di Stefano Rocchi
Spathularia rufa; foto di Emilio Pini
Spathularia rufa; cromatismi ocracei diluiti, lievemente più scuri nel gambo; foto e commento di Pietro Curti
Lactarius rufus; foto di Pietro Curti
Lactarius rufus; foto di Felice Di Palma
Lactarious rufus; foto di Pietro Curti
Lactarius rufus; foto di Pietro Curti
Lactarius rufus; foto di Massimo Mantovani
Lactarius rufus; foto di Felice Di Palma
Lactarius rufus; foto di Felice Di Palma
Phlebia rufa = Merulius rufus; foto di Stefano Rocchi
Phlebia rufa = Merulius rufus; foto di Stefano Rocchi
Primo piano di Phlebia rufa = Merulius rufus; foto di Stefano Rocchi
Phlebia rufa = Merulius rufus; foto di Stefano Rocchi
Spathularia rufa; foto di Gianni Bonini
Lactarius rufus; foto di Massimo Biraghi
Lactarius rufus; foto di Massimo Biraghi
Spathularia rufa; foto di Emilio Pini
Spathularia rufa; foto di Mauro Cittadini
Lactarius rufus; foto di Roberto Cagnoli
Termine Enciclopedia Illustrata curato e redatto per AMINT da Alessandro Francolini.